Cronaca dalla Marina di Eboli e…. l’estate va

Dopo l’incendio divampato nella pineta fortunatamente domato, la splendida estate della Marina di Eboli continua.

Mare limpido, spiagge dorate, sole splendido, lidi stracolmi e, incendio a parte che ha distrutto una pineta già compromessa, l’estate va. Incombe il pericolo dei canali di scolo pieni di limacci e acque putride. L’assioma è lo stesso: Mare pulito, Canali di scolo sporchi; Mare sporco, canali puliti; E le prime piogge faranno il resto. 

Marina di Eboli

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – “La quiete dopo la tempesta” di fuoco, potremmo dire, parafrasando la bellissima poesia di Giacomo Leopardi che lontana dal suo pessimismo cosmico, mai cosi con tanta delicatatezza poteva raccontare la ripresa e la continuazione della vita quotidiana dopo un evento disastroso, pensando a quella tempesta di fuoco che ieri ha colpito e distrutto un tratto significativo della Pineta di Eboli, il suo sottobosco i suoi alberi già provati dall’abbandono atavico in cui versa l’intera fascia litoranea pinetata.

E così pensando alle fiamme, fortunatamente domate dai Vigili del Fuoco, si pensa al mare, ai bagnanti agli stabilimenti balneari e alla stagione estiva, e proprio li dove è scoppiato l’incendio, nelle vicinanze del Lido Arenella, laddove POLITICAdeMENTE quest’anno a stabilito il suo osservatorio, tra il Made in Italy e il B38, comprendendo il tratto di due delle tre spiaggie libere attrezzate dal Comune di Eboli, e il Lido “Mare per tutti” per le persone diversamente abili fino al Galatea Village, per “monitorare” la qualità dell’offerta estiva, soprattutto del mare, appunto, oggi, come nei giorni scorsi e da circa un mese, il mare da queste parti è splendido, limpido, da favola, e la prova di questo mare bello, calmo e giustamente temperato è la presenza di pesci a frotte, nulla da invidiare ai mari della Sardegna o dei Caraibi.

Incendio pineta Eboli

Un piacere quest’anno a Marina di Eboli, questo al di là della fascia pinetata, e quell’incedio ci ricoda di come sia abbandonata l’altra parte della Marina, la Pineta, del tutto impraticabile tanto è cresciuto il sottobosco. E i pini? Poiché sono troppo vicini gli uni agli altri sfrontati, per sopravvivere si allungano verso il cielo. E di qui tutte le considerazioni di un Piano non Piano dettato dai SIC (SITI di INTERESSE COMUNITARI). Piano eccessivamente protettivo che ne limita in modo significativo ogni possibile e pratica fruizione da parte dei cittadini.

E al Piano si aggiungono anche le politiche poco accorte che poco e nulla programmano perché si sfoltisca la pineta, si curi il sottobosco senza stravolgerlo, proteggendo anche le specie animali che ivi si rifugiano e nidificano come il fringuello, oltre a proteggere il sottosuolo laddove prolifera un tartufo bianco di buon pregio. E li la rabbia. Una rabbia che con il crescere delle fiamme ha distrutto la pineta, alimentano anche la rabbia per questa atavica incuria. E giù di li a pensare magari che quella famosa Polizia Provinciale che per volontà dell’allora Presidente della Provincia Edmondo Cirielli serví a “militarizzare” Palazzo Sant’Agostino, potrebbe essere occupata, a fronte del far nulla, a presidio della Pineta. Di pari passo pensare magari all’utilizzo della Guardia Forestale all’interno sia della che del fronte pineta lungo la provinciale. E pensando che solo la marina di Eboli è di 8 km se si aggiunge quella di Battipaglia, Pontecagnano, e a Sud di Capaccio-Paestum, si comprende come si potrebbero evitare con il presidio gli incendi come quelli di ieri.

Canale consortile

Tornando al mare e alla sua splendida forma si spera continui cosi per tutta l’estate. Purtroppo è solo una speranza, a vedere i canali di scolo dell’intera Piana, pieni di acqua stagnata e piene di limacci ed erbe putride, quelle che l’anno scorso procurarono l’inquinamento di tutto il litorale marino, e nemneno sappiamo a distanza di un anno i risvolti giudiziari per le tante denunce che furono presentate per sapere di chi siano state le responsabilità o le colpe.

Intanto per come si presentano le cose il mafe intanto è pulito in quanto i canali di scolo sono sporchi. Quando i canali saranno puliti avremo il mare sporco. Si tratta solo di aspettare la prima pioggia, quella che laverà ogni “vergogna” ivi compreso tutte le pipí dei quasi 100mila capi bufalini e in minima parte bovini che ci sono nella Piana che i vari allevamenti riverseranno nei canali di scolo, come accadde l’anno scorso allorquando si riuscì a beccare un allevamento nel capaccese-paestano che “inchiavicó” il mare di Paestum.

Di qui si può pensare di suggerire al Sindaco di Eboli Massimo Cariello di fare pressione sul Consorzio di Bonifica Destra Sele e gli altri Enti di provvedere a pulire i canali consortili e di scolo per evitare il peggio e sorvegliare sugli allevamenti Bufalini e Bovini, per evitare di guastare anche quelle cose buone fatte come le Spiagge libere attrezzate, quella delle persone diversamente abili e la buona estate che stanno vivendo bagnanti, turisti e balneatori. E l’estate va.

Canale consortile 1
Marina di Eboli_Canali di scolo

Eboli, 26 luglio 2020

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