Cardiello padre e figlio continuano a gettare fango sulla città, ma Eboli saprà reagire a chi la attacca per tornaconto personale.
A tambur battente non si fa attendere la risposta del Sindaco di Eboli Massimo Cariello: “Non faremo passare il tentativo di chi punta a distruggere Eboli, magari per qualche interesse politico di parte“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Continuiamo a leggere montagne di fango su Eboli e sugli ebolitani da parte della famiglia Cardiello, sia con note del padre, Senatore della Repubblica, sia da parte del figlio, consigliere comunale di minoranza al Comune di Eboli. Una continuità che diventa sospetta, perché quasi mai assistiamo ad atti e fatti concreti, ma solo ad accuse generiche, sospetti, veleni, livori e rancori.
Anche nell’ultimo caso, quando le istituzioni nazionali fanno sapere ai Cardiello che non c’è alcuna novità in un’indagine come tantissime altre aperte in Italia in occasione di elezioni, soprattutto comunali, il tutto non viene riportato secondo la realtà, ma strumentalizzato per “ripercorrere” fatti, con il chiaro obiettivo di paventare responsabilità che sono solo nella mente livorosa della famiglia Cardiello.
Allora ci viene un sospetto: vuoi vedere che questi atti servano alla famiglia per tentare di gettare fango in maniera definitiva sulla città, facendola passare per un’accolita di camorristi e faccendieri, interessati a sistemare qualche fratello dietro ad una scrivania di strutture pubbliche o private accreditate, oppure per garantirsi stipendi e privilegi per i prossimi anni? Vuoi vedere che le continue accuse, tutte sistematicamente rese pubbliche, servano solo ad aumentare un presunto dossier sul quale poi infangare ulteriormente Eboli e gli ebolitani, facendo passare questa città per un covo di malavitosi? Vuoi vedere che qualcuno sta pensando che, grazie a conoscenze e contatti, si riesca a trasformare Eboli, città della cultura ormai riconosciuta in ogni parte d’Italia, come la patria della criminalità organizzata?
Sarebbe più onesto riconoscere lo sforzo che questa amministrazione sta operando lungo la strada della legalità, a dispetto di quanto accaduto negli anni passati, quando tutti tacevano ed erano conniventi.
Sarebbe più decoroso, anche per la famiglia Cardiello, vedere come e quanto riferimenti nazionali della legalità come il Prefetto Alessandro Pansa ed il sottosegretario Antimo Cesaro abbiano apprezzato le azioni a tutela dei diritti e della legalità portate avanti dal Comune di Eboli.
Sarebbe più onesto, per chi rincorre pervicacemente l’obiettivo di infangare gli ebolitani, magari solo perché mai li hanno voluti alla guida della città, fortunatamente, guardare con soddisfazione che la propria città finalmente è diventata la città di Art House, dove beni confiscati alla criminalità organizzata diventano riferimento di cultura e di legalità.
Non faremo passare il tentativo di chi punta a distruggere Eboli, magari per qualche interesse politico di parte. La fiducia dei cittadini si conquista giorno dopo giorno con i fatti e con le iniziative, ogni altra strada porta nell’oblio e nel dimenticatoio, specie per chi sogna di coinvolgere organismi nazionali per tentare di aprire un varco politico a fronte della continua bocciatura degli elettori.
Eboli, 11 luglio 2016
Un gioco al massacro che putroppo lascia solo macerie. Non giova, alla fine, a nessuno ma appaga solo sete di vendette incrociate. Vendette desiderate tra i contendenti ed anche per coloro che stanno alla finestra in attesa dell’ultimo morto della contesa, per poi scendere in strada e salire sul carro funebre del vincitore di questa sfortunata Città. Città che non merita tutto questo scempio intellettualoide.
Concordo pienamente con il pensiero di ADMIN in quanto oramai in questa palude, o cloaca come preferite, non esite più il “IO VOTO PER” ma il “IO VOTO CONTRO”, ed in questo modo non si va da nessuna parte, o meglio, si va verso il cimitero.
CARI CARDIELLO (PADRE E FIGLIO) QUESTA VOLTA AVETE FATTO UNA MAGRA FIGURA, E ANCHE TU, CARO SINDACO, L’HAI FATTA.
Il Buon Massimo Del Mese, che ha lungimiranza ed esperienza da vendere, (anche) questa volta ha colto nel segno.
Vogliamo davvero credere che nessuno ha ricopiato su Google l’oggetto della lettera ” senza data ” senza poi scoprire, dal sito ufficiale del Parlamento Italiano, che la risposta è “datata” 14 dicembre 2015? Ovviamente non sappiamo quando è stata spedita e quando è arrivata, ma tant’è.
Cui prodest questo alone di finta e voluta segretezza? Gestito poi da due Avvocati (che per me è un’aggravante) ai quali, volontariamente o meno, ha fatto da sponda il buon Sindaco? E la panzanata del non voler interferire con le indagini in corso?
E Tu, caro Sindaco, ci vuoi propinare solo una laconica risposta di due righe invece di far scoppiare il putiferio?
E di cosa hai paura? Questo lasci credere a chi legge! Lecitamente sovviene la famosa favola (o parabola?) di Esopo, e poi Fedro. Ma in questa vicenda c’è qualcosa di stonato. Perché nessuno rivela pubblicamente la data della risposta in argomento? A chi fa comodo fingere di ignorarla?
A questo punto l’ignaro lettore può pensare di tutto, certo non alla buona fede. Ci sono messaggi trasversali?
Ma Vi prego, rendiamoli pubblici, perché la lettera ” è ” pubblica!
Avete toppato tutti? Penso, umilmente, che dobbiate scuse e spiegazioni a tutti. Stiamo scivolando in maniera indecorosa verso il baratro e questa, senza ombra di dubbio, non è politica.
Caro Massimo, è giunta l’ora, purtroppo, di porre un filtro a certe scempiaggini, evitando di pubblicare oltre.
(Già immagino cosa mi risponderai, ma è per dire che a volte leggere certe cose è solo un modo per affaticare gli occhi. Intelligenti pauca).