La sindaca di Battipaglia Francese si esprime sul comizio di Rivoluzione Cristiana e di Zara: Niente fratture in maggioranza, solo “dialettica”.
“A riecchice” e la Sindaca Francese, tra freni e possibilismi, ostentando sicurezza e coesione risponde a Zara in politichese ridimensionando i mugugni interni e sminuendo la portata dei “messaggi” di Rivoluzione Cristiana e del suo Leader. E Lanaro “L’Asino” in mezzo ai suoni.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Dopo l’iniziativa politica messa in campo da Fernando Zara, rappresentante di Rivoluzione Cristiana, componente politica saldamente all’interno della coalizione di governo cittadino, la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese esprime le proprie impressioni.
«L’amministrazione è in piena attività, coesa e determinata come non mai – dice la sindaca di Battipaglia -. Le critiche continue, a cui non ci sottraiamo, talvolta strumentali, stanno cementando l’azione politica e amministrativa intrapresa per rendere questa nostra amata città normale. Il percorso è difficile ed articolato e per raggiungere l’obiettivo c’è bisogno di competenza e serenità. Sono molto soddisfatta della compagine assessoriale e anche da medico, mi sia consentita l’ironica constatazione. Rassicuro tutti. Non c’è nessun assessore che ha bisogno di un TSO. Per quanto riguarda i curricula degli assessori, nessuna novità nelle richieste che provengono di pubblicazione: è previsto per legge. Sono presenti sui giornali da tempo e acquisiti per la pubblicazione».
A poco più di un mese dall’avvio dell’amministrazione cittadina ci sono già risultati e impegno per la città di Battipaglia. – si legge nel comunicato dell’ufficio stampa della Sindaca di Battipaglia.
«C’è un diffuso entusiasmo tra i responsabili dell’azione amministrativa quale risultanza di un cosciente ottimismo basato sulla capacità dei nostri concittadini di essere parte attiva al cambiamento. La risposta ai primi appelli circa la pulizia della città, alla coscienza civica, – aggiunge la Francese – è stata notevole per forza e partecipazione. Proseguiremo nell’azione partecipata accogliendo tutte le braccia, tutte le intelligenze, le esperienze e le capacità disponibili, che si stanno proponendo volontariamente, in un quadro già tracciato di coerenze per sviluppare azioni mirate al rilancio partecipativo, produttivo, culturale, sociale della nostra comunità.
Non vi sono fratture tra le diverse componenti politiche della maggioranza, – conclude con sicurezza Cecilia Francese sminuendo anche la portata dei messaggi di Rivoluzione Cristiana e dello stesso Zara ma riconoscendo vi sia un tavolo aperto nella sua maggioranza. – pur se è aperto un confronto talvolta deciso, com’è logico che sia, in una costante dialettica stimolante e dinamica».
“A riecchice” direbbero a Roma per commentare qualche cosa di già accaduto e che si ripresenta.
“A riecchice” diciamo anche noi, per commentare gli ultimi avvenimenti che hanno dato sfogo a tante interpetrazioni, nessuna, in verità, distensiva come appare l’intervento di Cecilia Francese che tende a minimizzare presentando una maggioranza compatta e un’altrettanto compatta coalizione amministrativa, la quale come annunciato da Fernando Zara si appresterebbe ad allargarsi con l’arrivo dell’ex candidato in affitto del PD e del Centrosinistra alle ultime elezioni amministrative Enrico Lanaro, il quale a sua volta “sembrerebbe” stia traslocando nel Partito di Zara o meglio nel Partito di Gianfranco Rotondi.
Eppure siamo stati tutti avvisati da Zara: guai a chi dice qualcosa sulla presenza di Lanaro; in quel caso ci buscheremmo un calcio nel culo. Se per Zara è tutto normale per noi è un po’ strano, un po’ troppo strano, tanto strano che ci conferma i dubbi che avevamo su Lanaro, sulla sua stabilità ideologica e sulla sua stabilità politico-comportamentale, atteso che non sono trascorsi nemmeno due mesi e la sua permanenza nel centrosinistra già vacilla, al punto tale che ritiene opportuno “cambiare” magari facendo un po’ di “Rivoluzione” di stampo cristiano, insieme ad un “reazionario” come Zara e assecondare il proprio istinto “qualunquista”.
Intanto se qualche “calcio” nel culo si dovrebbe dare, quel calcio o quei calci se li meriterebbe Lanaro, chi lo ha fatto candidare alle Primarie e chi lo ha voluto come candidato Sindaco del Centrosinistra e del Partito democratico, “fittando” al primo arrivato un Partito, una tradizione ideologica delle più grandi famiglie politiche che si richiamano al socialismo marxista, al socialismo democratico, al liberalismo democratico e al cattolicesimo democratico, improvvidamente abbandonate a se stesse “affidandosi”, magari con il segreto scopo di indebolire e spaccare il PD, il centrosinistra, e con esso, anche il candidato parallelo e sott’ufficiale Gerardo Motta.
Per come sono andate le cose, meno male che non ha vinto il centrosinistra, anche perché la poca stabilità politica dimostrata dal candidato Lanaro non avrebbe prodotto niente di buono, e magari forse un passaggio in massa nel centrodestra.
Quel “calcio nel culo“, si sarebbe dovuto dare prima della compilazione delle liste, “calcio” ovviamente metaforico ma significativo, evitandosi così di fare una brutta figura, ma ovviamente per Zara tutto è normale, perché evidentemente egli lo rapporta ai suoi parametri di instabilità politica, non ideologica, perché comunque si richiama sempre alla destra storica, che ha comunque governato per diversi lustri la Città lasciandone anche una traccia ben visibile.
Ma se il “messaggio” in politichese lanciato da Zara dal palco d’estate aveva il triplo avviso: quello di rafforzare le sue richieste di un equivalente “peso” politico nel panorama del potere locale; quello di rafforzare la sua immagine di uomo politico che comunque ancora può e che ogni cosa che passa in Città deve essere “benedetta” dalla sua volontà; e quello di far comprendere all’esterno della Città, a quelli del centrodestra in vista di una possibile elezione politica che su Battipaglia si faccia bene attenzione perchè è ben salda la sua leadership; la risposta di Cecilia Francese è stata altrettanto forbita del miglio linguaggio politichese che si possa sfoggiare.
Infatti la Sindachessa sottolineando che la maggioranza è ben salda e che l’amministrazione lo è altrettanto e che non subisce scossoni da “fibrillazioni” esterne, ha ridimensionato la portata politica del comizio, ha effettuato una frenata d’obbligo su una eventuale entrata in maggioranza di altre esperienze politiche, ivi compresa quella di Lanaro, ha protetto la sua giunta e i suoi assessori e rivolgendosi alla Città ha baipassato ogni giudizio rivolgendosi direttamente alla Città perchè colga i passi del cambiamento.
Intanto le manovre ci sono e come e se c’è chi vuole accreditarsi, c’è anche chi è già accreditato e semmai sarebbe opportuno fosse più defilato, rispetto ad incontri, evitando così i chiacchiericci che tenderebbero a far passare un messaggio, questo si veramente pericoloso, che Cecilia Francese esegue quello che altri pensano ed immaginano. E mentre Cecilia avverte i suoi, interni ed esterni, Lanaro su quel palco era proprio come “l’asino” in mezzo ai suoni. E il cambiamento? Quello può attendere. Noi aspettiamo.
Battipaglia, 1 agosto 2016