Battipaglia e il PUC: La storia infinita

Il Piano Urbanistico Comunale di Battipaglia: Una storia infinita.

Per l’Associazione “Civica Mente”, “la ridiscussione delle linee guida, è un passo indietro per la città“. Ma il gruppo Alvisi non è la Bibbia e non è Renzo Piano.

Massimo Alvisi-Linee guida PUC-Battipaglia-2
Massimo Alvisi-Linee guida PUC-Battipaglia-2

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – «La ridiscussione delle linee guida – Si legge in una nota di CivicaMente, l’Associazione battipagliese molto attiva sul territorio e molto collaborativa nella fase commissariale della città – è un passo indietro per la città: il monitoraggio del consumo del territorio ed una politica urbanistica equilibrata rappresentano una strada obbligata per Battipaglia.

L’associazione Civica Mente – prosegue la nota – ha appreso dagli organi di stampa l’intenzione dell’attuale amministrazione di riprendere da zero tutto il procedimento per l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale, cestinando il lavoro svolto dall’architetto Massimo Alvisi e dall’avvocato Christian Iaione all’interno del progetto CO-Battipaglia, al quale hanno collaborato gratuitamente numerose realtà sociali della città, compresa Civica Mente, con una visione lungimirante e scevra da interessi particolari.

Al di là dello spreco ai danni dei contribuenti battipagliesi, – aggiunge Civica Mente – che già hanno investito 72 mila euro in questo lavoro, la decisione sembra quanto mai affrettata e discutibile. I dubbi sorgono dalla consapevolezza che il lavoro svolto dal gruppo di professionisti, già collaboratori di Renzo Piano, affronta in maniera completa ed organica i problemi che attanagliano la nostra città con soluzioni ragionevoli nonché comprese in quelle che rappresentano le dichiarazioni programmatiche dell’attuale amministrazione in termini di vivibilità e consumo del territorio.

Le emergenze urbanistiche di Battipaglia – per Civica Mente – sono note e le relative soluzioni, ormai, costituiscono una equazione di cui soltanto decisioni figlie di accordi non rispondenti al bene della città bensì di pochi portatori di interessi possono non tener conto. Il lavoro approvato dalla Commissione Straordinaria ha come obiettivo il recupero degli standard urbanistici mai versati da coloro che hanno lucrato sulla nostra città senza fornire alcun servizio in cambio alla collettività, la riqualificazione delle aree industriali dismesse preservando dalla cementificazione le aree verdi ed agricole, il recupero del patrimonio edilizio inutilizzato, una riqualificazione equilibrata della fascia costiera che preservi il territorio da una cementificazione massiva ma nel contempo valorizzi l’area con innesti equilibrati, la promozione di uno sviluppo sostenibile delle eccellenze agricole. Obiettivi, in definitiva, che ben si sposano con le dichiarazioni programmatiche espresse in consiglio comunale, rendendo praticamente pretestuoso ed oneroso per la collettività un iter per la stesure di nuove linee guida.

Affinché alle dichiarazioni programmatiche seguano fatti concreti,  – suggerisce Civica Mente – in merito alla necessità di contenere il consumo del territorio, Civica Mente suggerisce l’adesione alla piattaforma “Soil Monitor”, strumento tecnico-scientifico a disposizione gratuitamente di amministrazioni locali per conoscere in tempo reale lo stato e il consumo di tutto il territorio nazionale e di singole aree, così da orientare le scelte e le decisioni di pianificazione paesaggistica, territoriale e urbanistica, puntando sulla sostenibilità, la rigenerazione, la conservazione e la qualità della progettazione.

Il consumo del suolo – conclude la nota di Civica Mente – non è un concetto astratto, bensì ricade fortemente sulla sicurezza idrogeologica sul territorio. Difatti, la progressiva impermeabilizzazione dei terreni a causa della cementificazione e dell’uso intensivo della coltivazione in serra genera frequentemente problemi di allagamenti dovuti alla inadeguata regimentazione delle acque, generando notevoli danni a cittadini ed imprese. Il lavoro svolto dal gruppo CO-Battipaglia ha affrontato questo aspetto, proponendo soluzioni a vantaggio dell’ambiente e senza ripercussioni negative per gli imprenditori del settore edile ed agricolo. Per questo motivo temiamo che la ridiscussione di queste linee guida non facciano che generare danni ai più a vantaggio unicamente di pochi».

Per quanto le preoccupazioni dell’Associazione CivicaMente siano giuste, rispetto alle linee di principio che hanno ispirato il lavoro dell’Architetto Alvisi per la redazione del Piano Urbanistico di Battipaglia, che a suo tempo POLITICAdeMENTE definì un “Piano filosofico“, perché incentrava tutto il suo lavoro sulla rigenerazione urbana, alla stessa stregua di alcuni progetti che lo stesso gruppo Alvisi aveva realizzato nelle periferie di Roma o altre Città (Aree degradate e sottopassi ferroviari o autostradali) verso le quali erano indispensabili gli interventi suggeriti, è nelle prerogative dell’Amministrazione immaginare e progettare il futuro della Città.

Tuttavia se è legittimo che un’Amministrazione si occupi di pianificare urbanisticamente il territorio che amministra, è altrettanto legittimo auspicare che nella progettualitá si tenga conto di quello che il territorio necessità, e nel caso di Battipaglia semmai tenendo anche conto del lavoro che ha svolto il gruppo Alvisi, che non è Piano, e non è nemmeno assimilabile a “Renzo Piano“, se non per i progetti di rigenerazione che hanno realizzato, e comunque non è per niente assimilabile alla “Bibbia“, tuttalpiù il “Gruppo Alvisi” è un “gruppo di famiglia” lavorando insieme alla moglie.

Allo stesso modo riconoscendo le legittime prerogative dell’Amministrazione, possiamo altresì auspicare che i percorsi siano lineari, trasparenti e rispondenti oltre che ai bisogni della Città alle leggi e che soprattutto coinvolga la Città è i suoi cittadini, e tenga lontano gli speculatori, così come nei percorsi non scandalizzarsi se i vari soggetti, i così detti stakeholder, siano interessati, ecco è giusto sorvegliare che quegli interessi siano legittimi e che vengono alla luce del sole.

Battipaglia, 30 luglio 2016

4 commenti su “Battipaglia e il PUC: La storia infinita”

  1. “è nelle prerogative dell’Amministrazione immaginare e progettare il futuro della Città…..” Oppure nelle prerogative dell’architetto Di Cunzolo?

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  2. Spett.le Direttore,
    mi permetta di dissentire, civilmente e con il solo scopo di aprire un piccolo dibattito con lei, persona di rara esperienza e dotata di una lucidità nell’analisi delle vicende politiche delle nostre terre che pochi hanno.
    Potremmo parlare di “stakeholders” se fossimo in una realtà “normale” e non inquinata da ripetuti commissariamenti e dal fallimento della politica, come accaduto a Battipaglia. Lei stesso ha sovente denunciato la cementificazione selvaggia, priva di regole e piene di interessi che ha reso quella che era una splendida città, un coacervo urbano invivibile. Il lavoro della commissione non sarà il top (tra l’altro sarei curioso se qualcuno dell’attuale amministrazione lo abbia mai letto), Alvisi non sarà Renzo Piano……lei ha ragione. Ma quanti grandi nomi dell’architettura, dell’università, dell’ingegneria sono stati chiamati a Battipaglia (ovviamente a carico dei contribuenti), e con quali risultati? Annullando per l’ennesima volta una pianificazione, si ripartirebbe da zero e sicuramente si tornerà nelle mani di ben altre archistar, con collegamenti professionali non sempre scevri da interessi. Ed i battipagliesi? Pagherebbero e resterebbero a guardare altri scempi.
    Per questo motivo, se mi consente, non riesco a sposare il suo punto di vista.

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    • Per Vito Settembre,
      le tue preoccupazioni non mi sono estranee e non sono estranee a tutti coloro i quali avrebbero voluto altro per Battipaglia.
      Questa Città mi è molto cara, i miei legami con essa sono molto forti, prima perché mia madre era battipagliese e a Battipaglia c’è il 50% della mia famiglia (Gammella, Siano) e poi per aver trascorso la mia infanzia, per aver frequentato il Geometra, e per averci lavorato e oltre ai parenti ho tanti cari amici.
      Nel corso degli anni ho assistito ad una speculazione selvaggia che si è mangiato tutto il territorio e ci ha consegnato un agglomerato informe, oggettivamentevdifficike da rimettere su e ridisegnarne un nuovo percorso, tuttavia, poiché la nuova amministrazione che si è insediata, ha manifestato la volontà di volersi appropriate di una prerogativa che le appartiene, noi non possiamo che prenderne atto , riconoscendone appunto la sua facoltà, ma nel contempo vigileremo perché non si prosegua come negli anni scorsi e vigileremo anche perché non succeda.
      Poi, rispetto al lavoro del gruppo Alvisi, non ho mica detto che si deve cestinare, ho detto proprio il contrario, nel senso che è giusto anche partire da quel lavoro, e ricordando che non è la Bibbia e non è Piano, volevo sinteticamente dire che si poteva anche non condividerlo, ma non cestinare.
      Saremo attenti che non accada, ma non ci spelleremo per cose che si ritiene siano “ideologiche” appunto come dicevo “filosofico”.

    • caro Settembre sta senza pnzier! anche se vengono gli universitari e i migliori progettisti del mondo il risultato sarà sempre quello voluto dalla politica e dalle lobby. Vedi Eboli!!puc affidato ad un gruppo universitario che progetta in lungo e largo per la provincia ( è sempre lo stesso nome) ealla fine ci siamo ritrovati una città ingessata e la speculazione edilizia nelle aree agricole (vedi prato, serracapilli , zone montane, etc ect. ). I piani regolatori li deve fare la magistratura !!!!

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