Scafati: Giustizia è fatta contro il Vampiro Equitalia

Cartelle Equitalia vecchie di oltre vent’anni per 100mila € con interessi e sanzioni maggiori delle imposte annullate.

Sotto le grinfie Equitalia una famiglia scafatese ottiene giustizia, grazie all’intervento di Stac, che è riuscita ad ottenere dalla Commissione Tributaria Regionale l’annullamento di buona parte delle cartelle, condannando l’Agente per la Riscossione al pagamento delle spese legali.

Antonio Petrone STAC
Antonio Petrone STAC

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SCAFATI – Una buona notizia: L’Equitalia è stata condannata a pagare le spese e una famiglia ha visto accogliete il suo ricorso dalla Commissione Tributaria Regionale per una di quelle cartelle che spesso arrivano da Equitalia, e che mette in ginocchio le famiglie italiane. Una notizia che comunque apre una discussione che non può e non deve solo essere affidata all’iniziativa di un singolo cittadino nei confronti di un Ente riscossore monopolista e in palese posizione di abuso dominante dal momento in cui pratica interessi e sanzioni, che come in questo caso superano di gran lungo l’importo delle cartelle stesse. Una discussione che ai voglia di farlo presente ai vari governanti che potrebbero in un battibaleno “ordinare” la immediata restituzione del mal tolto a chiunque si trovi in questa situazione multando lo stesso Ente e imponendo allo stesso di non praticare più questi metodi che rendono l’Equitalia non un Ente ma un Vampiro.

Ebbene, cosa è successo? È successo che 100mila euro di debiti con Equitalia per cartelle vecchie di oltre vent’anni, con interessi e sanzioni maggiori delle imposte, una famiglia scafatese ha ottenuto giustizia grazie all’intervento di Stac. E così dopo la sconfitta in primo grado, la Commissione Tributaria Regionale ha annullato buona parte delle cartelle, condannando l’Agente per la Riscossione al pagamento delle spese legali.

Una famiglia stremata dai debiti del padre, derivanti da un’attività oramai cessata da dieci anni, si è rivolta allo Sportello Tutela Aziende e Cittadini di Scafati dopo che nell’ottobre 2015 aveva ricevuto la notifica di un preavviso di iscrizione ipotecaria da parte di Equitalia. Una richiesta parsa dal primo momento eccessiva. Quasi 100mila euro, infatti, è quanto veniva richiesto dall’Agente per la Riscossione.

Una somma insostenibile per la famiglia monoreddito – spiega Francesco Antonio Pentone, responsabile Stac – e che, tra l’altro, riguardava cartelle esattoriali risalenti addirittura al 1995, vecchie, quindi, di oltre venti anni”. La famiglia, caduta nello sconforto, inoltre, non riesce a credere che gli importi delle sanzioni e degli interessi siano maggiori delle imposte.

È per questo motivo che il capofamiglia, Antonio, decide di affidare al legale convenzionato con lo Sportello, avv. Valentina Vitaglione, l’incarico di impugnare il preavviso di iscrizione ipotecario. “Dall’analisi dell’atto – continua Pentone – risultava intervenuta la prescrizione per quasi tutte le cartelle ed, in alcuni casi, la prescrizione degli interessi e delle sanzioni“.

Ma il ricorso che viene depositato dall’avv. Vitaglione presso la Commissione Provinciale di Napoli, tuttavia, non ottiene i risultati sperati. “La questione che appariva di facile soluzione per il contribuente, non viene opportunamente esaminata dalla Commissione di primo grado la quale non si pronuncia sull’eccezione di prescrizione delle cartelle”.

Senza demordere, però, viene promosso appello avverso la sentenza di primo grado. Questa volta, finalmente, le ragioni del ricorso vengono pienamente accolte con condanna alle spese legali per Equitalia. La Commissione Tributaria Regionale della Campania ha dichiarato l’illegittimità del preavviso di iscrizione ipotecaria, annullando buona parte delle cartelle per un valore di 70 mila euro. “Peraltro, – conclude il responsabile dello Sportello Stacin relazione ai restanti importi, è stata dichiarata l’intervenuta prescrizione per sanzioni ed interessi. Finalmente, quindi, Antonio e la sua famiglia hanno ottenuto giustizia. Per circa tre anni, però, hanno vissuto col terrore dei debiti e di rimanere senza casa per via di cartelle vecchie di venti anni“.

In allegato una foto di Francesco Antonio Pentone, responsabile Stac.

Scafati, 25 agosto 2018

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