La Fondazione “Paolo di Tarso” sulla “Terra dei Fuochi” è con Sepe e i Vescovi

Dichiarazione del presidente della Fondazione “Paolo di Tarso”, capofila dell’Expo Mondiale della Dieta Mediterranea 2016 sulla “Terra dei Fuochi” dopo la diciarazione del Cardinale Sepe e i Vescovi campani.

Luana Gallo: La Regione Campania è Terra Fertile, di Eccellenze Enogastronomiche, di Cultura universale, di Turismo multiculturale d’incontro ecumenico; Territorio forte di natura incontaminata e parchi come quello dell’Alta Valle del Sele che ospiterà l’EXPO 2016″.

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

CONTURSI TERME (SA) – Il 4 Gennaio 2014 scorso, all’indomani dell’intervento del capo dello Stato Giorgio Napolitano, con una lettera il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe e i Vescovi campani hanno denunciato ancora una volta il dramma delle popolazioni campane in relazione anche alla Terra dei Fuochi. Sepe e i Cardinali, ponendosi a fianco del Presidente Napolitano, anch’egli campano, si sono schierati a tutela dell’Agricoltura, della salute e dell’economia e soprattutto a favore dei tanti produttori onesti che da questa triste storia ne escono sempre più sconfitti, hanno dichiarato:

Il disastro ambientale che denunciammo circa un anno fa si è trasformato in un vero dramma umanitario, anche per il tasso di patologie tumorali che, secondo alcuni, è più alto che in altre parti d’Italia – crivono il cardinale Sepe e i vescovi delle diocesi della Terra dei fuochi rivolgendosi alle autorità preposte – Fate presto, sentiamo il dovere di dire a quanti hanno ruolo, responsabilità e autorità di intervenire e decidere per frenare il dilagare di timore, di paura e di mali”.

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”Al di là di qualche provvedimento, pur necessario e importante, ancora si discute sul da farsi – aggiungono i vescovi della Campania che in questi mesi hanno fatto sentire più volte la loro voce – ”urgono bonifica, controllo sanitario, sostegno all’economia, incoraggiamento per far emergere dal lavoro nero tante piccole imprese nascoste e spesso inquinanti, perimetrazione dei terreni malati, tutela della buona agricoltura e dei produttori onesti, gravemente danneggiati da giudizi generalizzati se non da vergognose speculazioni di chi, non potendo prevalere con la concorrenza lecita, cerca di trarre vantaggio da incolpevoli sventure altrui”.

La vicenda di affari e di camorra è venuta prepotentemente fuori dopo l’intervista televisiva al Pentito della camorra del clan dei casalesi Carmine Schiavone, cugino di Francesco Schiavone Sandokan, il quale, nel corso dell’audizione di martedì 7 ottobre del 1997, davanti alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti, che raccontava dello scempio e dell’avvelenamento da rifiuti tossici di intere province della Campania, disse “Moriranno tutti di cancro”. Ebbene ci sono voluti 16 anni perché si prendesse coscienza della gravità di quelle dichiarazioni, e dopo 16 anni senza che vifosse stato un benché minimo intervento ora qualcuno fa finta di essere indignato, sebbene si avverte come siano state ignorate quelle dichiarazioni, che sono state drammaticamente e minacciosamente confermate in un’intervista TV.

carmine schiavone
carmine schiavone

In quelle 63 pagine che compongono il Verbale dell’Audizione di Schiavone e delle dichiarazioni che solo oggi sono diventate pubbliche dopo la rimozione del segreto, vi sono tutti gli intrighi, tutte le tracce e tutte le trame degli affari sui rifiuti, di sangue e di lotte tra bande, di strategie per conquistare nuovi “mercati” del malaffare, gli organigrammi societari, le penetrazioni e le influenze territoriali strettamente controllate dai clan camorristici che ne ricavavano cifre da capogiro e contestualmente avvelenavano l’intera Campania tanto da fargli ipotizzare anche le speranze di vita di intere popolazioni.

Quel giorno di ottobre Carmine Schiavone, come un fiume in piena, rispose alle domande della Commissione Parlamentare della 13dicesima legislatura, che il Presidente onorevole Massimo Scalia e i commissari: il deputato Gianfranco Saraca; e ai senatori Giovanni Lubrano di Ricco, Roberto Napoli e Giuseppe Specchia; gli rivolgevano per conoscere le relazioni e i coinvolgimenti. Un racconto che parte dal lontano 1988 e finisce, ma solo per Schiavone, nel 1992, e non perchè da quella data non vi fosse più il controllo della camorra sui rifiuti, ma solo perché il camorrista pentito fu assicurato alla giustizia. Da allora, e quì gli interrogativi più inquietanti:

  • Perché non si è fatto nulla? Chi sono i Responsabili?
  • Quali sono state le motivazioni che hanno tenuto secretate quelle rivelazioni?
  • Si dovevano verificare?
  • E possibile che le verifiche a distanza di 16 anni non sono state ancora ultimate? Perché ora si finge stupore?
  • A chi fa comodo mettere fuori gioco, con la scusa della Terra dei Fuochi, un’intera produzione di prodotti agricoli e in generale di trasformazione agricola e alimentari di primissimo ordine  e qualità?
  • Perché non si è proceduto con immediatezza a monitorare e analizzare i terreni?
  • E sulla base di questi ritardi che sia Napolitano sia il Cardinale Sepe e i Vescovi della Diocesi della Terra dei Fuochi sono intervenuti. E ora a chi spetta togliere il “lenzuolo”?

Ed è rispondendo a quell’appello che il presidente della Fondazione “Paolo di Tarso“, capofila dell’Expo Mondiale della Dieta Mediterranea 2016 sulla “Terra dei Fuochi”, Luana Gallo che a tutela dei prodotti e dei produttori di tutte quelle che sono eccellenze alimentari prodotte nella Regione Campania ha rilasciato la seguente dichiarazione:

luana-gallo
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A seguito della dichiarazione dei Vescovi della Campania e del Capo dello Stato su ‘Terra dei Fuochi’, Nella qualità di Capofila dell’Expo Mondiale della Dieta Mediterranea di Contursi Terme 2016 esprimiamo attraverso il nostro lavoro che mira alla valorizzazione e alla tutela dell’Agricoltura dell’Intero Mezzogiorno d’Italia, piena solidarietà alle Istituzioni Campane che si stanno prodigando con successo insieme ai Vescovi, per una veloce identificazione delle particelle di terre infette e per la loro bonifica.

Siamo altresì grati al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per il suo deciso intervento che ci rassicura e gratifica i tanti sacrifici del parroco di Caivano Don Maurizio Patricello a tutela della collettività da un grave crimine commesso a danno dei Cittadini e della Terra. Da laici impegnati nella tutela e promozione dei Diritti Fondamentali dell’Uomo, ci sentiamo parte attiva di questo importante momento che porterà la Campania, regione amata dal mondo intero, ad una svolta epocale attesa e voluta da tutti.

La Regione Campania è Terra Fertile, di Eccellenze Enogastronomiche, di Cultura universale, di Turismo multiculturale d’incontro ecumenico; Territorio forte di natura incontaminata e parchi come quello dell’Alta Valle del Sele che ospiterà l’EXPO 2016.

Contursi Terme, 7 gennaio 2013

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