Eboli: Con un incontro promosso delle associazioni cittadine si discutere di Sanità e del nuovo Piano Sanitario Regionale.
Nella’incontro Indetto dalla “Rete Unitaria delle Associazioni, dei Movimenti e dei Comitati Civici per la Sanità Pubblica”, si è discusso degli effetti del nuovo Piano Ospedaliero Regionale predisposto dal Commissario Polimeri. Martedì replica con politici, sindacalisti e il Direttore Sanitario.
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“Il principio stesso dell’ospedale non deve ruotare intorno alle esigenze del medico, ma a quelle dell’ammalato.” Umberto Veronesi
EBOLI – Recita un vecchio adagio popolare: “l’unione fa la forza”, mai concetto fu più veridico in ordine alla battaglia che da due anni orsono si sta combattendo per la salvaguardia della sanità pubblica del comprensorio del Sele, messo in serie ambasce dapprima dalle politiche di tagli del passato governatore di centro destra, Stefano Caldoro e continuate inopinatamente dal nuovo reggente di Palazzo santa Lucia, il democratico Vincenzo De Luca, queste ultime scelte risultanti maggiormente incomprensibili rispetto a quanto lusingato ai cittadini nella trascorsa campagna elettorale regionale.
Un incontro pubblico in tal senso si è già tenuto il 1 giugno, nelle stanze dell’Hotel Grazia di Eboli, per sottolineare ancora una volta l’importanza del diritto alla salute (art 32 cost), organizzato dal sindacalista della Fisi – Sanità Rolando Scotillo, dal Comitato per la Salute Pubblica del Cittadino della Valle del Sele di Rosa Adelizzi, oltre alla presenza di molte associazioni territoriali come: Associazione Roberto Cuomo (Vito Cuomo) Forum dei Giovani di Eboli (Mario Nicotera), Comitato Ospedaliero di Roccadaspide (Giovanni Francione), BerlinguerLab (Dina Balsamo), Noi tutti Liberi (Vincenzo Fornataro), lo scienziato Erasmo Venosi e Giovanni Francione in rappresentanza del presidio di Roccadaspide. In quel felice incontro serenamente si discusse di temi tecnici, come il D.M. 70/2015 che rinnega nei fatti il Decreto Balduzzi e i suoi parametri basati su popolazione e prestazioni erogate favorevoli al nostro territorio,i livelli LEA (Livelli essenziali Assistenza) che invece non sono proporzionati a quanto statuito ex lege per il nostro Distretto Sanitario,e il connesso Piano Ospedaliero appena licenziato dal manager Joseph Polimeni, commissario ad acta regionale, ma si decise anche altro.
Si stabili difatti, di concerto tra i presenti in quella sede, di stilare un documento d’intenti unitario da protocollare al sindaco eburino Massimo Cariello per cercare anche di sensibilizzare i suoi omologhi primi cittadini insistenti nel contiguo Distretto Sanitario, anche sull’eventualità di una impugnazione congiunta di questi ultimi e le associazioni di categoria coinvolte, presso la magistratura amministrativa partenopea (TAR)del Piano Ospedaliero appena varato.
Si ritorna dunque di nuovo a discutere di queste problematiche con una platea allargata, ma che ha nel suo nocciolo ancora gli attori di un mese addietro, e lo si fa nell’aula consiliare del comune di Eboli, con una conferenza promossa dall’autonominata “Rete unitaria delle associazioni, dei movimenti e dei comitati civici per la sanità pubblica” aprendo un dibattito sui potenziali effetti del Decreto 33 del Commissario ad Acta sul comprensorio ed in particolar modo sul suo nosocomio, lo storico SS Maria Addolorata di Eboli. Tale conferenza bene precisarlo, è solo la prima di un progetto itinerante che ha come area interessata i presidi che insistono su quel che fu il famigerato Ospedale Unico della Valle del Sele, un teorico “Hub” che non vedrà purtroppo mai la luce (ossia Eboli, Battipaglia, Roccadaspide ed Oliveto Citra) i quali si ritrovano depauperati di circa 400 posti letto avvantaggiando altri territorio dell’Azienda Sanitaria di Salerno.
Ad onor di cronaca, anche a sud del nostro distretto si sono levate voci di protesta, dal Cilento interno sino al golfo di Policastro, passando per Alburni e Vallo di Diano, tale scelta di riordinare la sanità pubblica, sembra abbia avuto l’insolita capacità di scontentare tutti, fatta eccezione per il presidio di Vallo della Lucania, troppo sovradimensionato rispetto alle effettive utenze. Lo “stato dell’arte” per la nostra Provincia è sinteticamente questo: resteranno soltanto tre DEA di primo livello (dipartimento di emergenza e accettazione), Salerno, Nocera Inferiore e Vallo della Lucania. Ridimensionati gli ospedali di Roccadaspide, Polla e Sapri. Anzi Polla e Sapri peseranno sulle spalle del San Luca di Vallo della Lucania distante molti chilometri dai centri menzionati e di non facile raggiungimento per l’utenza, quello di Roccadaspide e di una fetta consistente del Cilento si rifaranno nientemeno che sul presidio di Eboli. Invece ad Agropoli resterà soltanto un misero Psaut ,ovvero un servizio di prestazioni fisse di primo soccorso territoriale, il quale sarà privo di posti letto e si strutturerà come un centro sanitario rafforzato di primo soccorso estivo, ben poca cosa per il fatto che nella città costiera cilentana afferiscono circa centomila villeggianti nei mesi balneari, dunque le conclusioni sono apodittiche rispetto a questi numeri.
Quindi nell’ordine del giorno campeggia un ricorso possibile al TAR,da parte dei primi cittadini del Distretto di Eboli, avverso l’atto di riordino stilato dal Commissario ad Acta Joseph Polimeni. Nel mentre la “Rete unitaria delle associazioni, dei movimenti e dei comitati civici per la sanità pubblica” ha ottenuto nei giorni scorsi, una audizione dal Sindaco di Eboli Massimo Cariello, alla presenza di tutte le associazioni che si adoperano nel tutelare la sanità statale. In ordine presenti: come sempre la sua rappresentante storica più conosciuta ossia, la pasionaria cittadina Rosa Adelizzi, accompagnata dal referente della FISI-Sanità, Rolando Scotillo, assieme alle altre associazioni cittadine conosciute, come il “Forum dei Giovani” e “Gioventù Ebolitana” e i rispettivi rappresenti, Cosimo Altieri, Pasquale Ruocco e Mario Nicotera, i quali con fermezza hanno ribadito la gravità della situazione che il presidio cittadino sta passando,in specie dopo la inspiegabile chiusura dei reparti di Ostetricia e Ginecologia. Il sindaco Massimo Cariello, negli ultimi giorni è stato invitato a prendere in seria considerazione e di concerto con gli altri sindaci afferenti al distretto eburino di promuovere come anticipato, un ricorso avverso il Decreto 33 del commissario Polimeni, inerente la Spendig Review sanitaria, che si struttura in barba all’articolo 3 e 32 della Costituzione, sull’eguaglianza tra tutti i cittadini della Repubblica e il diritto alla salute per tutti.
Alla riunione pomeridiana nella sala Isaia Bonavoglia malauguratamente, non si è presentato alcun sindaco del distretto e cittadino comune (pur dopo reiterati inviti), per il disappunto generale sottolineato dalla moderatrice Rosa Adelizzi, coorganizzatrice insieme al sindacalista Rolando Scotillo, dell’incontro sui destini sanitari del comprensorio. La Adelizzi ha tenuto a precisare come l’insoddisfazione per il DM 70/2015 ha una valenza nazionale e che:”Il 22 di luglio ci sarà una riunione a Roma di tutte queste organizzazioni che fanno rete comune contro le scelte sanitarie governative, oramai la salute è diventato un diritto negato che sposta i bisogni dei cittadini verso strutture private che non tutti possono permettersi in tempo di crisi!”
Alla riunione era presente anche il parlamentare PD Antonio Cuomo, che si è detto disposto a collaborare con la “Rete” in tutte le sedi possibili, ma: ”Signori è inutile negare che le scelte primarie in campo sanitario sono attuate in altre sedi sovraordinate; comunque viste le assenze di oggi sarebbe bene riconvocare i promotori e gli attori principali, in una data di prossima scadenza.” Di rimbalzo alla richiesta del parlamentare ebolitano, il sindaco Massimo Cariello, informava la platea che una riunione in tal senso ci sarà nella settimana prossima: tra l’ufficio di presidenza consiliare (che ha la delega anche in capo sanitario),il 5 p.v. alle ore 15 nell’aula consiliare, tra il mondo della politica, le associazioni di categoria e il Direttore Sanitario:” Personalmente non vedo solo delle negatività in questo Piano di Riordino della regione, anzi lo considero realmente migliore del passato nel suo impianto complessivo.”
Vincenzo Fornataro, odontoiatra e coordinatore cittadino dell’associazione “Noi Tutti Liberi e Partecipi”, vede di buon occhio la collaborazione potenziale tra il sindaco e i deputati cittadini (Cuomo e Cardiello sr) se questa dovesse in un prossimo futuro prendere corpo. Ma ha pure evidenziato le manchevolezze nei servizi del nostro presidio ospedaliero, rispetto ad altri della Provincia anche di ridotte dimensioni:”Se accadono determinati disservizi da noi e non negli altri nosocomi, significa che molte cose non quadrano, e proprio dalle piccole cose che poi piccole non sono nel panorama globale, si deve rilanciare il SS Maria Addolorata di Eboli”
Damiano Cardiello, capogruppo consiliare di Forza Italia ha invitato da subito gli attori della riunione, alla dovuta concretezza:”Dobbiamo far si che i nostri interventi congiunti siano positivi ed efficaci,altrimenti amici presenti rischiamo solo di parlare a vuoto nonostante l’impegno sincero. Si cominci invece dal potenziamento dell’organico in alcuni reparti carente, questo significherebbe entrare nel cuore dei problemi reali.”
Altro capogruppo consiliare presente che ha interloquito, Antonio Conte del Partito Democratico, che ha dato pubblico atto a Rosa Adelizzi e la suo comitato, di tenere sempre alta l’attenzione sulla problematica sanità, con il suo impegno quotidiano. Conte avrebbe preferito un assessorato autonomo, cosa confluita poi nel consiglio di presidenza:”Dobbiamo ottimizzare le risorse evitando inutili doppioni tra ospedali viciniori, l’Ospedale Unico del Sele rimane ahinoi un chimera,e noialtri dobbiamo dare continuità alle istanze legittime della popolazione del territorio, perorandole con la giusta coordinazione in ogni sede preposta!”
Nella scaletta degli interlocutori si è aggiunto anche il dott. Antonio Lioi, esperto di programmazione sanitaria, il quale ricordando come si siano susseguiti negli anni molti piani di riordino, ha stigmatizzato come decenni addietro nel meridione d’Italia i nosocomi fungessero quasi da valvola di sfogo alla disoccupazione imperante, con una manodopera in alcuni campi anche poco qualificata, di seguito la cosa si è capovolta a vantaggio di pochi addetti a qualsiasi livello ma con alta specializzazione, in un panorama di desertificazione finanziaria.” Anche io come l’On. Cuomo, voglio rammentare che le decisioni vengono prese in altre sedi– ha esordito Lioi– quindi considero quasi impossibile modificare una scelta nazionale, ora bisogna essere lungimiranti per le nuove generazioni, vedo a tal proposito la delocalizzazione del nostro presidio giù nell’area dell’Acquarita vicino allo svincolo autostradale con fondi europei già esistenti, dove sta adesso per composizione strutturale e stanziamento fisico, non ha futuro!” Conclude l’esperto:”Rinnovo al sindaco Cariello la proposta di istituire un assessorato autonomo, non mancano a lui le possibilità di scegliere personalità di spessore in tale campo.”
Per finire Rolando Scotillo, paramedico e sindacalista della Fisi- Sanità, indiscusso paladino con la Adelizzi delle esigenze popolari ha sentenziato: “Il Piano Ospedaliero 2016 – 2018 targato Joseph Polimeni non rende omogeneo il diritto alla salute per tutti i cittadini campani, in particolare per i cittadini della provincia di Salerno, nelle ultime ore si registra che pure Radio Surgery rischia di chiudere ad Agropoli e si temono altre chiusure di reparti a sud del capoluogo. Dunque fa paura questa continuità con il passato,come la chiusura di Ostetricia e Pediatria ad Eboli”. E’ quanto afferma il responsabile della Fisi Sanità, che ha inviato da tempo una nota al Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin affinché revochi il piano sanitario della Regione.
“E’ un Piano – afferma Rolando Scotillo – che non tiene presente i livelli essenziali di assistenza ed in qualche caso penalizza fortemente Salerno e le popolazioni residenti in zone disagiate come ad esempio tutta l’area della piana e della valle del Sele,degli alburni, e buona parte del Diano – Cilento, e il 17 prossimo mese scadono i termini perentori di ricorso al TAR, che se non effettuato cristallizzerà le scelte già adottate nel nuovo Piano Ospedaliero di riordino della nostra regione. Nell’area del Sele – aggiunge Scotillo – (Oliveto Citra, Eboli, Battipaglia, Roccadaspide) vengono previsti su 230.000 abitanti solo 392 posti letto in luogo degli 800 originariamente previsti dal D.M. 70 / 2015, decreto a cui deve obbligatoriamente attenersi,senza in sostanza rispettarlo, il Piano Campano. Ancora, secondo il sindacalista: “Non sono chiari i costi e non sono presenti percorsi di cura certi nelle reti di assistenza testé previste. Insomma un piano da archiviare totalmente e da rifare ascoltando i bisogni della gente.” Per Scotillo la scelta incomprensibile di “regalare” dei DEA (dipartimento d’emergenza e accettazione) di primo livello a Nocera Inferiore e a Vallo della Lucania, sembra un regalo post elettorale, che non tiene conto delle quote nazionali con delle medie completamente sballate,evinte dal manager Joseph Polimeni, commissario regionale ad acta. Conclude il sindacalista: ”Ci sono innegabilmente degli sprechi patenti, come vedere reparti che operano in day hospital (otorino e oculistica) avere addirittura dieci o quindici posti letto, invece di potenziare il reparto di cardiochirurgia per esempio,ma tutto questo non giustifica tali scelte scellerate fatte sulla pelle dei cittadini!”
Per concludere: prossimo appuntamento con il medesimo oggetto, martedì cinque luglio sempre nell’aula consiliare, tra istituzioni, associazioni di categoria, sindacati e il Direttore Sanitario del presidio di Eboli.
Eboli, 1 luglio 2016
admin, ma scusa ci saranno anche le associaizoni di categoria leggo, posso sapere chi sono?
grazie
Caro Mario…..ma come? Non lo sai? Trattasi di associazioni unipersonali: ognuno rappresenta la categoria di se stesso e tutti insieme sono rappresentati da un altro che a sua volta è rappresentato da un altro che poi delega un altro ancora……Quando si incontrano, pertanto, tutte le categorie sono presenti e votanti.
Eccheste’.