Salerno: “A cinquant’anni dal ’68: movimento, classe, organizzazione”

Venerdì 1 giugno al porticciolo di Pastena, con inizio ore 19.00: “A cinquant’anni dal ’68: movimento, classe, organizzazione”.

Nel 50° anniversario di una delle ondate rivoluzionare più significative del secolo scorso, si discute del rapporto tra le classi sociali e movimenti riguardo alla questione organizzativa. L’Evento è a cura di Alessio Calabrese, la cena sociale è allestita da Spazio Riff Raff.

1968-Movimento studentesco
1968-Movimento studentesco

di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – Il movimento del ‘68 è talmente vivo ancor oggi che forse non ne abbiamo contezza, difatti dopo quell’ondata di proteste studentesche nate in terra di Francia, vi è stato un punto di non ritorno. Adesso al giro di boa del mezzo secolo, gli storici contemporanei analizzano il frutto di quel movimento di ribellione al sistema, un moto permeato da stravaganze marxiste con accenti anarchici, perché lo stesso fenomeno socio-culturale fu visto con un occhio preoccupato dall’establishment dei partiti della sinistra occidentale dell’epoca. Innegabilmente esso ha colto alcuni aspetti che andavano modernizzati, in specie nelle culture mediterranee, in testa forse il nostro Paese: divorzio, parità coniugale, diritto allo studio, diritti quesiti in ambito giuslavoristico, come il (L.300 del1970) famoso Statuto dei Lavoratori

Questi pertanto va definito come un movimento “sociale” e parimenti politico, il quale è stato abbondantemente divisivo della pubblica opinione in merito, pertanto i detrattori lo intravedono come un momento di ribellismo sterile, perpetrato dai figli della borghesia che “giocavano” a fare i rivoluzionari, mentre per i sostenitori, un momento fattivo di modernizzazione generale e di emancipazione dal plurisecolare oscurantismo cattolico.

In conclusione il movimento del ‘68 diede vita nei lustri seguenti ad una rivoluzione dei costumi come delle leggi, ma che in alcuni casi i protagonisti di “Formidabili Quegli Anni” (mutuando il libro di Mario Capanna, storico leader italiano dei giovani sessantottini) rientrarono in quella classe sociale di appartenenza, ossia la medio/alta borghesia, e di seguito tramite questa essi hanno fatto una brillante carriera nei vari settori della nostra società. Ma al netto delle comprensibili diatribe, rimane il risultato commendevole della stagione di rivendicazioni contrattuali, di lotte per i diritti sociali, il welfare su tutti per intenderci, di cui ne godiamo le conquiste fino ad oggi, ma che pian piano queste stanno per essere erose dalla globalizzazione imperante e da un moto di cittadinanza attiva che appare, rispetto al passato, quasi sopito.

Il Sessantotto è morto, viva il Sessantotto!

PROGRAMMA:
“A cinquant’anni dal ’68: movimento, classe, organizzazione”

Porticciolo di Pastena venerdì 1 giugno 2018 inizio ore 19.00

ore 19.00 – Il Sessantotto: movimento, classe, organizzazione Intervento a cura di Alessio Calabrese.

ore 21.00 – Cena sociale a cura di Spazio Riff Raff.

Salerno, 29 maggio 2018

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