Asili nido, l’On. Federico Conte (LeU) lancia l’allarme: “Rivedere i criteri di ripartizione, Sud penalizzato“.
“Il meccanismo ha avvantaggiato con tutta evidenza i Comuni del Centro-Nord e le grandi città, che hanno più possibilità di cofinanziare, nonostante questi abbiano già raggiunto l’obiettivo europeo del 33% dei posti negli asili nido ogni 100 bambini. E mritardi nell’obiettivo, cioè proprio il Sud”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Rivedere i criteri di ripartizione del Fondo asili nido, che con l’ultimo bando hanno penalizzato i Comuni del Mezzogiorno a vantaggio di quelli più ricchi. Lo chiede, con una interrogazione alla Ministra dell’interno, il deputato di Liberi e Uguali, Federico Conte.
“I criteri di ripartizione e assegnazione del Fondo asili nido – dice il deputato salernitano – prevedevano, tra le otto condizioni, che ai comuni fosse assegnato un punteggio alto in base ai cofinanziamenti garantiti, il che ha consentito a enti più ricchi, in grado di garantire un corposo contributo con proprie finanze, di scavalcare altri enti con minori possibilità. Il meccanismo ha avvantaggiato con tutta evidenza i Comuni del Centro-Nord e le grandi città, che hanno più possibilità di cofinanziare, nonostante questi abbiano già raggiunto l’obiettivo europeo del 33% dei posti negli asili nido ogni 100 bambini. E ha svantaggiato i comuni del Mezzogiorno, lontanissimi dall’obiettivo europeo (la Campania è a 9,4, la Sicilia a 10, Calabria 11, Basilicata 16,7 e Puglia 16,8). È un risultato paradossale, dal momento che i criteri di ripartizione efficaci dovrebbero favorire maggiormente quei territori in cui si registrano maggiori ritardi nell’obiettivo, cioè proprio il Sud.
La richiesta al Governo – conclude l’On. Federico Conte parlamentare salernitano di LeU – è di modificare i criteri in modo da impedire che altri esiti di questo tipo si possano verificare nei prossimi bandi. I principi ispiratori del Next Generation Eu, e di tutte le azioni legate al Pnrr, sono orientate alla riduzione dei divari territoriali; con questi criteri il divario Nord-Sud rischia, invece, di aumentare”.
Salerno, 25 novembre 2021