“Conquistiamo la vetta del NO alla Riforma Costituzionale” e il Meetap del M5S scala il Monte Accellica.
L’evento “Conquistiamo la vetta del NO (alla riforma Costituzionale)”, promosso dai gruppi (meetup) di cittadinanza attiva aderenti al Movimento 5 Stelle, della provincia di Salerno.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Una iniziativa singolare quella organizzata per questa mattina dal Meetup del M5S di Salerno per scalare da Giffoni Valle Piana (SA), la vetta del Monte Accellica della catena dei Picentini. L’evento “Conquistiamo la vetta del NO (alla riforma Costituzionale)”, promosso dai gruppi (meetup) di cittadinanza attiva aderenti al Movimento 5 Stelle, della provincia di Salerno.
L’iniziativa nasce nell’ambito del “Referendum Tour”, progetto che vede impegnati questi gruppi, nei prossimi mesi, in numerose e diverse attività su tutto il territorio della provincia di Salerno, per la campagna referendaria a sostegno del NO alla riforma Costituzionale.
L’appuntamento per chi voleva aderire era stamattina è di buon ora presso la stazione di servizio Elia Petroli dinanzi il Bar Oro Nero, in via Generoso Andria n. 30, per partecipare quindi la scalata del Monte Accellica, rilievo situato fra 3 Comuni:.
Giffoni Valle Piana e Acerno nella provincia di Salerno, Montella in quella di Avellino. Il gruppo, dopo un paio di ore di escursione, raggiungerà la vetta a circa 1600 metri di altezza, piantando simbolicamente la bandiera del NO, realizzata appositamente per la campagna referendaria. Si intratterà, quindi, anche accompagnato dalle note di una canzone che parla di Costituzione, per una trasmissione video in diretta allo scopo di informare sulle ragioni del NO alla riforma e per altre attività dimostrative.
I meetup 5stelle hanno voluto con questa iniziativa colorare di ambientalismo una manifestazione politica, che più che conquistare una vetta e metterci una bandierina, che simbolicamente vorrebbe essere il segno di una conquista, va combattuta nelle piazze, per le strade, con il porta a porta, spiegando le differenze tra l’attuale impianto costituzionale che si intende cambiare e quello che si propone, ivi compreso le conseguenze che inevitabilmente ne deriverebbero, prima fra tutte la beffa di “abolire” il Senato della Repubblica eletto con un Senato nominato e asservito ai potenti di turno.
E spiegando anche che non è necessario strafacciare una Costruzione per accelletare gli iter parlamentari delle doppie letture di Leggi, basterebbe solo cambiare i regolamenti. E spiegare anche che i risparmi che si otterrebbero rispetto alle limitazioni costituzionali e democratiche non hanno prezzo, così come spiegare lo spirito che i Padri Costituenti vollero attribuire alle due Camere, specie se si considerano come a protezione delle libertà, calzante ad un Paese che di volta in volta si affida ai “Cavalieri” di turno, siano essi Mussolini, Berlusconi o i Renzi e Grillo passando per Salvini.
Salerno, 28 agosto 2016