Melchionda va a casa: Il Centrodestra e incredulo

Tra Poteri forti, borghesi rampanti, socialisti moderni o renziani senza articolo 18, un’housing sociale, l’ISES e un PUA. Il succo non cambia. Il sindaco va a casa.

Al suicidio assistito del PD si è compiuto il Centrodestra è incredulo. Cariello è pronto, Cardiello si prepara e Sgroia?

Fido-Lenza-Cariello-Merola-Cardiello-Domini
Fido-Lenza-Cariello-Merola-Cardiello-Domini

di Francesco Faenza
Giornalita de “Il Mattino”
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Il centrodestra non ci crede ancora. Massimo Cariello salta nel letto, nel cuore della notte, si pizzica il viso e corre in bagno agitato. “Melchionda non è più sindaco di Eboli” ripete come un mantra, dieci, cento, mille volte. Damiano Cardiello si è fatto un selfie sorridente, davanti al comune, dimenticando che sono vent’anni che non viene tinteggiato ed è di una bruttura unica. Lazzaro Lenza ha diagnosticato al centrosinistra una seduta spiritica, non esiste infatti una cura medica per l’harakiri del PD. Vito Busillo racconta barzellette in vecchio stile berlusconiano. Risate a iosa, per la comica fine della sinistra ebolitana. Pierluigi Merola sfoglia i libri di Marx e di Achille Occhetto, ma è un’impresa omerica capire da dove nasca il clamoroso suicidio dell’acclamata ditta Sgroia & Massarelli.

Il premio Tafazzi è diventato come la Coppa Rimet. Aggiudicato al Pd di Eboli, il premio è stato ritirato per sempre dal mercato delle gaffe. A incassare l’ambito trofeo, dalle mani del commissario prefettizio, saranno Luca Sgroia e Vincenzo Caputo. I due capi corrente del Pd, i due fari, i due manovratori, i due mentori di Mazzini, Di Donato, La Manna, Cicalese e Marotta hanno raggiunto l’obiettivo. Asfaltare la strada al centrodestra. Le prossime elezioni comunali non avranno storia. Le vincerà Cariello. O Cardiello. O Vastola. O Pulcinella e Pantalone. Chiunque, non la sinistra.

Francesco Faenza
Francesco Faenza

Dopo la gag di San Cosma e Damiano, dopo la sfiducia lampo, difficilmente il PD tornerà alla guida di Eboli, almeno in questo secolo. Hanno ucciso l’uomo ragno, chi sia stato è un vero genio. Cerchiamo di capire cosa sia successo.

Dopo nove e anni e mezzo di coabitazione, Sgroia e Caputo, Massarelli e Marotta scoprono che il sindaco Melchiondaè una persona arrogante e dittatoriale. Fa tutto lui, decide tutto lui, non lascia spazio agli altri…” e altre amenità del genere. Nessuno esclude che Melchionda somigli a un Pinochet senza divisa militare. Ma denunciarlo dopo nove anni e mezzo è un pò patetico. Un proclama demodè. Obsoleta congiura. L’arrogante sindaco Melchionda un pò se l’è cercata. Ha voluto approvare a tutti i costi, con sette anni di ritardo, il piano urbanistico comunale. Sgroia è esploso come i vulcanelli in Sicilia, Massarelli ha urlato al complotto, in stile De Magistris, Caputo ha convocato gli stati generali per bombardare le postazioni Isis di Melchionda. Proviamo a capire. Ma nel Puc, cosa c’era? Una villa con piscina per Cosimo Cicia? L’assunzione di Martucciello all’ufficio tributi? Un wi fi funzionante per almeno cinque minuti? Un piano segreto per abbattere le mosche a Grataglie? Cosa c’era nel PUC che ha fatto implodere il PD di Sgroia e Renzi?

La strategia politica fantozziana è fuori discussione. Il centrodestra ha annunciato sette giorni di festa in città e un anno di evasione fiscale per tutti, dopo la sfiducia a Melchionda. Perchè Sgroia si è così incavolato? Andiamo a leggere cosa dice Vincenzo Rotondo, capogruppo del PD. La fine del Pd a Eboli nasce da una torta. Una torta vera. Fatta a Battipaglia mesi fa. A una festa in un hotel. Una festa con tanti interessi in gioco. Investimenti milionari. Case da costruire. Soldi da intascare. Progetti bloccati da quel “maledetto” housing sociale. Melchionda lo ha voluto a tutti i costi. Quell’housing sociale sulle colline di Grataglie. Mosche e puzze industriali incluse, quelle 270 case vanno fatte.

Ora, il discorso è semplice. Se si costruiscono 270 case, con o senza la villa PUC di Cicia, agli altri imprenditori edili cosa resta? Un pugno di mosche. Eboli non è più terra di conquista. Il ragionamento di Rotondo è questo. Il j’accuse di Melchionda è questo. “Abbiamo pestato i piedi a qualche imprenditore“. E il Pd si è sfarinato.

Secondo motivo plausibile della crisi. Il trasferimento della clinica per disabili, ISES in zona agricola. Dopo 18 pareri favorevoli, espressi da 18 enti diversi, l’ISES ha avuto l’autorizzazione a costruire la nuova clinica in campagna. E’ chiaro che in città la notizia ha dato fastidio a chi pensava di incassare pazienti (e soldi regionali) dalla chiusura dell’Ises. E da qui, altre pressioni, altre bombe a mano sulla malandata giunta Melchionda.

Fido-Lenza-Cariello-Merola-Cardiello-Domini
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Case da costruire, soldi da incassare, disabili da trasferire e fondi regionali da raddoppiare. La polverizzazione del PD a Eboli è un affare grosso, altro che scherzo. E’ una crisi da affari saltati. Andati in malora.

Scherzi a parte, cari Cariello, Cardiello e Merola, ma voi veramente pensavate che Sgroia, Massarelli e Caputo non contavano niente? Loro hanno aperto il Puc, hanno visto il faccione sorridente di Cicia e hanno dato il ben servito a Melchionda. Ciao, ciao, Martino. Chiamateli come vi pare. Poteri forti, borghesi rampanti, socialisti moderni o renziani senza articolo 18. Il succo non cambia. Il sindaco va a casa. Per sei mesi avremo un commissario prefettizio. E poi sarà di nuovo campagna elettorale. Selvaggia e violenta. Una campagna elettorale partita già da mesi. Una contesa che ha disintegrato il Pd ebolitano.

Le colpe di Melchionda sono molte. Alcune gravi, altre veniali. Un partito senza sede e senza segretario. Una politica senz’anima, dove ogni due consiglieri comunali potevano chiedere un assessorato. Una squadra di governo che ci ricordava la DC balneare di quattro decenni fa. Una sorta di anarchia ucraina. Ogni settimana, un colpo di scena. Qualcuno nel Pd alzava la voce e sparava a pallettoni.

La crisi lampo di San Cosma e Damiano è già archiviata. La sinistra si arrende. La destra resuscita. E ora ci crede. Con questo Pd, con questi dirigenti politologi, questi condottieri sinistrati, la destra governerà a Eboli per i prossimi 10 anni.

Anche a Livorno e Perugia nessuno immaginava che la sinistra potesse perdere. Potesse suicidarsi. E’ successo. Come a Eboli, però, in nessun altro luogo. Il centrodestra era in coma irreversibile. Ma ora ha trovato un alleato insperato. Il Pd kamikaze, il puc di Cicia e gli ex amici di Melchionda. Chi ha “tradito” il primo cittadino ha mangiato, bevuto e brindato con lui. Per nove anni e mezzo. Non parliamo di un paio di aperitivi. Ma di riunioni e pacche sulle spalle, processioni e funerali insieme, cerimonie militari, civili e religiose, concerti gratis al Palasele e sagre bocconcine o con la variante della braciola con il zito spezzato. Una “vita” insieme. Fuori e dentro il comune. A San Cosma, la coltellata alle spalle. “Quoque tu, Marotta, filii mii“.

 Fido-Lenza-Cariello-Merola-Cardiello-Domini-1.

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A giorni, Sgroia e Caputo riceveranno la laurea honoris causa dall’Università di Salerno. L’hanno data a Buonanni, arriverà pure per loro. I “rettori” Cariello e Cardiello si danno ancora di gomito, per la gioia. Il capolavoro suicida del Pd è da bacio accademico.

Melchionda ha dato un bel contributo. Giovedì scorso poteva pure soprassedere sull‘approvazione del PUC. Era chiuso da anni nei cassetti, era disperso nell’ufficio urbanistica. Quando è venuto fuori, è arrivata l’onda anomala. Il gruppo di Eboli Libera, guidato da Sgroia, l’ha presa proprio male. E’ corso dal notaio, trascinandosi un sorpreso centrodestra, per firmare la sfiducia a Melchionda e lo scioglimento del consiglio comunale.

Il prossimo commissario prefettizio avrà la fortuna di poter sbirciare tra le carte, nei vari capitoli di quel PUC. Sarà lui a farci capire cosa c’era di tanto grave da far polverizzare il centrosinistra a Eboli dopo 20 anni di governo. Sgroia giura che “senza Melchionda il Pd sarà più sereno e potrà costruire una nuova coalizione“. Avvisate Cariello, dorma tranquillo, il suicidio del centrosinistra non è solo un sogno. La fascia tricolore, non è più un sogno notturno. I suoi vecchi compagni di sinistra gliel’hanno cucita addosso…quei bravi ragazzi della sinistra giovanile, con la passione viscerale per l’autolesionismo.

Ad maiora.

Centrodestra-Eboli-Conferenza Stampa
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Eboli, 29 settembre 2017

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