Legambiente nel segno dell’integrazione: Conferenza stampa al Comune di Eboli.
Con Legambiente sul significato del campo internazionale del lavoro volontario, un opportunità settembrina di crescita nella sensibilità ecologica e nell’interscambio culturale. Cariello: ”Eboli da sempre città di cultura ed integrazione tra i popoli!”
da Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI – L’estate è finita? Per niente! A settembre Legambiente crea tramite previa iscrizione, delle interessanti opportunità di mobilitazione popolare, con dei campi di volontariato ecologisti, rivolti soprattutto ai giovani e finalizzati ad accrescere una civica sensibilità “Green” e favorire gli scambi tra popoli.
Tale iniziativa interculturale ha in animo di immettersi, in una Europa dilaniata da alcuni anni dal seme venefico dell’intolleranza verso l’”altro”, nel solco delle migliori tradizioni europee di ambito più evolute, come i Paesi Scandinavi ed Anglosassoni: agricoltura, legalità, flora e fauna, rifiuti, aree protette, ma prettamente la tolleranza, l’integrazione e la multiculturalità, saranno i temi caldi in cui si eserciteranno i giovani volontari, e nei posti più incantevoli dello Stivale italico come: Lampedusa, Dolomiti, Ustica, Campi Flegrei, Gallipoli per citarne alcuni e molte altri siti paesaggistici. Ma la possibilità di esercitare un pedagogico volontariato etno-ambientalista, si estende anche negli altri Paesi, con la possibilità di poter scegliere fra centinaia di campi di volontariato: in Europa, (vedi Francia, Germania, Spagna), e nel resto del Globo (Giappone, India, Indonesia, Costa Rica), segno questo tangibile che la globalizzazione talvolta produce buoni frutti.
Facciamo un doveroso passo indietro: l’associazione ambientalista, Legambiente, nata nel lontano 1980 nell’ambito dell’ARCI è divenuta col passare degli anni l’organizzazione ecologista italiana più diffusa e autorevole nella Penisola: oltre 115.000 sostenitori, 1.000 gruppi operativi sul territorio, 30.000 classi di lavoro che partecipano costantemente a programmi di educazione ambientale, i quali si avvalgono ormai da diversi anni forti dell’entusiasmo di circa 3.000 giovani volontari con annesse 60 aree naturali amministrate, con il nobile obbiettivo non solo di tutelare aree protette ma di creare un fecondo interscambio tra le diverse culture dei partecipanti. Bene specificare per evitare fraintendimenti incresciosi, che l’esperienza dei campi di lavoro non sono da considerarsi delle vacanze tout court né appunto una normale attività lavorativa retribuita: In effetti si rimane impegnati dalle 4 alle 8 ore al giorno, ed il rimanente viene dedicato ad attività di stampo ludico-culturale.
Ma anche la nostra Eboli vuol essere giustamente protagonista nelle sentite tematiche ambientali e dell’integrazione, pertanto nell’aula consiliare Bonavoglia si è tenuta la conferenza stampa a tal riguardo di Legambiente, capeggiata dalla giovane responsabile locale ed attivista ambientalista, Maria Teresa Imparato, supportata da Gino Buccino (orti pubblici sociali) e le presenza istituzionale del sindaco Massimo Cariello, dell’assessore all’ambiente e centro storico Ennio Ginetti e da quello alle politiche sociali Lazzaro Lenza, coronati da uno stuolo festante di giovani cosmopoliti, provenienti dall’Europa, dal Medio Oriente e dall’Asia, graditissimi ospiti per due settimane nella nostra città ed impegnati in attività di eco-volontariato.
La Imparato introduce la conferenza con i ringraziamenti di rito al primo cittadino fine conoscitore di queste problematiche, e ricordando il loro progetto di volontariato (riguardante tantissimi giovani provenienti da nazioni diverse come Russia, Georgia, Turchia, Iran, Giappone, Francia, Kurdistan, Iraq, Giappone, Gambia) che parte da Piazza della Repubblica, si sposterà alla scalinata di via Attrizzi nel centro storico e si concluderà sabato sulla litoranea.
”Stiamo facendo in tal senso degli eco-percorsi di messa in sicurezza di alcuni luoghi, con una volontà includente tra giovani di diverse nazioni, sono momenti questi di civiltà, di fare comunità,che senza alcuna difficoltà si stanno davvero ben integrando tra di loro.” Termina la giovane attivista: ”La nostra è una volontà di rigenerazione dei posti come delle menti e delle coscienze e a tal proposito ringraziamo la comunità francescana per il supporto, come anche i tanti ristoratori che stanno offrendo pasti a questi ragazzi, tutto questo ci rende una comunità migliore: infatti con gli eco-percorsi per i richiedenti asilo, il progetto 2 orti etc, stiamo piantando la pianta della pace per creare l’Europa che vorremmo.”
A seguire c’è stato il breve saluto dell’assessore all’ambiente e al centro storico Ginetti, che pur ammettendo candidamente come questa fosse la sua prima esperienza da amministratore nelle tematiche dei campi-lavoro di Legambiente, anch’egli come in molti altri cittadini, ne è ben edotto sulle loro attività: ”Infatti abbiamo accettato la sfida di Piazza della Repubblica, dunque del cuore pulsante cittadino, ove questi ragazzi si sono cimentati in opere di pulizia delle suppellettili pubbliche, come la rigenerazione delle panchine presso il monumento dei caduti. Essi sono stati ben accolti dalla popolazione residente ed hanno sortito l’effetto benefico di far mutare gli atteggiamenti inurbani di alcuni stranieri, segno di una possibile e matura convivenza.” Ginetti ha poi rimarcato come il voler far operare i volontari stranieri nel centro storico nostrano, abbia un forte valore simbolico, essendo in effetti esso il fulcro delle origini cittadine, e promette in appendice: ”Faremo altri campi-lavoro in Eboli e con il certo, concreto aiuto del sindaco Cariello, dell’amministrazione tutta e la partecipazione attiva della cittadinanza, daremo un altro segnale di cambiamento a questa città.”
A stretto giro di posta è intervenuto l’assessore alle politiche sociali Lazzaro Lenza, il quale ha sottolineato come il suo assessorato sia strettamente legato a tali dinamiche e che: ”Legambiente e Politiche Sociali hanno avuto il loro incipit nell’esperimento degli Orti Sociali, aventi il triplice intento di: recuperare terreni pubblici alla fruibilità generale, impiegare una manovalanza di esperienza nel settore agricolo vedi i pensionati al servizio dei giovani, e dare un impegno temporaneo di volta in volta a coloro che hanno bisogno di un reinserimento nella società.” Termina l’assessore: ”Noi abbiamo, convenzioni con l’Icatt (istituto di custodia attenuata) e la coop di detenuti che ivi presta lavoro, e posso constatare, al di là delle differenze ideologiche che ci possono essere tra di noi, che ogni stupido pregiudizio si scioglie dopo di che le persone di differenti etnie, si uniscono e iniziano a lavorare tra di loro.”
Si è registrata la breve sottolineatura tra i relatori assisi di Gino Buccino, responsabile del progetto 2 Orti, il quale ha auspicato il futuro sostegno a tutte le iniziative dell’amministrazione comunale e i rinnovi delle convenzioni sull’integrazione. Invece il sindaco Massimo Cariello ha tenuto in apertura di intervento un commosso amarcord, evidenziando come tali attività di volontariato spontaneo (i quali sono dei veri e propri progetti-pilota), essi siano ben stratificati nella storia del territorio ebolitano.”Il primo campo-lavoro lo inaugurammo nel 1999, io ero assessore alle politiche giovanili e sociali e si partì con la riqualificazione della zona dell’Ermice, una esperienza esaltante per tanti versi. I valori includenti di questi campi sono tangibili: essi servono ad integrare persone e culture diverse, infatti se pensiamo al fatto che sul nostro territorio di 41.000 residenti, insistono 5400 stranieri regolari e 1.500 irregolari, molto meno delle catastrofiche cifre da alcuni politici strumentalmente diramate, il compito risulta di vitale importanza. Si congeda il primo cittadino: ”le attività di rigenerazione promosse da Legambiente sono encomiabili, ed allontanano i deleteri pregiudizi alimentati da alcuni media, cosi stemperando le troppe interne tensioni. La nostra Eboli, città d’arte, storia e di cultura, da sempre stata accogliente verso gli stranieri, nel rispetto ovviamente delle leggi, ha felici esperimenti in tal senso: penso alla coop CCM ed altre realtà, come lo stare ospitando per 15 gg questi ragazzi, i quali si potranno rivelare anche ottimi ambasciatori della città e del territorio tutto, Eboli una città che si arricchisce di scambi multiculturali.”
In appendice, anche un giovane ospite iraniano Amir, ha voluto ringraziare l’amministrazione e la cittadinanza della buona accoglienza ricevuta, avendo visto Eboli e le sue bellezze su internet insieme ad una sua amica, si sono voluti subito cimentare nell’avventura, ripromettendosi al contempo di promozionare la nostra città in ambito internazionale.
Eboli, 9 settembre 2016.