Appello all’Università di Salerno per un “Cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza

L’appello all’Università di Salerno a Tommasetti e Bianchi e al mondo della cultura, perché si schierino a favore della pace e contro un bilancio che per ora è di 98 morti e centinaia di feriti.

Lettera-appello del prof. Greco per chiedere un “cessate il fuoco” e la costruzione di un “corridoio umanitario” nei  territori della Striscia di Gaza per garantire “la sicurezza di Israele e delle popolazioni palestinesi” e il passaggio di medicine e quanto altro per i civili.

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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

SALERNO –  Riceviamo e volentieri pubblichiamo la “Lettera-appello” del Prof. Vincenzo Raimondo Greco, portavoce nazionale del CNUSUER, il Coordinamento degli Uffici Stampa delle Università e degli Enti di Ricerca, che ha inviato al Magnifico Rettore Università di Salerno prof. Aurelio Tommasetti e al Direttore Generale dott. Attilio Bianchi, volti a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare il mondo della cultura per chiedere un “cessate il fuoco” nei territori della Striscia di Gaza e per chiedere la costruzione di un “corridoio umanitario” per garantire il passaggio di tutto quanto sia necessario medicine e quant’altro necessari ai civili di Gaza.

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Cultura se ci sei batti un colpo“, scrive il Prof. Greco rivolgendosi all’Università di Salerno e per essa al Rettore Tommasetti e al Direttore Generale Bianchi, per sollecitare il mondo della cultura, riconoscendo che un maggiore impegno e un’azione convergente possa servire alla causa, ora per quello che accade nella Striscia di Gaza, e in quelle aree e nel resto del mondo, dove si svolgono conflitti incomprensibili per certi aspetti ma comprensibili solo e soprattutto per raggiungere una supremazia politica, religiosa o raziale, e/o semplicemente per la conquista del potere, alimentati dalle grandi multinazionali delle armi, dove gli unici a subirne per intere tutte le conseguenze sono solo le popolazioni inermi, donne e bambini.

POLITICAdeMENTE non solo ringrazia il Prof. Greco per aver sollevato il problema rivolgendosi al suo mondo, ma anche e soprattutto perché mi da l’opportunità di poter parlare di mia nipote Francesca Del Mese che svolge il suo lavoro in giro per il mondo e si reca nei posti più pericolosi, in quelle aree così dette di crisi, dove ci sono conflitti o dove sono cessati, o ci sono sommosse e regna il disordine, insomma dove i diritti non hanno cittadinanza.

Francesca Del Mese
Francesca Del Mese

Temeraria e coraggiosa, per conto del Regno Unito e/o delle Nazioni Unite è abituata a lavorare senza aspettarsi nulle se non il riconoscimento dei diritti umani, promuovendo azioni che siano di protezione nei confronti dei bambini, delle donne e di tutte quelle persone che nel mondo subiscono ogni forma di soprusi e di violenze, in nome di conflitti di potere, di religione o di popoli e di etnie diverse.

E così ha indagato e indaga su torture, stupri e violenze ai danni dei rifugiati siriani; o ad Hamman in Giordania, per impartire per conto dell’ONU, lezioni di diritti umani a Giudici siriani rifugiati in Giordania; in Libia a Misurata, a sostegno in quel caso dell’Associazione italiana NPSG (Non c’é Pace Senza Giustizia) per indagini sulla massicce violazioni dei diritti umani; e per la sua esperienza sui crimini di guerra e sui sistemi di giustizia nei Paesi in conflitto e in quelli post-conflitto è sempre in prima linea.

La distanza e la distrazione del mondo occidentale non oscura quella che ormai è una strage e che solo nella giornata di ieri ha fatto registrare 17 morti e centinaia feriti, facendo salire il bilancio del diciassettesimo giorno dell’offensiva israeliana a 98 morti facendo giungere fino  noi il grido del pianto che invoca risposte e sebbene direttamente non si può incidere almeno si può fare pressione unendo tutti gli sforzi e rendendo possibile l’ascolto fino a poter sperare almeno in un “cessate il fuoco” per consentire di aprire un corridoio umanitario nella ulteriore speranza che le strade diplomatiche possano condurre ad una pace giusta e duratura.

vincenzo-greco.
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“Magnifico Rettore, egr. Direttore, – scrive il Prof. Vincenzo Raimondo Greco il presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, ha invitato i suoi  colleghi ad una iniziativa congiunta per chiedere un “cessate il fuoco” nei  territorio della Striscia di Gaza e garantire “la sicurezza di Israele e delle popolazioni palestinesi”. Nell’appello si chiede la costruzione di “un corridoio umanitario” per consentire che medicinali e scorte alimentari giungano ai civili di Gaza. Qualcosa di simile si apprestano a fare i medici  che  lavorano tra mille ostacoli  in quella terra martoriata.

Non c‘è da  sposare una causa rispetto ad un’altra; – precisa il Prof. Greco nella ipotesi in cui si potrebbe avere il timore di prendere posizione a favore degli uni o degli altri – c’è da tutelare persone inermi. I  bambini morti sulla spiaggia mentre giocavano in una splendida giornata di sole  sono rimasti impressi nel cuore di tutti. Non è  possibile morire senza aver vissuto. E’ disumano. Un appello per la pace e il cessate il fuoco potrebbero lanciarlo  le università italiane attraverso la CRUI. Ma, in assenza di un simile  intervento,  può essere la singola università a prendere per mano le altre.

Chiedo alle SS.LL. – conclude il Prof. Greco sperando da Salerno l’appello possa giungere a tutte le università campane e meridionali come impegno concreto al raggiungoimento della PACE nel mediterraneo – di fare questo passo, lanciare un appello da sottoporre al Consiglio di Amministrazione e al Senato Accademico riuniti in seduta straordinaria congiunta. Una volta approvato, chiedo di sottoporre  il documento al tutti i rettori e i direttori generali delle università, partendo da quelle campane e meridionali. Lavoriamo tutti insieme per riportare la pace nel Mediterraneo.

E’ possibile? POLITICAdeMENTE aderisce senza esitare un solo istante all’appello del Prof. Greco.

Salerno, 25 luglio 2014

1 commento su “Appello all’Università di Salerno per un “Cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza”

  1. Gaza, Israele: “La tregua è finita”. Fonti mediche: “Già 40 morti e 200 feriti”
    E’ COME SE PER COMBATTERE MAFIA E CAMORRA,SI BOMBARDASSERO INDISCRIMINATAMENTE,NAPOLI E PALERMO!
    Gli unici a credergli sono gli occidentali.
    Gli israeliani stessi sanno benissimo di che si tratta, si tratta di sterminare
    bambini palestinesi e appropriarsi della “loro” terra. Una giornalista israeliana ha documentato tre giorni fa una folla di hooligan israeliani che cantava: “a Gaza non va a scuola nessuno, non sono rimasti più bambini lì” e che poi minacciava lo stesso esito per i figli del parlamentare israeliano-arabo Ahmad Tibi. Poi hanno inneggiato al Kach di Meir Kahane (che sarebbe considerato terrorista da Israele). Il tutto davanti alla polizia israeliana che pare non abbia sentito nulla.
    Israele ha violato TUTTO con la complicità degli USA che continuano ha foraggiare Israele, ,la vergogna è una parola che non conoscete.
    anche i tedeschi-nazisti, chiamavano banditi e terroristi i partigiani di tutta europa, ebrei compresi .
    e li definivano tali per giustificare le rappresaglie
    Si difendono, limitano i morti (già quasi 1400) e aspettano pure il Nobel per l’esercito di Davide!

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