Nasce a Roma il “Movimento Arancione” di De Magistris

Mercoledì 12 dicembre 2012, ore 16.30, Teatro Eliseo, Roma, Via Nazionale 183: nasce il “Movimento Arancione”.

La società civile deve compiere un passo in avanti. Ci sono le condizioni per la creazione di una alternativa politica e di governo. C’é bisogno di una democrazia partecipativa che si fondi sulla valorizzazione delle persone, del capitale umano, centrale, rispetto a quello economico.

ROMA -Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che il Sindaco di Napoli On. Luigi De Magistris ci ha inviato, con la quale annuncia il varo del “Movimento Arancione” Lo fa ricorrendo ad un’operazione di Marketing politico, evidenziando nella ricorrenza della data il giorno 12, del mese di dicembre dell’anno ’12. De Magistris per lanciare il suo “Movimento” ha scelto Roma e il Teatro Eliseo, e non poteva fare altrimenti, proprio per evitare si potesse confinare il suo progetto, come un movimento regionale o meridionale o localistico.

Nella sua lettera-manifesto-invito, Luigi De Magistris detta già la sua linea politica dal momento in cui è lontano da Governo Monti, ha bocciato quello di Berlusconi, etichettando i due periodi con l’aggettivo rispettivamente di “berlusconismo” e “montismo“. Traccia la sua politica mettendo al centro l’uomo e i suoi bisogni, rifiutando quella centralità su cui si stanno muovendo gli ultimi governi, cioè l‘Economia. Prende a guida la Costituzione e a riferimento l’onestà, la giustizia, la legalità. Non esprime nessun giudizio sul suo Partito di provenienza, l’Italia dei Valori, sebbene nel corso degli anni non ha mai mostrato grande comunione d’intenti, prendendone sempre con discrezione le distanze. Nessuna parola su Antonio Di Pietro, e sulle sue disavventure, che pure aveva scommesso su di lui, ne talpoco sulla divaricazione di Massimo Donadi, nessun accenno alle alleanze, necessarie se si vuole veramente incidere sulle politiche, una volta che si è stati eletti e che questo movimento, ci auguriamo per De Magistris e per gli altri che lo seguiranno, abbia una sua rappresentanza parlamentare.

Insomma, come inizio, sebbene ci sono molte “omissioni” non è male, specie se si pensa alla politica gridata del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo e a tutte le zone d’ombra che non fanno bene al movimento stesso, e rispetto al PDL e alle sue sceneggiate presentandoci un giorno si e un altro pure le bizze di Berlusconi, che non aspetta altro per tornare in campo, sperando di rivincere le elezioni solo ed esclusivamente per finire l’opera distruttiva praticata in tutti questi anni. Berlusconi vuole completare l’opera.

Ma se De Magistris non indica un’alleanza da perseguire, non la indica nemmeno Grillo, a fronte di una stantia riproposizione di un Centrodestra liquefattosi nelle stanze del “Burlescque” e ad una vacua rappresentazione di un centro iterpetrato da Casini-Montezemolo-Fini-Monti, solo il Centrosinistra appare al momento strutturato e rinforzato dalle primarie. E’ quanto mai singolare che proprio i movimenti che dovrebbero rappresentare il nuovo, non ci dicano con chi vorrebbero che il nuovo si realizzasse.

In ogni caso aspetteremo che si delinneranno altri spiragli di luce per dare dei giudizi, al momento sarebbero solo lacunosi.

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Lettera di invito per la fondazione del “Movimento Arancione”

luigi De Magistris

di Luigi De Magistris

Care tutte e cari tutti,

vi scrivo per informarvi dell’appuntamento del 12 dicembre quando, alle ore 16.30, presso il Teatro Eliseo di Roma, ci incontreremo per presentare e lanciare il Movimento Arancione. La mia speranza è quella di vedere un teatro pieno di cittadine e cittadini che ancora credono nella politica. Politica come partecipazione attiva per costruire, oggi, quel futuro collettivo in cui ciascuna e ciscuno di noi possa vedere realizzati quei sogni e quei diritti di cui ci stanno progressivamente privando. Realizzare una democrazia partecipativa che si fondi sulla valorizzazione delle persone, il capitale umano centrale rispetto a quello economico, e che consenta l’immissione, in politica, di quella energia non compromessa eticamente, garantendo un cambiamento della classe dirigente nazionale secondo meccanismi di trasparenza vera, che vedano l’ingresso in Parlamento di donne e uomini, conosciuti o meno, che abbiano alle spalle un percorso specchiato perchè segnato ‘solo’ dalle battaglie compiute sul territorio a difesa dei diritti, magari anche nell’ambito delle proprie professioni e nell’orizzonte del proprio lavoro, animati dal rispetto della Costituzione e del principio di legalità.

E’ arrivato il momento, anche per l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale nazionale, di offrire il proprio contributo alla rinascita e alla ripresa di un paese fiaccato dal berlusconismo ed, attualmente, duramente colpito dalle politiche, soprattutto economiche, del governo Monti. La crisi, la delegittimazione delle istituzioni, la perdita di credibilità dei partiti tradizionalmente intesi, la questione morale diventata questione anche giudiziaria rendono indispensabile il contributo di ognuna e ognuno di noi affinchè l’appuntamento elettorale segni l’avvio di un nuovo corso per il paese. Un paese che vede, dopo la berlusconizzazione e dopo il montismo, il profilarsi di un’involuzione democratica: penso alla manomissione silenziosa della Costituzione (dai diritti del lavoro fino all’introduzione del pareggio di bilancio); al ruolo solo apparentemente nascosto giocato dai poteri forti nell’indicare la rotta politica; al peso delle organizzazioni (non elette) sovranazionali che dettano le linee della politica economica; al condizionamento delle masso-mafie sulla classe dirigente; alla negazione della volontà popolare che nei referendum ha indicato la strada della difesa dei beni comuni; alla disintegrazione delle autonomie locali, uniche forme di democrazia diretta; all’impossibilità di vedere, ancora, un riconoscimento legislativo per quanti vivono ai margini dei diritti civili.

Ci sono dunque tutte le condizioni per la creazione di una alternativa politica e di governo che risponda a questo quadro nazionale drammatico. La società civile deve dunque compiere un passo in avanti, rivendicando il diritto al presente prima ancora che al futuro, facendosi protagonista di questa sfida che non può essere delegata a nessuno riguardando la stessa vita di ciascuna e ciascuno di noi. Per questo ci vediamo a Roma al Teatro Eliseo, il 12 dicembre, per confrontarci e decidere quale strada intraprendere, i contenuti e le modalità di questa iniziativa che è il Movimento Arancione come laboratorio aperto in cui in moltissime e moltissimi, credo, potranno trovare il proprio spazio di diretta partecipazione. Perchè, come scrisse Hemingway, “non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te”.

Vi aspetto

Napoli, 8 dicembre 2012

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