Ancora querelle in maggioranza. Zara contro Francese, Etica contro Zara: E il “vecchio” va sul “nuovo”.
Etica per il Buongoverno si rivolge a Zara, puntualizza e ribadisce il nuovo corso della Sindaca Francese, e insieme all’Amministrazione Francese rivendicano, discontinuità e un nuovo modo di far politica.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Con il presente comunicato – Si legge in una nota politica di Etica per il Buongoverno in relazione alle “fibrillazioni” di potere che affiorano quotidianamente in maggioranza e che tengono banco sui media e sul web che vedono l’ex Sindaco Fernando Zara tra gli animatori – intendiamo rispondere direttamente a Fernando Zara, segretario cittadino di Rivoluzione Cristiana, e alle sue ultime dichiarazioni ai mass media.
In primo luogo, come anch’egli ribadisce, da sempre compresa l’ultima campagna elettorale, Etica per il Buongoverno e Cecilia Francese hanno rigettato ogni logica di cencelliana derivazione, secondo la quale i ruoli di governo e sottogoverno vanno ripartititi proporzionalmente al consenso ottenuto.
Come più volte affermato dalla nostra presidente e Sindaca Cecilia Francese – prosegue la nota di Etica – e dai nostri organi direttivi, la logica di composizione della squadra sarebbe stata basata, e così è stato, sugli obiettivi di programma di raggiungere, su precise regole di selezione (fra le quali la discontinuità con le precedenti amministrazioni), sulla competenza e sul rapporto “fiduciario” con la Sindaca.
Ciò, è stato ampiamente dimostrato nelle scelte compiute dalla Sindaca nella composizione della sua squadra. – precisa puntigliosamente Etica – E questo è un dato oggettivo. Altri dati oggettivi, per dovere di verità, è che le 4 liste della coalizione hanno registrato i seguenti risultati al primo turno:
- Con Cecilia Francese Sindaco 35,5% (1.920 voti su 5.413);
- Etica per il Buongoverno 25,0% (1.354 voti su 5.413);
- Forza Italia 20,0% (1.082 voti su 5.413);
- Rivoluzione Critstiana 19,5% (1.057 voti su 5.413).
Le due liste di Etica per il Buongoverno hanno totalizzato il 60,5% (3.274 voti) del totale della coalizione; – fa notare Etica – ciononostante, Etica per il Buongoverno (e le sue due liste) non ha alcun assessore di espressione “diretta”.
Ribadendo, altresì, che rifuggiamo queste logiche da manuale Cencelli riteniamo che all’interno della coalizione, indipendentemente dai “numeri”, tutti abbiamo pari dignità e pari dovere nel lavorare di concerto, attraverso il dialogo nelle opportune sedi, per realizzare quanto scritto nel programma elettorale, vero e proprio strumento di accordo con i cittadini.
Questo principio, valido sin da quando si è avviato il percorso di dialogo con tutte le forze politiche cittadine (nel giugno 2015), continua a rimanere valido e non siamo disposti a cambiare direzione o a fare compromessi rispetto a quanto più volte dichiarato alla Città.
I componenti di Etica per il buongoverno – si aggiunge – saranno sempre fortemente critici, pur nel rispetto dell’opinione e delle posizioni altrui, verso tutti coloro che vorranno tentare di deviare Cecilia Francese e l’Amministrazione dai solidi principi e dagli obiettivi che ispirano la sua azione politica e la sua proposta ai cittadini.
Con riferimento al cambio di passo e alla discontinuità con il nefasto passato politico e amministrativo recente, riteniamo che si siano già dati importanti segnali di discontinuità sia nei principi che ispirano l’attività politica, sia nelle scelte, sia nell’azione amministrativa.
La confusione della quale parla Zara, – ammonisce e ribadisce la nota – è proprio il segnale di tale discontinuità con il passato e di cambio di passo. Ogni volta che si attua un cambiamento importante, gli attori coinvolti dal cambiamento si sentono “confusi”, in quanto vengono cambiati i modi di fare, le routine quotidiane e gli scenari futuri. Si sta lavorando appunto per creare un nuovo assetto, all’interno e all’esterno della macchina comunale; un assetto caratterizzato da maggiore normalità per avere di nuovo una città normale. Ci sentiamo di rassicurare tutti coloro che si sentono confusi; questo percorso di cambiamento darà ottimi frutti per tutti coloro che vogliono collaborare al bene della comunità.
Ribadiamo che per noi la Politica con la P maiuscola si possa e si debba fare. E il dialogo, le buone relazioni politiche ne sono alla base. Purché si rispettino regole di comportamento, ci si confronti nelle sedi appropriate e, soprattutto, che si abbia come obiettivo primario l’interesse comune e non obiettivi di parte o personalistici.
Con riferimento ad Alba Srl, è notoria la posizione di Etica per il buongoverno e della sua presidente Cecilia Francese. Da diversi anni attraverso dichiarazioni pubbliche e atti ufficiali, dentro e fuori il palazzo comunale, ci siamo spesi e abbiamo svolto azione politica affinchè la società Alba (già Alba Nuova) non fosse venduta ai privati, fosse valorizzata e rilanciata sotto il controllo dell’Amministrazione Comunale e, soprattutto, che i tanti lavoratori onesti in essa presenti, che hanno lavorato in condizioni anche impossibili, fossero tutelati nei loro diritti e nel loro trattamento economico. Chi solo facesse credere il contrario, sarebbe miseramente smentito da documenti e atti pubblici.
Per tutti i motivi sopra riportati – conclude la nota politica di Etica per il Buongoverno – ribadiamo il nostro pieno sostegno alla Sindaca Cecilia e riponiamo immutata assoluta fiducia nelle sue scelte riguardo alla sua squadra e all’Amministrazione e le chiediamo fortemente di andare avanti, come ha sempre fatto e come sta facendo, sulla strada tracciata affinché finalmente Battipaglia possa vedere quei cambiamenti positivi nella politica, nell’Amministrazione e nelle condizioni economico – sociali tanto attesi quanto necessari».
Non sono passati nemmeno tre mesi dalla’insediamento di Cecilia Francese, e settimana si e settimana no ci sta qualche “spallata”, e una volta il riconoscimento della rappresentanza, un’altra volta la rivendicazione di una gestione, e giorno per giorno si assiste ad una continua guerra di posizioni e di affermazione che aggiunte alle furiose bordate delle opposizioni, non consentono all’Amministrazione di partire, impegnata a gestire più che la macchina comunale ai rapporti interni.
E così mentre Etica per il Buongoverno e Cecilia Fracese si professano portatori del “nuovo” per far uscire Battipaglia dal pantano e iniziare la ripresa, ecco che insorgono ostacoli o incomprensioni che in taluni casi vanno ben oltre la politica e sfiorano le stanze dei tribunali. E l’eterna lotta tra il “nuovo” e il “vecchio” si ripresenta e incombe su di uno scenario politico che conferma come per vincere le elezioni spesso si organizzano alleanze “tecniche” e non politiche, lasciando all’immediato seguito tutte le problematiche che al momento vive o immagina di vivere l’Amministrazione Francese e la gran parte della sua maggioranza.
E se si avverte questa distorsione al contrario sono ben chiari gli effetti. E la realtà ci dice altro. E la conflittualità politica che sta affiorando è quell’altro, e cozza inevitabilmente con le intenzioni che sia la maggioranza che l’Amministrazione Francese stanno vivendo. Era da aspettarselo. Nessuna delle coalizioni che si sono affrontate nelle ultime elezioni ha voluto rompere con il passato, nonostante tutti hanno individuato nel passato e negli uomini che lo hanno interpetrato tracce evidenti di responsabilità. E oggi nel Consiglio comunale a 360 gradi, siedono anche quegli uomini ai quali si sono attribuite quelle responsabilità.
Si è rotto veramente con il passato? Alla domanda da un miliardo di dollari rispondiamo senza indugio “NO”. Mutuando un’aforisma di Bertolt Brecht: “Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati“, e riconducendolo a quello che è avvenuto a Battipaglia, ci rendiamo conto che rispetto ai vari tentennamenti e a un commissariamento “sui generis“, tra l’altro lunghissimo, ha consentito che quel cambiamento non vi fosse e così in chiave di “ragione” chi aveva in qualche modo “torto”, pensando di essere nel giusto, si è “seduto” nella parte sbagliata e non si è consentito quel cambiamento che invece la Città si aspettava.
E così è accaduto anche per Cecilia Francese, insomma è come chi si prepara a sposarsi si mette in Frack e poi calza le scarpe più vecchie e consumate che ha.
Battipaglia, 9 settembre 2016