La CIA interviene contro il Terrorismo psicologico a danno dei coltivatori

La CIA: Non c’é nessun inquinamento dei prodotti agricoli. Evitiamo di fare Terrorismo psicologico nei confronti dei consumatori e a danno degli agricoltori. 

Gli agricoltori, da sempre sono rispettosi della natura e dell’ambiente. Vi sono, poi, i controlli a cui si sottopone i prodotti agricoli da parte delle autorità, qualsiasi sia il canale ufficiale di commercializzazione, tali da poter tranquillizzare i consumatori circa la salubrità degli stessi.

Prodotti agricoli-
Prodotti agricoli-

SALERNO – Nel leggere alcuni articoli comparsi nelle ultime settimane sugli organi di informazione, tendenti a fare terrorismo psicologico nei confronti dei consumatori circa le possibili conseguenze derivanti dal consumo di prodotti ortofrutticoli potenzialmente inquinati, la Confederazione Italiana Agricoltori di Salerno intende stigmatizzare ogni tipo di dichiarazione volta a generare paura e confusione nei confronti di chi si trova a dover fare delle scelte di acquisto.

Si ritiene di poter senz’altro affermare che gli agricoltori, da sempre rispettosi della natura e dell’ambiente, se non altro perché attraverso questi elementi possono trarre profitto dalle loro imprese, operano in piena coscienza e nel più rigoroso rispetto delle norme igienico sanitarie, al fine di tutelare la salute di tutti i consumatori, compresi quella dei propri familiari.

Vi sono, poi, numerosi controlli a cui vengono sottoposti i prodotti agricoli da parte delle autorità competenti, qualsiasi sia il canale ufficiale di commercializzazione, tali da poter tranquillizzare i consumatori circa la salubrità degli stessi.

Oltretutto, creando paure tra i consumatori non si fa altro che ulteriormente indebolire quegli agricoltori che operano in aree frammentate che con il loro costante impegno fanno manutenzione del territorio, presidiandolo a favore dell’intera collettività. L’abbandono dei terreni coltivabili da parte di agricoltori che non vedono più un profitto per il loro lavoro non farebbe altro che aggravare una situazione già di per se grave sul piano idrogeologico.

Salerno, 1 febbraio 2013

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