Si accende il dibattito politico sui conti pubblici del Comune, sui debiti e sul Piano di riequilibrio finanziario.
Le minoranze si oppongono (Motta e Bruno), parlano e fanno domande e “Brunello” risponde e suggerisce loro strategie e procedure. Spiega i “conti”, le linee politiche dell’Amministrazione Francese e “disegna” programmi, indica percorsi, “cantierizza gli impegni futuri, e….
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento dell’Architetto Bruno Di Cunzolo Coordinatore politico della Coalizione che sostiene il neo Sindaco di Battipaglia Cecilia Francese circa il dibattito che si sta sviluppando sul profondo rosso dei conti comunali e sulle conseguenze, ma anche della opportunità o meno di rivederli per alleggerire la manovra e poter aprire nuovi varchibdi opportunità.
Non sono bastati i primi tre Consigli Comunali che si sono tenuti, per caratterizzare quel cambiamento e quel nuovo modo di amministrare, che in campagna elettorale tutte le coalizioni invocavano ergendosene a paladini e di cambiamento non se ne è visto e non se ne vede nemmeno l’ombra.
«Colgo l’occasione offerta dall’intervento di Davide Bruno, segretario del PD, – scrive Di Cunzolo – circa la manovra di riequilibrio di bilancio approvato dalla maggioranza di Cecilia Francese per chiarire la principale questione posta. Davide Bruno si sarebbe aspettato di più dalla maggioranza: “una visione di prospettiva e non solo una semplice presa d’atto della situazione finanziaria”. Una critica sagace che ci offre un valido spunto per chiarire l’aspetto più qualificante dell’azione amministrativa che si sta avviando.
Per intanto – prosegue Di Cunzolo – il bilancio di questo primo mese di lavoro della Sindaca è stato intenso quanto complicato. La squadra assessoriale ha immediatamente preso cognizione delle problematiche strutturali che caratterizzano le aree di propria competenza, affrontando con estrema puntualità le varie emergenze venute alla ribalta.
Dalle emergenze affrontate e in corso di soluzione – tiene a precisare – si sono ricavati i primi elementi di valutazione per rimediare alle ataviche storture del sistema. In discussione è proprio il vizio emergenziale che affligge ogni azione amministrativa. L’assenza di programmazione nei vari settori della macchina comunale rischia di travolgere l’impegno quotidiano in una escalation soffocante che crea sperpero e confusione. Infatti, la “Pianificazione” (Sindaco, Assessori e Consiglio Comunale) è inutile se poi la “Programmazione” e l’”Implementazione” (macchina comunale) non programma e non implementa efficacemente e coerentemente. Per questo motivo – spiega il Coordinatore della Coalizione di Cecilia Francese – ogni assessore sta producendo le proprie prime valutazioni, dedicando al tema della programmazione una significativa aliquota del proprio impegno straordinario. Anche perché una valida “Pianificazione” per creare una visione di prospettiva “esecutiva” (quella di massima è già contenuta e descritta ampiamente nel programma) occorre una necessaria fase di analisi che fornisca una prospettiva “dal di dentro” della realtà da affrontare. Per il raggiungimento degli obiettivi assessoriali l’amministrazione ha puntato alla implementazione della partecipazione attiva dei cittadini che intendono offrire gratuitamente il proprio contributo di competenza e l’appello sta raccogliendo un riscontro eccezionale.
È in corso – spiega Di Cunzolo – la organizzazione di una folta squadra di collaboratori impegnati nella produzione di progetti ad obiettivo all’interno delle macro aree assessoriali, nel mentre si attende la possibilità di mettere mano alla rimodulazione delle risorse umane e professionali della burocrazia comunale. Le problematiche connesse all’emergenza circa l’igiene urbana pongono con forza la necessità di un riassetto e una riorganizzazione complessiva del servizio e della stessa partecipata.
La presenza sul nostro territorio di rifugiati determinata dall’azione governativa ci ha portati a chiedere ed ottenere dal Prefetto l’impiego di una forza lavoro aggiuntiva, utilizzata in forma volontaria e non retribuita, proprio nel settore della igiene urbana. Questa opportunità potrà servire anche quale veicolo per la inclusione sociale e la sana e controllata integrazione.
La precaria situazione delle strutture scolastiche e di quelle sportive determina la necessità di piani manutentivi orientati alla riduzione delle emergenze. I problemi di bilancio impongono una serrata lotta agli sprechi che è affidata ad una sola delega assessoriale per ovvi motivi di efficienza. Il notevole contenzioso legale in essere pone la priorità di ridurre le liti pendenti. La lungaggine dei procedimenti amministrativi deve essere ricondotta nei tempi fisiologici di legge.
È palmare – prosegue ancora Di Cunzolo – l’esigenza di organizzare un ufficio interno per i contratti.
Com’è noto – ricorda Di Cunzolo – dal 21 agosto prossimo avremo a disposizione il nuovo Segretario Comunale e solo il 20 settembre prossimo il Ministero sarà in grado di valutare e speriamo autorizzare la nomina di altri Dirigenti comunali indispensabili per la razionalizzazione della macchina comunale. La riorganizzazione degli Uffici e dei settori della burocrazia sono di conseguenza e parallelamente ineludibili per garantire la massima efficienza e trasparenza possibile.
Per intanto – prosegue a conferma alle preoccupazioni-lezioni del Segretario PD Davide Bruno – è ineludibile rispettare il patto di stabilità sottoscritto dalla passata gestione. – e a conferma – Ciò non significa però restare fermi. Gli obiettivi finanziari fissati possono essere raggiunti e vedremo in quale misura rimodulati, se i risultati ci daranno la possibilità di recuperare il recuperabile.
Circa la dismissione del patrimonio, – Di Cunzolo elenca indirizzi di principi – non a caso la Sindaca ha affermato che la questione dei terreni di Taverna Delle Rose, già di proprietà del Comune, ma assegnati come beni sottratti alla camorra, è centrale per offrire alla comunità una soluzione maggiormente agevole con la seppure parziale dismissione di parte di questo cespite. E ciò al fine di scongiurare la cessione di quel patrimonio strategico che la gestione commissariale ha inserito nell’elenco dei beni alienabili. Con riferimento alle dismissioni, di immobili o partecipate, la logica da seguire non è quella “liquidatoria” (tipica di un Comune o di un’azienda in dissesto che deve fare cassa per poter pagare i creditori) ma quella della valorizzazione, attraverso l’eliminazione delle inefficienze, la corretta gestione (vedi incassi dei crediti vantati presso i concessionari e l’interruzione delle concessioni stesse), la ricerca del miglior modo (inteso sia in termini di rendimento che di fattibilità del percorso) per trarre risorse dagli asset comunali (ad esempio, facendo “fruttare” Alba Srl secondo le potenzialità offerte dal contesto, valorizzando e sviluppando le farmacie comunali – per le quali, secondo me, c’è un grandissimo potenziale di generazione di utili e cash flow a beneficio delle casse comunali). Alcuni di questi beni sono già stati alienati. Altri beni strategicamente importanti per il settore sociale e culturale sono stati già oggetto di concessione decennale o ventennale.
La ricerca di soluzioni finanziarie indispensabili per affrontare i temi della depurazione e dei servizi tra cui quelli assistenziali e culturali, – per il Coordinatore della Coalizione Francese – passerà sia dalla capacità di produrre progetti da candidare per attrarre risorse comunitarie, sia dai project financing. In questo primo mese più intese in tal senso sono state sottoscritte con i comuni limitrofi e più progetti sono stati candidati per attrarre risorse
Battipaglia – fa notare e conclude il Coordinatore della Coalizione che sostiene Cecilia Francese l’Architetto Bruno Di Cunzolo – sta facendo finalmente squadra con l’intera Piana del Sele e con tutte le comunità limitrofe. Entro la fine del mese di settembre è programmata la discussione circa l’architettura della complessa e articolata azione amministrativa tesa al risanamento del bilancio pubblico ma anche alla riduzione dei costi dei servizi, al rilancio economico e produttivo della comunità, per ricostruire una Città normale».
“Ipse dixit“. E così l’Architetto Bruno Di Cunzolo alla “lezione” di economia e di politica impartita dal giovane “professore” e segretario Pd Davide Bruno, e come per le osservazioni sulla tenuta dei conti che Gerardo Motta manifestó nel Consiglio comunale scorso, si tuffa a pesce nel dibattito politico sui conti pubblici del Comune, sui debiti occumulati e sul Piano di riequilibrio finanziario predisposto dai commissari.
E mentre le minoranze si oppongono, parlano e fanno domande, “Brunello” risponde e con lo stesso piglio dell’alunno primo della classe, oltre a tracciare per conto della maggioranza, una linea programmatica di respiro generalista, dà suggerimenti anche alle opposizioni, indicando strategie e procedure. Spiega i “conti”, le linee politiche dell’Amministrazione Francese e “disegna” programmi, percorsi, e “cantierizza anche gli impegni futuri, e…. e così per buona pace di tutti, veste i panni sia della maggioranza e sia delle opposizioni.
Parafrasando quella reclame degli anni sessanta della Pavesi ci viene da dire “Si vabbè ma Lancillotto“, per dire abbiamo capito che questa nuova Amministrazione vuole essere diversa da quelle del passato, vuole operare diversamente e vuole coinvolgere quanto più è possibile cittadini, movimenti e Associazioni, ma poiché sono passati i famosi quasi “100 giorni“, quei giorni che vengono indicati dai “nuovisti” per lasciare l’impronta della diversità, e ancora non si è visto niente di nuovo se non, dal punto di vista amministrativo, la continuità commissariale e la inveterata abitudine della quotidianità, e dal punto di vista politico, un mugugnare che prende anche il più veterano e convinto sostenitore discreto della prima ora come Pino Bovi, lo smembramento di uno dei micro partiti che aveva tra i massimi esponenti Fernando Zara e suo fratello Carlo (quel quarto mancante del rinnovamento “ceciliese”) che ha sostenuto la Francese, e i mal di pancia per gli incarichi conferiti e da conferire e ancora non si è visto un solo atto amministrativo di contenutol politico imprimente, diciamo anche noi parafrasando la “Pavesi“: “Si vabbè ma Lancillotto?“; valutando i vari indirizzi di principi enunciati dal “Brunello” nella sua nota di risposta a quella di Bruno.
Perché quegli enunciati siano concretizzati, onde evitare che diventino le tavole di Pietra di Mosé: bibliche; è giusto che diventino atti amministrativi, e anziché invitare Motta a dare suggerimenti che la maggioranza sarebbe subito pronta a raccogliere o apportare “correzioni” alle preoccupazioni di Bruno, sarebbe il caso di sapere quando arriverà “Lancillotto”, ovvero cosa vorrà fare da grande Cecilia Francese, e soprattutto come intende farlo e con chi, evitando naturalmente di farsi tirare la gonna da chicchessia, poiché uno dei problemi più grandi è quell’esercizio molto diffuso a voler far passare nell’immaginario collettivo un messaggio che vorrebbe inquadrare nella Prima Cittadina una figura manovrabile o esecutrice di “ordini” di alcuni e semmai ventriloqua di altri.
Cecilia Francese è il contrario di questo e ovviamente si confonde il fatto di una sua sempre più crescente volontà di “includere” tutti, dialogando e ascoltando, e il suo carattere mite e garbato non può essere scambiato come remissivo e ubbidiente. Pertanto ai “manovratori” un monito va fatto, per evitare di trovarsi da un momento all’altro non più nell’equipaggio di un Piroscafo ma a bordo di un canotto, studiatevi le carte così magari si viene a capo di alcuni quesiti non del tutto chiariti nei vari passaggi tra l’Amministrazione Santomauro e le due gestioni commissariali circa oneri di urbanizzazioni mai esigiti per un importo pari a oltre sei miliardi, e semmai dare delle risposte, e ovviamente tra i vari bilanci risalire ai primi bilanci santomauriani, che nella loro creatività portarono appunto alla scissione di Alba Nuova attribuendo all’una (Alba Srl) le positività, e all’altra (Nuova), i debiti riuscendo a congelarli, ma associando l’operazione anche ad un risparmio corrente, a spese dei servizi totalmente cancellati, di due milioni di euro per anno, per tre anni per un totale di circa sei milioni di euro. Vuoi vedere che quei risparmi “involontariamente” potessero “pareggiare” il conto degli oneri urbanistici e concessori? Vorremmo sbagliarci, così come vorremmo che l’Amministrazione amministrasse e le minoranze si opponessero politicamente, abbandonando “l’Aventino” giustizialistico, giudiziario e scandalistico e contrastassero l’Amministrazione con la conoscenza e la diffusione degli atti, in un clima più sereno e più autorevole, ripristinando quell’agibilità politica di cui si è perso le tracce e se ne ha maledettamente bisogno.
Battipaglia, 13 agosto 2016