1° Maggio ACLI: Il Lavoro forma l’Italia

1° Maggio ACLI al tempo del Coronavirus e pensando alla Fase 2: Il Lavoro forma l’Italia.

La Festa dei lavoratori cade quest’anno in una situazione drammatica per il nostro Paese. Mastrovito (ACLI): “Guardando al passato e al dopo guerra e a un Paese prostrato e distrutto pensiamo alla Costituzione come motore di riscatto dell’Italia” . 

1 maggio ACLI

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNOLa Festa dei lavoratori cade quest’anno in una situazione drammatica per il nostro Paese. All’emergenza sanitaria, scandita dai numeri dei morti e dei ricoverati, si somma l’emergenza sociale con centinaia di migliaia di imprese e attività ferme, milioni di lavoratori in cassa integrazione, disoccupati e, soprattutto, nuovi poveri. 

«Se guardiamo al passato – dichiara Gianluca MastrovitoPresidente provinciale Acli Salerno – l’immagine che abbiamo di fronte è quella dell’Italia uscita dalla II Guerra mondiale: un Paese prostrato e sconfitto che ritrovava però la sua unità intorno alla Carta Costituzionale per iniziare la ricostruzione.

Anche oggi abbiamo bisogno di ripartire dalla Costituzione, proprio dalle sue righe iniziali: è il legame con il lavoro che fonda l’Italia, che dà una forma alla nostra vita quotidiana personale e collettiva. Vorremmo tenere aperte le fabbriche e gli uffici – continua Mastrovito – non solo per non ridurre troppo il Pil, non solo per guadagnarci lo stipendio necessario, ma anche perché sentiamo di essere liberi e in relazione con gli altri, finché riusciamo ancora a lavorare.

Il mercato del lavoro sta cambiando, proiettato sempre di più verso nuove forme, tra cui lo smart working, come dimostra l’esperienza di questi mesi, e in generale il ruolo della tecnologia, come dimostrano le applicazioni dell’Industria 4.0.

In questo contesto dovremo monitorare con attenzione i più deboli e i più fragili. Il distanziamento fisico rischia di trasformarsi in distanziamento economico, poi sociale e infine umano. In questo tempo che i beni relazionali, tanto derisi dagli economisti e dai politici in tempi ordinari, si sono mostrati essenziali come e più delle merci. La solitudine forzata, ci ha insegnato il valore e il prezzo delle relazioni umane, la distanza superiore al metro ci ha svelato la bellezza e la nostalgia delle distanze brevi.

Nel 65esimo dell’istituzione della Festa di San Giuseppe – conclude Mastrovito – vogliamo riappropriarci della sacralità del lavoro, facendo nostre le parole di Papa Francesco:il lavoro ci unge di dignità, ci rende simili a Dio, che ha lavorato e lavora, agisce sempre; dà la capacità di mantenere sé stessi, la propria famiglia, di contribuire alla crescita della propria Nazione”».

Solo attraverso il lavoro potremo riallacciare i legami delle nostre comunità, rifondare il patto sociale e far ripartire l’Italia. Lo faremo assieme a tutte le organizzazioni che hanno a cuore il destino dei lavoratori, a partire dalle organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, di cui condividiamo il documento e la campagna di informazione

Questa è una dimensione ed una vocazione del lavoro. Dobbiamo contemporaneamente intervenire sull’emergenza e progettare il futuro del Paese, gettando le basi per un nuovo piano di crescita e sviluppo. Va fatto un investimento vero sulla scuola e sulla formazione, perché lavoreremo in un contesto mutato e ancora condizionato dall’esistenza del virus.

Salerno, 30 aprile 2020

Questa è una dimensione ed una vocazione del lavoro. Dobbiamo contemporaneamente intervenire sull’emergenza e progettare il futuro del Paese, gettando le basi per un nuovo piano di crescita e sviluppo. Va fatto un investimento vero sulla scuola e sulla formazione, perché lavoreremo in un contesto mutato e ancora condizionato dall’esistenza del virus.
Salerno, 30 aprile 2020
1° MAGGIO, ACLI: IL LAVORO FORMA L’ITALIA
La Festa dei lavoratori cade quest’anno in una situazione drammatica per il nostro Paese.
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