14 al 18 agosto 2016, Oasi di Bosco Camerine, Albanella, quattro giorni di festa popolare, tra mistero, favola e leggenda, musica e gastronomia.
Il Sindaco Josca: “Attraverso questa festa si aprono le porte di un teatro naturale al rito ed alla condivisione. Un viaggio affascinante nel mistero, nella favola e nella leggenda che si svolgerà dal 14 al 18 agosto”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ALBANELLA – Dal 14 al 18 agosto 2016, nella straordinaria e fantastica “Oasi di Bosco Camerine” nel Comune di Albanella, si svolgerà una quattro giorni di festa popolare, tra il “sacro” e il “profano“, il mistero e la favola, la storia e la leggenda, musica e gastronomia nell’incantevole scenario naturale di una delle poche macchie Mediterranee ancora non contaminate dall’uomo.
Una Festa popolare, organizzata dal Comune di Albanella, l’Enpa, la Pro Loco di Albanella e le associazioni cittadine, ma anche un vero e proprio percorso mistico e religioso affascinante cheracconta e si richiama al culto della Patrona di Albanella Santa Sofia, e di quì ci riporta appunto ai confini tra la storia, il mito, la leggenda. Storia, mito e leggenda, che raccontano il passaggio nel Bosco Camerine di Santa Sofia, costretta a rifugiarvisi perchè insieme alle sue tre figlie Fede, Speranza e Carità fuggiva dalla persecuzione cristiana dei Romani sotto l’imperatore Traiano. La leggenda racconta anche che la Santa in segno di riconoscenza verso il popolo altavillese volle lasciare il segno del suo passaggio un roseto, unico per bellezza e profumo, che unito ad altri fiori che spontaneamente nascono nel Bosco “certificano” la straordinaria devozione alla Patrona.
Ed è proprio sulla base di questa bella storia che il Sindaco di Albanella racconta del perchè e del come si svolge la Festa: «Bosco Camerine di Albanella è un palco di natura magica sotto un tendone di stelle – dice Renato Josca – E attraverso questa festa si aprono le porte di un teatro naturale al rito ed alla condivisione. Un viaggio affascinante nel mistero, nella favola e nella leggenda che si svolgerà dal 14 al 18 agosto.
Come si svolgerà la Festa? – Il Sindaco continua – Il 14 agosto a partire dalle ore 18.00 ci sarà: “Il Respiro di Santa Sofia”; Un percorso mistico ed affascinante, religioso e popolare lungo i sentieri a cunicolo del bosco ascoltando ed ammirando la natura e sentendo i suoi profumi. Una carovana umana accompagnata da attori professionisti raggiungerà l’area di S.Sofia e ad accoglierla saranno le voci di un coro e lo scrigno dei pensieri dove ognuno potrà lasciare il suo “benedetti” con l’acqua del Pozzo di Santa Sofia.
Il Sindaco Josca mentre racconta raccomanda di vestirsi con abiti comodi e scarpe da escursione per potersi inoltrare nel bosco. Nei giorni successivi poi, dal 15 al 18 agosto, è la volta delle Storie di Santi, streghe, briganti, femmine e viandanti, quelle storie che si raccontano vicino ad un camino quando non si ha a disposizione i luoghi adatti come i percorsi e i più piccoli anfratti del Bosco Camerine, insomma per il Sindaco Josca, sarà una quattro giorni dedicati ad una festa popolare, e quindi non mancheranno musica, percussioni, ritmo e forza intorno ad un fuoco che darà vita al rito, che ci riporta al passato, ma sarà anche l’avvio della parte gastronomica.
E se i grandi saranno attratti dalla interessantissima promozione gastronomica che partirà dal 15 al 18 agosto, con le antiche ricette del Bosco con: Mozzarella nella mortella con pomodorini spontanei; Pancotto alle erbe del Bosco; Acqua sale alle erbe selvatiche; Fusilli e gnocchi secondo la tradizione; Pasta alla Chitarra alle erbe aromatiche e pecorino; Carne arrosto macerata nel mirto, lentisco, mentuccia e finocchietto selvatico; Cioccolata, Ciambotta e Pizza Cilentana; Ravioli con ricotta di capra, con miele, mirtilli e more; Cannoli con ricotta, pere selvatiche e miele; la specialità dolciarie di Matilde; tutto accompagnato da tanto, ma tanto vino di produzione locale; Per i bambini a partire dalle 18.00, ogni giorno, ci saranno rappresentazioni delle fiabe del bosco, visite guidate, passeggiata sugli asinelli, area giochi con gonfiabili. Insomma non ci sarà nessuno che sarà trascurato o si annoierà.
Il Bosco di Camerine è un esempio tipico di Macchia Mediterranea, negli ultimi secoli è servito a scopi essenzialmente forestali e selvicoli e più diffusamente alla preparazione di carbonelle aromatiche, a base di mirto e lentisco. Ricade per tutti i suoi circa cento ettari nel Comune di Albanella, e per essere ai piedi degli Alburni, ed è stato inserito tra le aree contigue del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Ma la sua frequentazione e la sua storia ci riportano molto indietro nel tempo alle sue prime testimonianze storiche, che infatti, parlano di una colonizzazione, da parte di monaci orientali, Alacri diffusori del culto di Santa Sofia, che fuggendo dalla guerra iconoclastica (VIII sec.) si stabilirono nel Bosco Camerine e a seguito del quale sonoancora visibili tracce del loro passaggio.
Ed è proprio a quell”epoca che risale il pozzo cosiddetto di “Santa Sofia“, il perimetro murario oggi ridotto a ruderi sempre nella cosiddetta “area di Santa Sofia“, una radura proprio al centro del Bosco la quale misteriosamente non è stata mai “sopraffatta” dal Bosco, che al contrario tutt’intorno è fitto e rigoglioso.
Altre notizie che riguardano il Bosco Camerine e l’area protetta, risalgono agli anni “leggendari” del brigantaggio meridionale, quando all’epoca dell’unificazione d’Italia e le “persecuzioni”, anche quì che l’esercito piemontese perpetrò per sopprimere quei rigurgiti di resistenza ad una operazione politica di tavolino, che sebbene necessaria, non tenne conto delle identità e del rispetto delle culture locali, alcuni briganti vi si rifugiarono, per sfuggire alla morte, e di quì anche un’alra leggenda quella del nascondiglio dei tesori dei Briganti che la gente di Albanella cerca ancora…
Una quattro giorni di Festa popolare che ha come scopo, come ci sottolinea il Sindaco di Albanella Renato Josca: “Vuole recuperare attraverso una Festa, i luoghi e la partecipazione popolare, i valori della memoria, della storia, della tradizione, ma anche il rispetto per la natura e la valorizzazione delle tipicità locali, che sebbene non manchino in tutto il resto d’Italia, quelle di Albanelle sono interessanti e per questo si propongono, nello scopo, anche questo principale, di essere una meta alternativa per i tanti turisti che d’estate soggiornano tra Paestum e il Cilento“.
E se il Bosco Camerino è carico di riferimenti storici o meno che siano, se come racconta la tradizione sia veramente stato il luogo in cui si sia rifugiata Santa Sofia protetta dagli albanellesi, e se qualcuno mette in dubbio addirittura l’esistenza reale di S. Sofia e delle sue tre figlie, Fede, Speranza e Carità, volendo inserirle invece come figure allegoriche delle virtù di cui portavano il nome; se ancora sia stato il rifugio dei Briganti, a noi poco importa, quello che è giusto e che è maledettamente importante è invece l’aggrapparsi al passato, vero o costruito e artefatto che sia, per dare il senso alla memoria e nobiltà alla tradizione.
E oggi, proprio oggi che la nostra società ha bisogno di “Sapienza“, di “Fede“, di “Speranza” e di “Carità“, questa Festa popolare assume un altro significato e per questo si consiglia di tuffarcisi dentro e tra mistero, favola e leggenda, musica e gastronomia ritrovare se stessi e i valori della convivialità.
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Albanella, 9 agosto 2016