Bossi attacca e media temendo che la rissa affossi il federalismo

Secondo Bossi, Berlusconi avrebbe dovuto “sbattere fuori Fini subito”.

Il Pdl teme la guerriglia della squadra finiana in Parlamento

di Massimo Franco

Gianfranco Fini - Silvio Berlusconi

MILANO – La voglia prepotente è di mettere in pratica da subito la «strategia della terra bruciata» intorno a Gianfranco Fini ed al suo piccolo drappello di dissidenti. Ma le scadenze parlamentari suggeriscono di aspettare e vedere quale sarà il comportamento del presidente della Camera. Non c’è, però, nessuna quiete dopo la tempesta della direzione del Pdl di giovedì. I rapporti fra Silvio Berlusconi ed il cofondatore rimangono tesissimi, sebbene si cerchi un modo per non far precipitare la situazione del governo. La durezza con la quale Umberto Bossi ha attaccato lo strappo finiano sulla Padania di ieri conferma che sulla legislatura si può allungare l’ombra delle elezioni anticipate. Formalmente, la Lega ha dichiarato guerra all’ex leader di An: un «gattopardo democristiano », nelle parole di Bossi, ostile al Nord ed al federalismo.

Ci sarebbe «un crollo verticale del governo e probabilmente della fine di un’alleanza». E Berlusconi avrebbe dovuto «sbattere fuori Gianfranco Fini subito», secondo il gran capo leghista. Ma l’attacco non è al presidente del Consiglio, né tende ad accelerare una crisi. Anzi, si ha l’impressione che l’avvertimento del Carroccio sia destinato per il momento a puntellare Berlusconi; a coprire le sue prossime mosse; ed a spingere affinché si vada avanti con le riforme. Solo se si fermano quelle, spiega Bossi, c’è il rischio che la legislatura non duri. Non a caso Bossi aggiunge che se si dovesse andare alle urne «Berlusconi diventerà l’unico baluardo anticomunista. E prevedo che raccoglierà molti consensi».

Massimo Franco

Si tratta di una preoccupazione espressa ed estremizzata per aiutare la stabilità, almeno nell’immediato. I lumbard vogliono evitare che la rottura provocata da Fini affossi il federalismo, oltre alle altre riforme. Per questo, si tenta di capire se il gruppetto antiberlusconiano di An voglia iniziare una guerriglia parlamentare contro i provvedimenti del governo; oppure se esistano margini per avere garanzie che la maggioranza non sarà affossata o comunque insidiata ad ogni votazione importante. Misure come il legittimo impedimento o, appunto, la «carta delle autonomie» cara alla Lega, sono a rischio. E qualche contraccolpo della guerra interna del Pdl si avverte nella stessa formazione di giunte di centrodestra come il Lazio, crocevia delle tensioni di vertice. Ogni parola della coalizione berlusconiana gronda diffidenza nei confronti di Fini.

Bossi ripete, moderandole, le perplessità di Palazzo Chigi sulla sua permanenza alla presidenza della Camera, dicendo che «è un problema». Ed il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, avverte che se «qualcuno del Pdl boicottasse l’azione del governo, tradirebbe non solo il partito ma gli elettori». Sono messaggi minacciosi ed insieme segnali di temporeggiamento: perché è difficile cercare la spallata nell’immediato. Le riunioni di minoranza che Fini sta tenendo e programmando prefigurano un piano per costringere Berlusconi ad accettare il fatto compiuto della corrente: una situazione che il premier fatica ad ammettere anche solo in linea di principio. E le apparizioni in tv del presidente della Camera servono a bilanciare l’immagine di isolamento offerta durante la Direzione; a spiegare un gesto di rottura che l’elettorato di centrodestra sembra non avere capito né approvato; ed a rilegittimare il profilo politico di Fini: sebbene a scapito di quello istituzionale, un po’ sgualcito.

Massimo Franco
dal CORRIERE DELLA SERA

8 commenti su “Bossi attacca e media temendo che la rissa affossi il federalismo”

  1. tra i tre FINI è il migliore per sTILE e capacita di comunicazione ,ma questo non giustifica i malefatti del PDL, ma se il governo cade gli dobbiamo una statua.La sinistra si organizzi sul serio altrimente non esistera piu nei voti degli italiani.NO fatevi imbambolare delle manifestazioni del 25 Aprile a chi li fa meglio,da quando ero piccolo che usano queste strategie medianiche che nulla hanno A CHE FARE CON LA STORIA NE CON LA REALTA .viva LA VERA italia FATTA DA italiani VERI ONESTI CHE CREDONO NELLA RESISTENZA PARTIGIANA E NELL’UNIFICAZIONE d’italia QUESTI DELLA DESTRA LA VOGLIONO DIVIDERE.

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  2. stamani in piazza della repubblica bellissima manifestazione di giovani contro la privatizzazione dell’acqua.Se si continua a privatizzare finiremo per privatizzare anche la vita delle persone
    il battito cardiaco ,i polmoni,ed infine il cervello come organo e come pensiero-ragione

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  3. BOSSI SA BENE CHE QUESTA E’ L’UNICA POSSIBILITA’ PER ATTUARE IL FEDERALISMO, SCIORINA LO SPAURACCHIO ELETTORALE COME ARMA PSICOLOGICA, MA SA BENE CHE LE ELEZIONI SONO SEMPRE UN DILEMMA. CON QUALE COALIZIONE CI SI TROVERANNO I CONTENDENTI? UN FRONTE ANTI-CAV, TRA PD CASINI IDV E FINI POTREBBE ANCHE VINCERE,ED UNA RICONFERMA DELLA DESTRA NON SAREBBE MAI NUMERICAMENTE COSI COSPICUA! I NUMERI, INFATTI, MAI COME NELLA STORIA DALL’UNITA’ NAZIONALE UN GOVERNO GODE DI TANTA AMPIA MAGGIORANZA, SARA’ DIFFICILE SPIEGARLO AGLI ITALIANI LA RAGIONE PER UNA FINE ANTICIPATA DELLA LEGISLATURA, SENZA LE RIFORME STROMBAZZATE SEMPRE A MO DI EFFETTI SPECIALI! MERIDIONALI CHE VOTANO PDL PENSATECI BENE, I LUMBARD SI STANNO INSINUANDO NEI GANGLI DEL POTERE A PIE’ SOPINTO, SE LO FACEVANO GLI ALTRI SI CHIAMAVA LOTTIZZAZIONE O ROMA LADRONA, OGGI CHE E’ “ARTE LORO” VA BENE; FRA QUALCHE ANNO, AVRANNO L’ARDIRE DI CHIEDERE UN REFERENDUM SULLA SECCESSIONE, E A QUESTO AVRANNO CONTRIBUITO I TANTI MERIDIONALI PREFERENZIANTI IL PDL ALLE ELEZIONI, OVVERO IL LORO MAGGIORE ALLEATO. “un comportamento autolesionista è quello di chi fa un passo avanti e tre indietro!” Anonimo

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  4. viva la liberta’
    Sia il governo centrale che quello di Melchionda ad eboli creano presupposti di economia ,non continuate a mortificare gente che non hanno niente da mangiare Anche Ferdinando di BOrbone pur facendo fesso il popolo napoletano ,lo accontento almeno temporaneamente ,aprendo gi granai della corona.

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  5. diciamola tutta bossi e la lega son gli uncici capaci di fare politica efficace ed efficiente in italia, cioe’ tra la gente, gli altri nonostante potentati economici e media, gli habitue’ dei salotti, perdono consenso. a tutto questo ritengao che debba necessariamente associarsi una causa logica o no? bossi fra qualche anno chiedera’ l’indipendenza del settentrione, col beneplacido surrettizio di molti meridionali…che desolazione

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