Blitz notturno delle Forze dell’Ordine: Sgomberati i clandestini all’ex Apof di Eboli. Le dichiarazioni di Cariello, Cardiello, Merola, Infante.
L’Operazione interforze ha sgomberato 36 immigrati trovati in baracche e rifugi di fortuna. All’alba è ritornata la legalità. Alba di un giorno nuovo, che sebbene giunta in notevolissimo ritardo fa segnare un punto alle istituzioni. Ora Procuratore della Repubblica, Prefetto e Questore si facciano un gita tra le prostitute di Campolongo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Quella di stamane è stata un’altra alba, l‘alba di un giorno nuovo che ha segnato un punto a favore della legalitá e non una maxi operazione contro l’immigrazione clandestina condotta dalla Questura di Salerno e dal Comando provinciale dei Carabinieri di Salerno, Guardia di finanza, Vigili Urbani, Guardia Forestale e il Corpo dei Vigili del Fuoco in esecuzione di un disposto dalla Procura della Repubblica di Salerno, per porre un argine alla clandestinità.
Il blitz ha riguardato lo sgombero dell’ex stabilimento Apof (ex fabbrica Mellone) lungo la SS18 in località Taverna Nova di Santa Cecilia di Eboli e da anni trasformato per certi versi in ghetto, perché ospitava diverse decine di extracomunitari (36 per la cronaca), per altri in un luogo dove tutto era possibile e dove la legalità era bandita da un gruppo di persone, prevalenti sugli altri, che la utilizzavano come base delle loro attività clandestine.
Lo sgombero ha interessato 36 immigrati irregolari di origini maghrebina e altri provenienti dal Ghana, Senegal, Congo, e in minima parte indiani e pakistani, che alloggiavano in: baracche; rifugi di fortuna; e nei vari locali che ancora potevano accogliere qualcosa; di quella struttura che un tempo era la Fabbrica di pomodori Mellone, che a sua volta per anni ha dato lavoro stagionale a centinaia e centinaia di lavoratori nostri conterranei ed ora ridotta in un “non luogo“, che i cittadini del posto in tantissime occasioni avevano segnalato sia alle forze dell’Ordine che alle varie Amministrazioni che si sono susseguite negli anni. Inascoltati come inascoltato è stato sempre POLITICAdeMENTE che in tantissime occasioni ne denunciava l’esistenza e le finalità, ma che nel contempo denunciava anche lo sfruttamento di quegli immigrati clandestini o meno che fossero, utilizzati nell’agricoltura e dalle Aziende Agricole della Piana del Sele, suggerendo alle autorità competenti, per prevenire il fenomeno dello sfruttamento degli immigrati clandestini o meno, di obbligare le Aziende Agricole e quelle dell’indotto di presentare i Piani agricoli culturali e di produzione, indicando con essi anche le maestranze necessarie a portare avanti le produzioni. Condizione questa che nello stesso tempo obbligherebbe gli stessi Imprenditori agricoli a denunciarne l’impiego dei braccianti necessari e eviterebbe l’intermediazione dei Caporali.
Per lo Sgombero dell’ex Apoff, il Sindaco Cariello ringrazia Magistrati, Prefetto e Forze dell’ordine: «Importante messaggio per la legalità. L’azione delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, che questa mattina ha portato allo sgombero dell’ex Apoff, con il recupero di area e strutture, già oggetto di confisca alla criminalità organizzata, è un segnale forte a tutto il territorio in termini di legalità. – Ha dichiarato il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, che ha seguito passo dopo passo le operazioni di sgombero dell’ex fabbrica di Santa Cecilia, laddove alloggiavano irregolarmente 36 immigrati extracomunitari – Sottolineo come Procura di Salerno, Prefettura, Questura e Comando provinciale dei Carabinieri siano stati sensibili alle nostre sollecitazioni che indicavano in quest’azione una necessità, al fine di ripristinare la legalità, restituire alla pubblica fruibilità l’intera area e lanciare un messaggio di fiducia all’intero territorio – dice ancora il sindaco di Eboli. Voglio rivolgere, insieme con quello al Questore ed al Comandante provinciale dei Carabinieri, un ringraziamento particolare al Prefetto di Salerno, per la straordinaria organizzazione dell’intera operazione di sgombero.
Ora – ha concluso il Sindaco Cariello pensando al futuro e ai prossimi passaggi – occorre che tutta l’area venga messa in sicurezza, anche per evitare che in futuro si ripetano occupazioni abusive. Sarà necessario anche programmare al più presto l’investimento di risorse in quell’area, dove occorre immediatamente andare alla bonifica dall’amianto. Pensiamo che quell’area possa rappresentare un volano anche per una parte dell’economia del territorio, trattandosi di un bene confiscato che dovrà essere utilizzato a fini pubblici e sociali. La nostra Amministrazione è pronta come sempre a fare la sua parte lungo la strada del ripristino della legalità, garantendo spazi pubblici a tutti ed occasioni per la comunità».
«Doveroso ringraziamento alle Istituzioni – Il Sen. Franco Cardiello ha plaudito alle Istituzioni per l’intervento. – Mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente il Ministero dell’Interno, la Prefettura di Salerno, la Questura, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Riccardo Piermarini e tutti gli agenti impegnati nella importante operazione di stamani. Quando, qualche mese fa, – prosegue Cardiello – ho presentato l’interrogazione parlamentare per chiedere l’immediata chiusura di quell’area, sin da subito ho pensato che l’intervento non si sarebbe fatto attendere.
Oggi, – conclude il Sen. Cardiello – con viva soddisfazione, poniamo un punto, spero definitivo, alla problematica immigrazione/sicurezza nelle zone periferiche di Eboli. Fondamentale sarà capire se tra gli sfollati vi erano malavitosi o persone dedite all’ estremismo islamico, come segnalato nell’atto ispettivo. In attesa di chiarimenti, mi auguro che quella struttura non possa essere più il ritrovo di immigrati bensì solo un brutto ricordo del passato».
«Un blitz opportuno e necessario dopo le risse e gli episodi di violenza delle scorse settimane – ha dichiarato dal canto suo Pierluigi Merola, Capogruppo “Insieme X Eboli”, Presidente della Commissione Consiliare Sicurezza relativamente all’operazione di sgombero dell’area ex APOF, conclusasi all’alba di questa mattina. – Un’azione opportuna e necessaria per ristabilire sicurezza, ordine pubblico e legalità nelle aree periferiche della Città, in particolar modo nella zona di Santa Cecilia. Un plauso va alle forze dell’ordine che, con un importante azione di coordinamento anche con l’ASL e l’Arpac, hanno garantito il buon esito dell’operazione di sgombero, evitando scontri con gli occupanti dell’area e disagi nella zona.”
“L’ex APOF – continua il Presidente Merola – come in passato l’area di San Nicola Varco, ha rappresentato la straordinaria fotografia della condizione di disagio vissuta da molti anni dalle periferie. Tali ghetti, infatti, hanno favorito lo sfruttamento della manodopera agricola irregolare, sfociando spesso in episodi di illegalità diffusa, nonché causa di precarie condizioni igienico sanitarie tra i clandestini presenti nella struttura.
In qualità di Presidente della Commissione Consiliare Sicurezza – conclude Pierluigi Merola – continueremo a compulsare l’Amministrazione affinchè ci sia il giusto prosieguo a simili azioni, prevedendo e attuando in tempi rapidi progetti mirati, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria del mondo agricolo, gli imprenditori del settore e i rappresentati delle comunità multietniche presenti sul territorio, volti a prevenire fenomeni di illegalità, al fine di favorire concreti percorsi di integrazione sociale, economica e culturale».
«Dopo la nostra interrogazione consiliare del 08/03/2016, – dichiara il Capogruppo dei Democratici per Eboli Pasquale Infante – le reiterate richieste di sgombero e bonifica dell’area effettuate nelle commissioni consiliari e nei consigli comunali apprendiamo con favore la notizia dell’avvenuto sgombero dell’ex Fabbrica Apof effettuato dalle forze dell’ordine alle prime luci dell’alba.
Ringraziamo il Sindaco e le forze dell’ordine per l’impegno profuso in questa direzione. – e suggerisce preoccupato – Ora bisogna passare alla seconda fase, la bonifica di quest’area. Bisogna attivarsi da subito con gli enti preposti (ASL, ARPAC, ecc.), per tutelare l’ambiente e salute nostra e dei nostri figli. Sappiamo tutti bene che questa è una bomba ecologica che va disinnescata al più presto per evitare altre vittime per tumore vista la presenza rilevante di coperture in eternit che risultano mantenute non in perfetto stato e quindi rilasciano nell’aria fibre di tale materiale che da studi scientifici realizzati risultano cancerogene e dannose per la salute pubblica. Dobbiamo attivarci per evitare danni alla salute dei cittadini e farsi promotori della realizzazione di interventi di bonifica dell’area suddetta al fine di garantire la salvaguardia della salute pubblica dei cittadini e la salubrità dell’ambiente.
Era questa una questione particolarmente sentita dai cittadini – conclude il capogruppo dei Democrat Infante – che ora ci chiedono un ulteriore sforzo quello di bonificare tale area confiscata e poi prevedere degli interventi per dargli uno scopo sociale come previsto dalla L. 109/96. Si potrebbe pensare ad esempio alla realizzazione di un parco con un area di sosta e pic nic attrezzata con giochi per bambini molto apprezzata sia dai residenti che dai tanti automobilisti che percorrono la S.S. 18 ogni giorno e soprattutto nel periodo estivo».
Insomma, questa operazione che oggi tutti plaudono, arriva con anni di ritardo e dopo che nel frattempo quel luogo, come per l’ex Mercato Ortofrutticolo di San Nicola Varco, è diventato incubatore di tutte le possibili attività delinquenziali e di arruolamento della manodopera per il mondo della delinquenza, e come se non bastasse, per coloro i quali sono costretti o sono stati costretti a subirne le conseguenze e la convivenza forzata, un focolare di odio che poi sfocia o potrebbe sfociare in altro: In molto altro.
Ma meglio tardi che mai, ora però è indispensabile mantenere il controllo del territorio, attraverso una sorveglianza e un pattugliamento continuo, che non può essere confinato solo ad una operazione per quanto importante nel suo ritardo, così come è accaduto per la fascia Costiera, ancora nelle mani di coloro che sfruttano la prostituzione, che ci costringe a registrare la presenza in ogni spartifuoco della pineta di gruppi di Prostitute in pieno giorno, nel mentre i bagnanti vanno al mare.
Eboli, 30 agosto 2016
… mi fa piacere sapere che dopo Pansa il nuovo capo delle forze dell’ordine e della magistratura è il commercialista non bello ….anzi….come stiamo messi male in Italia. Povera Italia.
Sono contento come cittadino di S. Cecilia dello sgombero che poi a richiederlo sia stato un gruppo consiliare, un comitato, un associazione, non mi importa.
Sono invece interessato che venga fatta una rapida opera di bonifica dell’area ed eventualmente essa sia destinata a scopi sociali per la collettività.
Solo 36?
Ma non erano più di 200?
Gatta ci cova!
va tutto bene! sgombero e bonifica dell’area. ma qualcuno si deve porre la domanda : adesso gli sgomberati dove vanno? ritorneranno? e se il loro “lavoro” stà nella Piana del sele si allontaneranno? mi sembra solamente che si sia detto e fatto: “fatti più in là”. credo he le azioni debbano essere “un poco” più ampie in termini culturali, materiali e civili.
…si vocifera che sul luogo fossero presenti alcuni consiglieri di maggioranza ed una giornalaia brutta davvero(che non si comprende come sapessero dell’operazione poiché SOLO il Sindaco ne era informato)…si vocifera ancora che sul luogo fosse presente anche noto latifondista di periferia,da sempre figura equivoca della scorsa come della presente amministrazione, figura peraltro al centro di cronaca giudiziaria riguardante la storia dei falsi braccianti…i conti non tornano.
L’operazione rimane brillante e comunque fondamentale per un territorio da anni aggredito da immigrazione illegale, da delinquenza legata a quest’ultima…anche se poi, quando percorriamo le vie del mare, soprattutto d’estate, ci salta agli occhi che se non ci fosse la loro manodopera nei campi, col c…o che ci andrebbero i nostri connazionali!!
In ogni caso, troppa gente,a quanto pare,sapeva dell’operazione con troppo anticipo…sembra impossibile dover credere che i presenti non legati ufficialmente all’operazione (consiglieri, giornalaia, latifondista,etc…) fossero lì per caso a fare una passeggiata all’alba!!!
A voi le deduzioni del caso.
Quest’amministrazione riesce a trasformare anche le cose serie in una sagra della braciola!!!!
Vergogna.Vergogna.Vergogna.
spiacente ma circa i presenti sei male male informato esattamente come certi cronisti di cui hai letto gli articoli
Buongiorno. Leggo solo ora i commenti rispetto allo sgombero Apof. Sono Angelica Tafuri, corrispondente de La Cittá. Come sempre sono abituata a firmarmi, a metterci la faccia e anche una le taccia mattutina per scrivere riportando (quanto più fedelmente possibile) quello che accade sul territorio ebolitano. Sono 16 anni che provo a fare questo lavoro, il piu bello del mondo, anni in cui sono stata tantissime volte a San Nicola Varco in mezzo a migliaia di invisibili che vivevano in capannoni pieni di scarti di vernice e montagne di gomme. Anni ed anni in cui sempre all’alba ho assistito agli sgomberi lungo la litoranea e nell,ex Apof. L’anno scorso, in silenzio, senza nessuna ‘soffiata’ mi sono alzata alle 4, sono scesa in litoranea ed ho fotografato e scritto sul caporalato. Il giorno dopo nessun commento, nessuna reazione, io ed il mio articolo eravamo invisibili alla gente perbene ( un po’ meno a chi si sentì coinvolto…). Sette giorni fa grazie al forte, forse eccessivo spiegamento di forze dell’ordine, lo sgombero ha avuto una risonanza mediatica. Con stima, rispetto ed ammirazione sono stata al fianco de,le centinaia di agenti e carabinieri al lavoro da ore. Con rispetto e ammirazione ho seguito le operazioni condotte nel massimo rispetto delle poche decine di immigrati, per lo più profughi, accompagnati per l’identificazione. Caro Plasil, ti ringrazio per la definizione di ‘giornalaia’ ed avendola usata deduco tu mi conosca visto che é la professione con cui amo definirminon per sminuirmi ma per sottolineare il mio tendere a migliorarmi. non mi sento giornalista arrivata, ma aspiro a diventarlo. Proprio su questo quella mattina ho fatto il mio dovere: cercare di avere una ‘soffiata’ per essere sul posto, documentare ed informare. Non comprendo il danno dove sia. In conclusione quando un giornalista scrive può essere rettificato ma non giudicato per aver riportato i fatti. Nella speranza che tu continui a leggermi anche quando non avrai la possibilità di affrancarti pubblicamente, nella speranza che un giorno tu riesca a scrivere il tuo nome in fondo ad una tua opinione eco mento sul lavoro degli altri, ti lascio una buona giornata.
…dimenticavo: l’Assessore alla Sicurezza (infatti da quando c’è lui mi sento proprio più sicuro!) si è accorto dell’operazione???Ad oggi non pervenuto.
Caro nemesi, sono certo che del nome con il quale ti firmi non conosci neanche il significato.Diversamente capiresti che non puoi vendicare niente e nessuno,dovremmo invece vendicarci noi di qualcuno x averti dato la possibilità di”stare in mezzo”.
Va bene.Supereremo anche questo.
In ogni caso,non mi occorre leggere i giornali x avere le notizie,le prendo direttamente dai fatti dei quali spesso sono testimone ,anche non volendo.Dai giornali oramai non apprendo più nulla poiché su tre quarti di questi scrivono persone deputate alla restaurazione continua della verità,ovviamente mi auguro x loro non gratis.
Ringrazia Dio e a anche altri se i giornali si sono fermati a riportare solo i presenti e non tutti quelli che sapevano cosa stava x accadere dal giorno prima.
Per il prossimo intervento ti consiglio questo nickname:”figuraccia”.É una parola che conosci e si addice al tutto.
Elpidio Mioni, Ettore Paratore: se questi nomi le dicono qualcosa capirà anche che studi ho fatto (promosso sempre a pieni voto a giugno) e che pertanto conosco il significato del termine “nemesi” che uso come pseudonimo unicamente perchè mi piace e non in relazione all’argomento. e un’altra cosa … io c’ero perchè abito là vicino.
signor Plasil alcune piccolissime precisazioni e quesiti
1) Lei era lì quella mattina?
Per parlare dovrebbe avere conoscenza diretta dei fatti
2)Lei e’ un giornalaio?
Si può apprezzare o no ma per criticare bisogna avere un minimo di esperienza
3)Lei che si eregge a giuria e giudice accusando di scorrettezze e poca chiarezza perchè usa un pseudonimo?
Almeno chi scrive ci mette faccia e firma
4)solo per ridere:che sia bella o brutta la giornalista è un fatto soggettivo e poco rilevante visto che non pretende di fare la valletta
5)Lei legge i giornali dopo una settimana dagli accadimenti?
Di solito sui quotidiani si trovano le notizie al massimo ad un giorno di distanza e vorremmo tutti che fossero più veritiere possibili e solo affrontando in prima persona i fatti si possono poi riportare
6) Conosce la parola fonti riservate senza le quali non esisterebbe articoli ?
i tuttologi solitamente sono tanto fumo e poca carne le consiglio invece di una dose di “Plasil” tanto “UMIL “e “CORAGGIUM”
Mi piace rispondere a “nemesi”:sono andato a scuola, lo faccio volentieri e senza sforzi.
Senza scomodare grecisti illustri come Mioni…solo per dirti che purtroppo Mioni con te ha fallito:”abito là vicino”….ti sbagli. Là si utilizza x indicare un luogo lontano sia da chi parla che da chi ascolta.
Un errore se consideriamo che dici di abitarci vicino.
La prossima volta “abito lì vicino…”
Ergo, finitela di fare i professori di violino cà v rong ‘nguoll!!!
Cordialmente.
Precisiamo poi: chi non si firma non ha meno ragione di chi dice “sono tizio, sono caio…”.
IO NON SONO NESSUNO MA GRAZIE A QUESTO BLOG PARLO LO STESSO.VA BENE?????