Scontro Cardiello-Cariello: “Gestione opaca” sui Beni confiscati alla camorra

Il Sen. Cardiello replica al Sindaco Cariello sui Beni confiscati alla Camorra a Eboli, rilevando una “gestione opaca” e “illegalità diffusa”.

Cardiello (FI): “Assegnare senza bando di gara un bene confiscato, è una chiara violazione di legge. Attendo di conoscere quali criteri sono stati usati per individuare proprio la (Cooperativa Spes Unica) di Cozzolino e non (l’Ass. Spes Unica) di Don Ezio Miceli“.

Franco Cardiello-4
Franco Cardiello-4

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – C’era da scommettere che questa storia della gestione dei Beni Confiscati alla Camorra e gestiti per scopi e finalità sociali, non finisse quì, e difatti non è finita quì, poichè all’annuncio da parte del Sindaco di Eboli Massimo Cariello, dell’Affidamento in prosieguo per ulteriori 9 anni alla Coop Spes Unica di un ulteriore appartamento di quella “partita” confiscata della DDA, che in precedenza era stato affidato ad una altra Associazione, il Senatore Franco Cardiello ha presentato una Interrogazione parlamentare ai Ministri competenti rilevando due precise circostanze: Quella dell’Assegnazione di un Bene confiscato alla Camorra, per la quale, come prevede il Regolamento comunale e le Leggi nazionali, era prevista una gara con evidenza pubblica; e quella di cui al programma di Assistenza e cura dei servizi di accoglienza minori a rischio (tribunalizzati e non), e seppur rivestono finalità sociali, usufruiscono comunque in parte di fondi del Comune, attraverso determinazioni di liquidazioni, assumendo per questo a servizi per fini di lucro non corrispondenti alle indicazioni di cui la legge 109/96.

Sulla base di queste considerazioni il Sen. Cardiello definisce la gestione della partita delle assegnazione di beni una “gestione opaca”. Di converso non si è fatta attendere una ulteriore e altrettanto dura risposta del Sindaco Cariello, il quale ribadisce la sua volontà e respinge e a sua volta attaccando il Senatore forzista rispetto al suo operato politico e ad una sorta di opposizione “indotta” a sostegno del figlio Damiano Cardiello, perchè sconfitti alle ultime elezioni. Di quì non si è fatta attendere l’ulteriore intervento del Sen. Cardiello il quale precisa e indica nelle due associazioni la differenzazione riconducibile a diverse personalità.

Il maestro del trasformismo per eccellenza – scrive nella sua nota di risposta il senatorecardiello rivolgendosi senza nominarlo al Sindaco Cariello per i suoi passaggi politici – confonde la Coop. Spes Unica di Francesco Cozzolino con l’attività svolta dall’Associazione Spes Unica di Don Ezio Miceli. – affonda – Evidentemente avrà preso un colpo di sole a Capri.

Le opere lodevoli svolte da Don Ezio, – prosegue Cardiello – riconosciute da tutti me compreso, nulla hanno a che vedere con il continuo abuso delle proprie funzioni politiche da parte della giunta comunale che sfociano puntualmente in atti illegittimi.

Assegnare senza bando di gara un bene confiscato, peraltro modus operandi di questa amministrazione per la gestione di tutto il patrimonio comunale, è una chiara violazione di legge e come tale va perseguita. – prosegue Cardiello – Resta da capire il motivo tecnico e giuridico per cui non viene avviato un regolare bando ad evidenza pubblica, al fine di garantire massima trasparenza e concorrenza tra le cooperative e/o associazioni con fini sociali.

La questione – per il Sen. Cardiello – assume proporzioni di enorme e diffusa illegalità, in quanto va inserita in un contesto che non offre dubbi: il patrimonio comunale ebolitano, come documentato dalla Commissione Controllo e Garanzia locale, è diventato un affare per pochi intimi “amici” a discapito della comunità. – aggiunge il Senatore di FI allargando lo specchio di quelle che secondo lui sono quelle “gestioni opache” e “diffusa illegalità” – Basta ricordare il Centro Polisportivo Spartacus che da bene pubblico è diventato ad uso e consumo privato; la gestione dei parcheggi comunali alla “solita ditta”; gli alloggi popolari non sgomberati; l’assenza di procedura di gara pubbliche per l’uso delle strutture sportive ecc….

Attendo di conoscere quali criteri sono stati usati per individuare proprio la Cooperativa Spes Unica (non l’Ass. Spes Unica) per l’assegnazione di un ulteriore bene confiscato, visto che ne esistono tante che fanno il loro dovere pagando in fitto (con propri fondi) strutture per offrire servizi a minori disagiati. – lancia la sfida Franco Cardiello che conclude – Approfondiremo questa ed altre questioni per il tramite del Direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Confiscati alla Mafia, il Ministro dell’Interno e la Commissione Antimafia.”

Eboli, 4 settembre 2017

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