Il Piano di Riequilibrio? Una scelta obbligata. La maggioranza? Non ha una posizione. Il Dissesto: E’ consegnare ad una Commissione le scelte.
Bruno PD: «Molto spesso la politica è attanagliata da vizi atavici. Non c’è mai responsabilità nelle scelte che si fanno, rimandando sempre a vincoli superiori o esterni».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Molto spesso la politica è attanagliata da vizi atavici. – Scrive in una nota politica il giovane segretario del Partito Democratico battipagliese Davide Bruno – Vizi che non permettono al nostro Paese di andare avanti. In particolare, essere sempre contro a prescindere dal merito delle questioni, sfociando molto spesso nel parlare di cose che non si conoscono, nella logica che se si butta tutto in rissa, diventa tutto indistinto e nessuno capisce la differenza e di cosa si discute. Così come non c’è mai responsabilità nelle scelte che si fanno, rimandando sempre a vincoli superiori o esterni (un tipico esempio è il rimando all’Europa per conti pubblici o pensioni).
Nel caso di Battipaglia, – aggiunge – ci saremmo aspettati dalla maggioranza una posizione netta, una visione di prospettiva e non solo una semplice presa d’atto della situazione finanziaria, magari, presentando da subito il DUP (documento unico di programmazione), che può essere presentato con l’assestamento di bilancio. Staremo a vedere perché i nodi vengono al pettine e i problemi sono molti. Al tempo stesso, non si può invocare sempre una catastrofe imminente senza dare soluzioni da parte di chi si oppone, soprattutto su un piano in vigore dal 2013.
Il Partito Democratico – precisa – è una forza di governo sempre e per questo sulla situazione finanziaria è bene fare chiarezza discutendo nel merito. Possiamo fare la polemica sulle responsabilità degli amministratori degli ultimi 20 anni sul disavanzo accumulato, ma l’adesione al piano di riequilibrio pluriennale, previsto dall’articolo 243bis del Tuel (il testo unico degli enti locali) è stata la scelta più responsabile. Il piano di riequilibrio è stato proposto nell’ultima consiliatura, avviato dal commissario Mario Rosario Ruffo e portato a compimento dalla commissione straordinaria.
Il dissesto – ammonisce Bruno – provoca l’insediamento di una commissione esterna, reca pregiudizio ai creditori, porta al massimo i tributi e sul Comune pesa il reperimento delle risorse per il debito pregresso. Invece, l’adozione del piano di equilibrio può prevedere di alleggerire la pressione dei tributi locali se si hanno risultati positivi per le misure intraprese e prevede il fondo di rotazione, cioè liquidità immediata. Infatti, per assicurare la stabilità finanziaria, il comune di Battipaglia ha avuto accesso al fondo di rotazione, ossia delle risorse aggiuntive che lo Stato mette a disposizione per avere la necessaria liquidità senza oneri accessori.
I risultati del piano di riequilibrio – precisa – sono stati i seguenti fino ad ora: Il disavanzo di amministrazione va distinto nella quota relativo al disavanzo pregresso, circa 12 milioni, con una riduzione rispetto alla situazione debitoria iniziale del 2012 di €. 22.929.818,14, da recuperare entro il 2021 e la quota di disavanzo, circa 10 milioni di euro, relativa all’opera di riaccertamento straordinario dei residui (cioè entrate non ancora riscosse e di spese ancora non pagate) con lo stralcio dei residui di dubbia esigibilità, da ripianare entro il 2044 con una rata di 324 mila euro l’anno, una cifra bassa se si pensa che il Comune ha una capacità di entrata superiore ai 60milioni di euro all’anno.
La Corte dei Conti – ricorda all’Amministrazione Francese Davide Bruno – monitora ogni semestre l’andamento del piano di riequilibrio e gli obiettivi intermedi sulla vendita di immobili non sono stati conseguiti, ma gli obiettivi di riduzione sono stati raggiunti attraverso la riduzione dei costi, tra personale e partecipate e la consistenza delle entrate proprie, quindi i tributi, dimostrando la solidità di cassa dell’ente. Gli indicatori rispetto a questa situazione sono la ricognizione costante dei debiti fuori bilancio, la razionalizzazione delle società partecipate, la vendita di beni immobili, il divieto di assunzione di personale per comune e partecipate, le entrate tributarie e gli oneri di urbanizzazione, la TARI a copertura integrale del servizio dei rifiuti.
Ragionare sulla rimodulazione delle entrate del piano, – conclude il giovane segretario del PD Davide Bruno – scegliendo la vendita delle farmacie o di quote anche di minoranza del capitale sociale della partecipata, stabilire un elenco di quali beni sono funzionali e strategici alla comunità e alla funzione dell’ente, rivedere i costi dei contratti di servizio, se a parità di servizio possono costare di meno, è la strada da intraprendere. Se questa è la strada, allora può essere percorsa, senza ipocrisie e nel merito dei problemi. Non solo scopriremo chi è in grado di governare Battipaglia ma cosa più importante faremo il servizio più grande a questa città e a noi cittadini. Fare altro significa riproporre la vecchia litania di questa città, che sconta uno scontro perenne, sotterraneo e allo stesso tempo urlato, che ha prodotto la paralisi e il declino che vediamo».
Battipaglia, 12 agosto 2016
Cosa aspetta a dimettersi ?