Dalle ceneri di Fatti per Eboli nasce l’Associazione “….per Eboli”

Entusiasmo e partecipazione per la nascita dell’associazione  “… per Eboli”.

Il Presidente è Salvatore Di Dio, Patrizia Del Vecchio è la Portavoce. Tra i fondatori gli assessori Palladino e Bruno. Mentre come ispiratori vengono indicati Melchionda e Cicia.

Martino-Melchionda-Cosimo-Cicia

EBOLI – Già da tempo era nell’aria e lunedì finalmente si è concretizzata, si è inaugurata la sede dell’associazione “…Per Eboli”, un sodalizio che nasce dall’esperienza elettorale di “Fatti per Eboli”, ma che presenta, come dicono i fondatori, nuovi e più ampi propositi. “…Per Eboli”, ha come obiettivo l’aprirsi alla società civile.

Si tratta, secondo i fondatori,  di un’associazione inclusiva, che si propone di diventare un luogo di discussione, di incontro, di confronto dal quale far partire azioni concrete di promozione e valorizzazione del territorio e  che prevede, dunque, l’attiva partecipazione dei cittadini.

All’incontro fondativo hanno preso parte, alla presenza di un pubblico attento e partecipe – Patrizia Del Vecchio, giovane commerciante ebolitana e portavoce dell’associazione; Salvatore Di Dio, presidente dell’associazione; Roberto Palladino,  Consigliere comunale con delega alla Cultura; l’assessore alle Politiche sociali e giovanili del Comune di Eboli Annarita Bruno, il Vicesindaco Cosimo Cicia. Ha concluso il Sindaco di Eboli Martino Melchionda. A moderare e introdurre la discussione è stato il giornalista Eugenio Verdini.

La piacevole serata, allietata dall’esibizione musicale del maestro Vincenzo Morrone, oltre che dall’esposizione di splendidi quadri messi a disposizione dall’associazione Sitiarte, ha visto grande partecipazione  e entusiasmo.

Molto emozionata la giovane portavoce dell’associazione Patrizia Del Vecchio: “Mi riempie di gioia appartenere ad una associazione che mira a promuovere l’impegno per la propria città. Sarà sicuramente un’esperienza altamente formativa, un’occasione per mettermi in gioco, per avere voce, esprimere le mie idee e poterle tradurre in fatti concreti.

Credo che far rappresentare un’associazione che si prefigge scopi così ambiziosi a una giovane donna – conclude la Del Vecchiosia il primo segnale di stima, di fiducia e di riconoscimento delle capacità di giovani ebolitani, delle tante ragazze e ragazzi in gamba che finora non hanno avuto modo di esprimere le proprie potenzialità”.

Roberto Palladino

Numerosi gli interventi che si sono susseguiti, tutti concordi nel fare di questa associazione il punto di partenza di un rinnovato incontro e ascolto di voci nuove e giovani. Molto entusiasta il Consigliere comunale Roberto Palladino: Questa è un’associazione che non intende, in nessun modo, sostituirsi ai partiti. Ne nascono tante, ma, spesso esse vengono meno a quel ruolo che si propongono originariamente di svolgere.

Cerchiamo pieno coinvolgimento delle persone, vogliamo individuare in questa associazione un luogo di discussione, di confronto, avvicinarci ai problemi concreti della società con uno spirito propositivo e di grande apertura.

Tutti abbiamo bisogno di uno scambio continuo di idee;  questo è un momento difficile, è inutile negarlo, ma io confido in questa città, che più volte ha dato prova del sua spirito organizzativo e di rilancio, basti ricordare l’appena scorsa settimana della cultura, fittissima di appuntamenti di grande qualità”.

annarita-bruno

Anche l’assessore Bruno prende la parola, portando la sua esperienza di giovane donna  Io stasera al di là dell’incarico amministrativo che ricopro, sono, innanzitutto, una donna, una giovane e una mamma. Grazie al sostegno di chi ha creduto in me, ho intrapreso questo percorso, che mi ha permesso di conseguire un considerevole arricchimento del mio bagaglio culturale.

Talvolta, però, per le nuove generazioni è difficile trovare un approccio con il mondo della politica, della pubblica amministrazione, trovare un luogo dove esprimere le proprie idee e i propri progetti. Io porto la mia esperienza per dimostrare che nulla è impossibile purché ci sia impegno, serietà, onestà e purché si trovino luoghi come questo dove poter esprimere il proprio pensiero”.

“Immagino – ha dichiarato il vicesindaco Cosimo Ciciaquesta associazione come un cenacolo culturale, che sia pronto ad offrire spazio a chiunque, indipendentemente dall’età, dalla formazione sociale e culturale,  diventando, anche, un utile e efficace collegamento diretto con l’amministrazione comunale”.

Salvatore Di Dio, presidente dell’associazione, sottolinea il carattere ancora in progress dell’associazione: E’ ancora tutto in fieri. Non c’è niente di chiuso, niente di prestabilito, niente di predefinito, tutto deve essere ancora formato. Io spero che diventi un laboratorio dove tutti possono prendere parte, parlare, fare politica senza avere la costrizione di un’etichettatura”.

Ha concluso il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “ringrazio tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di questa iniziativa, che intende essere un momento di grande apertura verso la società nel suo complesso. Nasce sì dall’esperienza messa in campo  due anni fa, in occasione delle ultime elezioni amministrative. Ma oggi intendiamo darle  un senso profondamente diverso, conferirle  un valore aggiunto che prescinde, e non sottace, la sua ispirazione politica.

E’ un contenitore, un luogo che vedrà protagoniste persone nuove, giovani in grado di portare una ventata di novità, di cui c’è assoluto bisogno in questa città. Credo che, oggi più che mai, sia importante unire le forze per superare questa stagione del pessimismo.

Troppo spesso – difatti – si corre il rischio di avere uno  sguardo corto, che non si spinge oltre, condizionato com’è dal presente, dal quotidiano. Il senso dell’iniziativa – ha concluso il Sindaco di Eboli – è questo: vorremmo dare la dovuta attenzione ad altre voci, discutere di tutto ciò che molto spesso, ingabbiati nei problemi quotidiani, non riusciamo ad ascoltare.

Tanti sono i problemi, ma tante sono anche le opportunità, se sapremo coglierle. Venite liberamente, perché chi ha assunto delle responsabilità ha bisogno del motore della critica, delle sollecitazioni, anche del dissenso, quando esso sia costruttivo. La politica deve organizzare la società, e per farlo deve saper costruire le scale indispensabili a  superare gli ostacoli. Questo è il nostro compito e spero che ci aiuterete”.

Eboli, 25 aprile 2012

13 commenti su “Dalle ceneri di Fatti per Eboli nasce l’Associazione “….per Eboli””

  1. Se ad Eboli nascono associazioni come questa è segno evidente che la politica ha fallito nel proprio ruolo. Se poi ad “ispirare” sono gli stessi personaggi che hanno contribuito alla catastrofe … permettetemi di dirlo ma l’associazione nasce già monca.

    Comunque, PER EBOLI (ma come città) buion lavoro a tutti.

    Armando Voza

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  2. E’ un fenomeno questo che sto osservando da un pò:da ogni partito politico,come per partenogenesi,nascono queste formule che si chiamano associazioni…in questo modo ammettono che i partiti non sono aperti alla società civile visto che,per aprirsi ad essa hanno l’esigenza di mettere su l’ennesima “associazione” composta però sempre dalle stesse persone…ma scusate non lo potevate fare rimanendo sempre all’interno del partito?Ma che cos’è allora un partito?perchè voi stessi avete l’esigenza di uscirne fuori per avvicinarvi alla gente?E non parlo solo di questa ma di tutte quelle che sono venute fuori da ogni partito e che hanno ulteriormente frantumato e disperso le energie…Penso che a Eboli ci siano già troppe associazioni e che di sicuro non se ne sentiva l’esigenza di metterne su un’altra.Tutte queste associazioni sono l’evidenza che non si è in grado di lavorare in associazione ma che siamo un popolo di Dissociati…d’altra parte:”Dividi et impera…”
    A.Dell’Orto

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  3. Legittimo sospetto quello di Antonella. Il problema reale, a mio avviso, non è però l’associazione, che rappresenta, comunque, una cellula viva (quando funziona) essenziale per il tessuto democratico, ma è l’eventuale surrogato di partito che se ne vuole fare, o, peggio, se è la classica ciambella di salvataggio per rimanere a galla. La cosa strana, che non quadra, è che, dalla lista dei personaggi coinvolti e dei plaudenti di contorno, si evince che è la stessa squadra che pur avendo maggioranza assoluta nei partiti di governo e nell’amministrazione comunale, sente il bisogno di avere supporti collaterali per riprendere un rapporto con la città. La verità è che dopo aver partecipato alla demolizione dei partiti, con la logica dei pacchetti di tessere, l’imposizione del pensiero unico della maggioranza e l’epurazione dei dissidenti, si sono, evidentemente, accorti che questo modo di fare porta all’asfissia politica. L’operazione sembra il tardivo bisogno di reinventarsi una verginità da molto tempo perduta. Naturalmente questo è un mio pensiero in libertà, che, come lor signori sanno, non conta un fico secco. E poi si sa che è tutta invidia, giacché anch’io milito in un’associazione per contare qualcosa… Rimanendo in chiave scherzosa (non c’è nulla di drammatico nella creazione di un’associazione, anzi…), questa vicenda mi sembra il rifacimento in chiave farsesca di un passo biblico (scusate l’irriverente accostamento): “ In principio Dio creò il , poi si rese conto che nessuno li ascoltava, così decise di creare da una sua costola il , che chiamò . ” Solo che il finale non viene bene, perché “ il Diavolo tentatore fece mangiare loro il frutto del peccato chiamato e Dio lì punì cacciandoli dal Paradiso Terrestre, detto a quel tempo anche , costringendoli a lavorare per vivere>. Perdonate la facezia e l’irriverenza, ma faccio fatica a prendere sul serio un’operazione che appare con i contorni di una farsa. In ogni caso, ritengo che il sano associazionismo sia il sale della democrazia, perciò formulo i miei più sinceri auguri di buon lavoro alla nuova associazione e spero che si possano realizzare momenti di proficuo confronto.

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  4. Beh! devo dire con profondo rammarico che il Partito Democratico ebolitano ha fallito! Sono ancora in attesa dell’intervento del commissario Figliuolo, che ascolti gli iscritti e si lavori sul serio per dare risposte alla città e ai cittadini.
    Se ho ben calcolato, dai vari pezzi sono uscite fuori già 4 associazioni: Quella di Luca Sgroia, quella di Vito Pindozzi, quella di “Salvatore Di Dio” e quella di Conte. In tempi non sospetti avevo voglia di metter su un’associazione anch’io oggi ho scartato l’idea, vista l’inflazione.
    Voglio ricordare ai miei vecchi compagni di cammino che sono le persone a dare ad un contenitore vuoto, sostanza e significato per cui, se non lo si è fatto nel Partito Democratico, perchè dovrei aspettarmelo dalle varie associazioni composte in buona parte dalle stesse persone? Certo in questo momento di profonda crisi dei partiti (ripeto sono gli uomini che falliscono) avere un luogo di visibilità è fondamentale ma la gente conosce fatti e misfatti e quindi lascio a voi le dovute riflessioni. Occorre serietà e correttezza,come ho già avuto modo di affermare in passato, con l’amaro in bocca, ammetto di aver fatto anch’io errori di valutazione e mi assumo le mie responsabilità ma sempre meglio capire che perseverare.
    Ho sempre desiderato una politica umana, costruttiva, sostenibile e pulita per la mia città ma forse vivo di fantasia e per questo sono fuori.
    In alcuni momenti, dice qualcuno, invece di continuare a voltare pagina, bisognerebbe cambiare libro.

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  5. @a M.S.Manzione
    La parola “fallito”, non mi piace, diciamo che il PD come tutti gli altri Partiti, OGGI, fanno una grande fatica per essere credibili. Consentimi però, per la vecchia stima nei tuoi confronti, SENZA POLEMICA, ma con amarezza : ma cosa significa in termini ideologici P. DEMOCRATICO ? Questa denominazione non mi è mai piaciuta, da quando il DS si trasformato in PD. Mi sono sempre chiesto se questo partito cerca di aggregare i DEMOCRATICI, significa che vi sono in Italia organizzazioni politiche ANTI-DEMOCRATICHE, cioè persone che si devono aggregare in altre organizzazioni alternative NON democratiche. E’ una denominazione di un partito alquanto strana, Il PD dovrebbe quindi essere un Partito Democratico di Sinistra, poi ci dovrebbero essere dei Democratici di Destra, di Centro, Extra-Parlamentari ( cioè senza rappresentanza parlamentare). Inoltre questo PD, che fa parte del PSE ( partito socialista europeo- vedi l’ultimo intervento di Bersani), si identifica fuori i confini italiani come un partito SOCIALISTA DEMOCRATICO, in Italia poi lo stesso PD, ha paura di citare la parola SOCIALISMO, il Comunismo ormai “è morto” ed allora scusami cara M.S., ma tu cosa sei oggi ? Avete paura o vergogna a chiamrvi Socialisti ? Sei socialista come me o sei un’altra cosa? ( Mi dirai che sei una Democratica, ma perchè Berlusconi, Bossi, Starace, Fini, Casini etcc sono anti-democratici ?).Come posso io identificarmi nel PD ? Qual’è l’ideologia ( o le idee) che mi dovrebbero accomunare al “tuo” PD ? Collaboro con Vito Pindozzi nell’Associazione Nuova Eboli, ma non c’entra proprio niente con il PD ebolitano, se non l’ho ben capito, allora devo rivedere qualche cosa !!!!!!

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  6. Le osservazioni di chi mi ha preceduto sono tutte cariche di spunti seri ed interessanti. Io credo che ormai la funzione del partito come luogo di ascolto, confronto, anche scontro, sintesi e proposta sia osteggiata da tutti i centri di potere. Il confronto si produce solo in estenuanti e demagogiche campagne elettorali, dove la demagogia distorce la realtà. Passate queste, il confronto diventa ostacolo per chi detiene il potere, con la scusa di dover dare risposte “veloci”. Io gradirei più risposte “giuste”. E così si vuole trasformare il partito in mero comitato elettorale, megafono propagandistico. Ho ascoltato interventi di autorevoli esponenti del PD che attribuiscono ai partiti moderni il mero ruolo di scuola per nuove classi dirigenti (cosa minima e secondaria, seppur utile).
    E nei fatti questa trasformazione è avvenuta, ad Eboli come altrove. E’ quasi inevitabile e comprensibile che chi voglia sentirsi “cellula viva”, come dice Pindozzi, aderisca a forme associazionistiche. La cosa che però mi turba è che il 90% di quelli che ora ad Eboli hanno aperto associazioni e desiderano parlare con la gente, non avevano lo stesso piacere a partecipare agli incontri dei cittadini organizzati dal circolo del PD: sempre assenti. E non mi spiego come le stesse persone, come giustamente dice MariaSueva, non riuscissero insieme a coprire le spese di un’unica sede, mentre ora, divisi, ne coprono molte di più.
    Ma credo sia meglio; evidentemente dove c’è gusto non c’è perdenza. Non c’era ancora il giusto collante e la giusta propensione al confronto tra sensibilità diverse. Non credo ci sia da augurarsi che spariscano i partiti, c’è invece da augurarsi che tornino ad essere ritenuti più che un orpello.

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  7. Ebbene proprio di questo si tratta, caro Marco e cara Mariasueva, l’associazione come luogo dove i cittadini si parlano, scambiano informazioni e opinioni, elaborano idee e formulano proposte. L’associazione “eboli nuova” è questo, non una malcelata area di parcheggio preelettorale di qualche frustrato della politica. Abbiamo tutti piena consapevolezza del fondamentale ruolo che la costituzione assegna ai partiti, per avere la pretesa di sostituirli con un’associazione. Sia chiaro per sempre, l’associazione “eboli nuova” è un sodalizio di uomini liberi, ognuno con il suo passato e le sue esperienze, che si sono messi insieme per dare voce al diritto di cittadinanza, favorire gli scambi sociali e culturali, offrire opportunità di confronto, di elaborazione e di proposta. Il senso del mio intervento voleva rilevare una contraddizione che coglieva anche Marco: quegli stessi che si sono, con le loro assenze e i loro centri di potere esterni, adoperati per svuotare di significato i partiti, ritenendoli un impaccio alla “messianica” azione amministrativa, ora cercano nell’associazione riparatrice quell’anello di congiunzione indispensabile per essere legittimati dal popolo a governare. Insomma un’associazione “civetta”, che scimmiotta i partiti, ma è organizzata come un circolo di simpatizzanti e supporter. Se questo è, siamo alla miseria della politica. Senza offesa personale, perché, ovviamente ognuno in questo paese può fare quello che vuole (meno male!), mi viene in mente un motto popolare: “Dopo aver perso i buoi ora cercano le corna”. In ogni caso, ribadisco quanto già espresso nel mio precedente intervento: verificheremo nei “Fatti” la bontà dell’iniziativa…

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  8. E’ vero, come diceva Antonio Lioi, che il PD fa fatica a sentire il termine “socialismo” che è ancora un tabù. Questa difficoltà, ha portato il PSE e altre forze come il PD a creare l'”Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici” proprio per marcare una differenza tra “Socialisti” e “Democratici”….

    Del resto “Democratico” è un termine abbastanza “neutro” come in realtà serviva al PD per superare le divergenze tra le differenti provenienze. Era quasi necessario in un partito che nasce con la vocazione maggioritaria con esponenti e gruppi provenienti da esperienze democristiane, liberali, socialiste, comuniste e radicali. Definire il PD oggi esclusivamente come un “partito socialista” è riduttivo. Ma nemmeno si può affermare che il PD non è affatto socialista.

    Parlando di Eboli, non credo che il PD sia fallito. Il momento della liquidazione non è ancora arrivato tant’è vero che ognuno si aspetta qualcosa. Quel qualcosa viene determinato anche dai nostri comportamenti, per quel poco o molto che possono contare.

    Maria Sueva Manzione coglieva però uno dei punti fondamentali: dalla crisi del PD e quindi dall’assenza di un luogo di discussione “comune” sono nate 4 associazioni diciamo “ideologicamente vicine” al PD (forse con associati della società civile che non ritengono ancora “compiuto” e “affidabile” il disegno politico del PD ebolitano). Da un luogo “comune” siamo passati a tanti luoghi pur interessanti ma “parziali”.

    Ho guardato sempre con interesse l’evoluzione delle varie associazioni dove hanno trovato casa autorevoli esponenti del PD. Il malessere che ne determina la nascita è lo stesso. Gli obiettivi sono simili. Non le ho mai criticate ho solo cercato di capirle. La discussione è agevolata perchè sicuramente c’è meno contradditorio e vivacità. E’ agevolato l’inserimento di persone “nuove” proprio in virtù della, credo, prevalente concordia ed armonia di visione. Queste sono le condizioni che mancherebbero in un partito sano dove, possiamo dircelo, resistono prevalentemente gli stessi poichè molto spesso i nuovi dopo essersi avvicinati in un clima di disarmonia e di scontro complessivo preferiscono mettersi da parte. Queste associazioni, tutte queste associazioni, hanno il merito di aver sopperito alla crisi del partito e di aver svolto uno dei compiti dello stesso in sua mancanza: l’aggregazione di pezzi di società civile, “l’anello di congiunzione” citato da Vito Pindozzi. Se queste forze nuove servono al Partito, ben venga. Vuol dire che queste associazioni servono e sono servite al Partito. E hanno sopperito ad un suo vuoto in termini positive. Se invece queste associazioni servono esclusivamente a disegnare domani una rappresentanza ed una differenziazione all’interno del PD allora posso servire ad altro ma non servono al pd. Il tempo lo dirà ed ogni critica mi sembra prematura anche se il dubbio, su ciascuna di esse, può essere legittimo.

    La crisi della “forma” partito non la viviamo solo ad Eboli e solo nel PD, lo avete ricordato. I partiti devono avere il coraggio di rinnovarsi fino in fondo nella sostanza e non soltanto nella forma (cambiando nomi e simboli). Rinnovarsi nella sostanza è ammettere che senza partito si può amministrare bene ma non si fa politica. Dall’altra che senza amministrazione si può fare una buona politica “teorica” ma concretamente non si incide sul tessuto cittadino e quindi non si fa politica “pratica”.

    Concretamente la sfida del PD ebolitano è il superamento dell’atteggiamento “cagnesco” degli uni contro gli altri. Del pregiudizio perenne. Del sottinteso continuo. Della divisione manichea tra “buoni” e “cattivi”, “onesti” e “corrotti”. Questa è stata la brutta colonna sonora degli ultimi anni di PD ebolitano.

    Sinora si è solo provato a scrivere nuove pagine. Ha ragione Maria Sueva. Ma non bisogna cambiare libro, aggiungo io, perchè c’è bisogno di scrivere a più mani un nuovo capitolo. E proprio per quello che scrivete, proprio voi che siete stati una parte importante e positiva dell’ultimo percorso politico, non potete farvi da parte (e ammetto la tentazione dovuta allo scoraggiamento viene spesso a me come credo a chiunque data la situazione). Il PD deve ritrovarsi al più presto e deve riuscire a ritornare il luogo principe e “comune” della discussione.

    La sfida è dura, durissima. Bisogna buttare l’acqua sporca salvando il bambino.

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  9. solo ora leggo i vari commenti che la mia riflessione ha suscitato e vorrei fare solo qualche precisazione. Non sono contro l’associazionismo anzi, credo che quando è ispirato da un sentire comune e da uno spirito civico funzioni perfettamente tanto è vero questo che la mia vita ne è testimonianza. Vivo in associazione con altri, molti aspetti della mia vita e quindi…non predico.
    Quello che mi ha spinta a commentare è la constatazione non che il Partito Democratico in sè ha fallito ma che abbiamo fallito nel modo di confrontarci tra noi, con noi e soprattutto con la cosiddetta società civile, parola tanto cara a vito Pindozzi al quale devo riconoscere costanza nel ricercare un “luogo” ideale di sano confronto ma soprattuttom poi di un coerente agire.
    Anche al caro Antonio Lioi rivolgo un breve pensiero, è chiero che siamo in democrazia ma non tutti siamo democratici. Molti dei nomi da te citati, della democrazia ne farebbero volentieri a meno, in quanto a me caro Antonio, non chiedermi cosa sono io oggi ma chi sono, sono stata e continuerò ad essere. Sento di essere una citadina che per tanto tempo ha provato a mettersi in gioco, ci ha messo la faccia, le idee, il tempo, la passione, l’onestà, la lealtà e potrei continuare all’infinito e tu lo sai bene. Continuo ad essere una cittadina democratica ma che semplicemente non ci stà a restare a guardare e anche se non si sta sotto i “riflettori” capisci bene che si può contunare ad essere propositivi e attivi in tanti altri modi e luoghi. L’importante, e credo valga per ognuno di noi, per me come per Vito pindozzi, come per Marco Genovese, per Antonella dell’Orto e Massimo Del Mese, è essere parte di un progetto comune che è quello di una società vivibile, sostenile equa e soprattutto umana.
    Infine, credo nei partiti, ho speso gran parte del mio percorso in essi ma credo anche che dobbiamo ritrovare i valori fondanti dello stere in una società.

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