Ballottaggio a Battipaglia: Tripudio di Folla per il comizio finale di Cecilia Francese.
Al comizio conclusivo del centrodestra, a poche ore dal ballottaggio in una Piazza della Repubblica gremita in ogni dove, la Francese rilancia il suo progetto di cambiamento della città, dopo il lungo commissariamento e i veleni delle ultime ore: ”Domenica noi possiamo dare la svolta per Battipaglia,io ci credo ora o mai più!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Ultimi fuochi per questa campagna elettorale 2016, molto sentita dai cittadini ed ancor più dai candidati essendo Battipaglia oggetto dell’ennesima emergenza commissariale che ne tradisce le debolezze civiche, di quella che a buon ragione può considerarsi la “Milano” (dal punto di vista produttivo), della Provincia per non dire della Regione.
Il primo round delle amministrative celebratosi il 5 giugno scorso hanno premiato l’imprenditore logistico Gerardo Motta e le sue cinque civiche con 9.240 (30.48%) preferenze, rispetto alla candidata di Forza Italia ed altre quattro civiche di centro destra, l’endocrinologa ed oncologa Cecilia Francese con 7.014 (23.14%) dei votanti e tutti dietro gli altri, con una menzione speciale per un altro medico, Ugo Tozzi, rappresentante delle destre (FdI) che ha ottenuto una onorevolissima terza piazza con 5.903 (19.47) dei consensi, dopo di loro l’esordiente veterinario Enrico Lanaro, unico degno di nota con 4.812 (15.87%), mandato al sacrificio da un PD diviso, poi il vuoto degli altri quattro contendenti.
L’analisi del voto (552 candidati consigliere, 8 sindaco e 23 liste) ha imposto da subito dopo alcune riflessioni d’obbligo, ovvero che il primo ballottante subisce un gap rispetto alle liste ad egli collegate del 6% mentre invece la seconda classificata ha un surplus sempre nei riguardi delle proprie liste del 5%, questo nel secondo caso significa un candidato “che tira”, molto forte dal punto di vista personale, che potrebbe cosi sovvertire facilmente l’esito del primo turno, visto che il ballottaggio è una partita a se e svincola l’elettore da ogni controllo, amicale o meno, dato che si son registrati ben cinque incresciosi episodi denunciati alla Digos, di cittadini per aver fotografato le schede. A norma di legge infatti l’elettore che dovesse fotografare le proprie schede elettorali, se colto in flagranza, rischia un’ammenda e una condanna al carcere. La pena ad onor del vero di solito viene sospesa, ma la multa si paga e l’atto commesso rimane un reato ai sensi della legge 30 maggio 2008, n. 96, pertanto un pessimo viatico per il ballottaggio di domenica prossima 19. Ed è proprio nelle ultime ore che la Francese e Tozzi suo alleato, lanciano un accorato allarme alla prefettura chiedendo: “Più controlli di forze di polizia davanti ai seggi elettorali”, nell’intento palese di scongiurare il ripetersi di tali accadimenti, che getterebbero ulteriori ombre su una popolosa comunità che cerca di riprendersi il possesso della vita civica.
E come di prassi accade si celebrano “matrimoni” più o meno ufficiali tra i ballottanti ed il resto degli sconfitti (in una realtà che tendenzialmente ha preferenziato sempre partiti di centro destra) e cosi Gerardo Motta segna a suo favore l’appoggio immediato di Riccardo Maria Cersosimo (Movimento Cristiano) ed Enrico Lanaro ( di un evanescente PD a causa dell’endorsement occulto ma non troppo, della dirigenza a Motta) oltre che con Flavio Boccia leader delle PMI (Piccole Medie Imprese),firmando una patente alleanza col mondo imprenditoriale. Appresso sull’alto fronte come testé anticipato, l’intesa tra i due medici, ovvero Cecilia Francese ed Ugo Tozzi (Fratelli d’Italia) e successivamente corroboratosi dell’appoggio giovanile extra moenia, di Giuseppe Salvatore appunto dell’associazione di ispirazione democrat “Giovani in Movimento”, in totale dissenso con la linea del Partito Democratico, a cagione di una debolezza del PD nella città della piana che non riesce a scrollarsi di dosso,e di cui i militanti e gli opinionisti addossano pesanti responsabilità al segretario provinciale, Nicola Landolfi, candidatosi ma con magro risultato finale, essendo giunto quinto nella sua lista con solo 222 estimatori.
Alla vigilia del voto poi si registrano due colpi di scena: da un lato il garbato diniego dell’ex procuratore di Vallo della Lucania ora in pensione e Commissario di Intertrade Alfredo Greco, come garante della legalità fattagli dalla Francese,che avrebbe voluto dare con tale designazione un segnale concreto di svolta, dall’altro, anche Motta registra l’assenza all’ultimo minuto del Governatore Vincenzo De Luca, per non meglio precisati ed inverosimili motivi di “ordine pubblico”che si potessero palesare astrusamente a Battipaglia la sera i giovedì scorso, ma che secondo i soliti bene informati, non ha voluto cinicamente il nostro “Don Vincenzo”, metterci la faccia essendo la vittoria fortemente a rischio, lui che ricopre un ruolo sia istituzionale che di leader partitico.
Elenchiamo adesso sinteticamente i punti del programma di governo cittadino di Cecilia Francese, apprezzata professionista privato in campo medico, membro di una moltitudine di comitati scientifici ed in aggiunta amatissima dai pazienti per la sua empatia, specie verso le persone maggiormente in difficoltà, la quale deve questa sua seconda candidatura allo scranno più alto del palazzo municipale dopo la commendevole avventura del 2009, solo e grazie all’opera qualificata ed incensante sul territorio della sua associazione, Etica per il Buon Governo, che è oramai diventato un punto di riferimento autorevolmente costante nella vita pubblica di Battipaglia.
Governo e Sviluppo del Territorio.
Servizi e Diritti delle Persone.
Tutela della Salute, dell’ambiente e del Territorio.
Lavoro, Impresa e Sviluppo Economico.
Risanamento Bilancio.
Gestione Patrimonio Comunale.
Funzionamento Amministrazione Comunale.
Politiche Sociali e Assistenza ai più Deboli.
Attività Culturali e Ricreative.
Etica, Legalità, Trasparenza, Partecipazione e Pari Opportunità nell’amministrazione.
E veniamo cosi al momento topico della chiusura della campagna per il voto amministrativo del 2016, in una Piazza della Repubblica (per i battipagliesi, affettuosamente“dei caduti”, in virtù di una statua bronzea, raffigurante milite italiano che ivi campeggia) affollata sino all’inverosimile, ove campeggiavano i manifesti della candidata con gli slogan elettorali che hanno accompagnato per tutta la tenzone elettorale, il famoso hashtag #oraomaipiù, le bandiere di partito e i simboli della coalizione di centro destra, in un clima sostanzialmente molto fiducioso dell’esito positivo finale, un agognato traguardo per Cecilia Francese ed il suo “popolo”. Una piazza della Repubblica per l’occasione colorata di magenta (il colore di Etica) con magliette e palloncini, un clima da festa popolare ha accolto il fatidico comizio di chiusura della candidata a sindaco Cecilia Francese.
Sul palco anche il suo alleato, Ugo Tozzi di Fdi, che per il ballottaggio ha sottoscritto il “Patto Nobile” con la coalizione dell’endocrinologa per puntare al governo della città di Battipaglia. Sempre la colorata folla, ha atteso trepidante l’inizio dell’orazione pubblica, che ha accolto senza tema di smentite,migliaia di sostenitori e cittadini battipagliesi pronti al cambiamento politico. Dopo l’inno nazionale, momento toccante cantato a squarciagola dai presenti, è toccato ad Ugo Tozzi introdurre i temi serali, il medico ha esordito perentorio:”No ad onorevoli o sindaci che non conoscono il nostro territorio, non siamo la succursale di nessuno, si son dette troppe porcherie. Noi dobbiamo uscire dal commissariamento triennale e levarci l’onta dello scioglimento mafioso. Non ci faremo intimorire da sciacalli che per avvelenare il clima hanno tirato in ballo persino mio padre pluri – settantenne attribuendogli frasi non dette.” Poi ha continuato auspicando che gli elettori premino i programmi e gli uomini che aiuteranno ad affrancarli in questo percorso (chiaro riferimento a Valitutti e Greco) ricordando ai presenti nella piazza assiepata, quanto egli si fosse speso personalmente in questa campagna delle amministrative, avverso un degrado della vita pubblica e auspicando di modificare il modo di fare la politica. E poi termina con un accorato invito: ”Battipaglia è ferma da troppi anni, qui mancano parecchie cose, dobbiamo portare avanti questa battaglia per i nostri figli, ecco perché ho scelto Cecilia Francese che vi esorto a votare domenica, sarà un giorno cruciale per la nostra Storia!”
Poi Tocca alla protagonista, acclamata dal suo popolo per nome, la “Cecilia dei Battipagliesi”, che nel suo incipit, discorsivo, ricorda la sua infanzia, con fierezza le umili origini dei genitori e l’importanza di questa piazza, che da bimba l’aveva vista gioiosa avventrice nei giochi con le amichette e che da grande vide proprio nello stesso posto di stasera,il suo debutto nella vita pubblica: ”Qui il 2009 ho iniziato la mia campagna elettorale, la mia esperienza politica, e son felice che qui io la termini, questa piazza porta bene, ringrazio chi mi ha sostenuta sinora e rivendico con forza che da oggi Battipaglia cambia il suo orizzonte!”
“Molte sono le personalità politiche che da Sinistra ci attribuiscono orgogliosamente la responsabilità di rappresentarli. Non ritengono che Motta possa essere il loro sindaco anche se adesso parla anche Nicola Landolfi. Li abbraccio tutti e prometto solennemente che sarò il sindaco di tutti”. Continua così il suo discorso la candidata a sindaco Cecilia Francese. “Avrei preferito che questi ultimi 15 giorni di campagna elettorale fossero spesi per far comprendere agli elettori cosa intende fare l’uno e l’altro candidato a sindaco. Sono stata invitata a vari confronti: tre confronti televisivi e uno radiofonico – ha continuato Cecilia Francese – Gerardo Motta ha sempre rifiutato ogni confronto. Gerardo Motta ha voluto buttarla in rissa. Non avendo idee, programmi e proposte concrete, si è lanciato in una campagna denigratoria senza pari. L’offesa personale – senza senso – verso me, verso tutti i cittadini di Battipaglia, verso i suoi stessi piccoli elettori, verso il mio compagno di vita, Gerardo Rosania, reo di essere ebolitano. Qualcuno si preoccupa che con me sindaco domani possa salire sul Comune e condizionare da “straniero” le scelte dei battipagliesi, segna il passo di una mala fede e di una cattiveria senza limiti. Motta non ha a cuore la nostra città. Gerardo Rosania non è più ebolitano di Tonino Cuomo. Mentre Rosania è il mio compagno di vita, Tonino Cuomo sostenitore e organizzatore della campagna elettorale di Gerardo Motta è un compagno politico free lance. Ieri contro Gerardo Motta oggi a favore. Ieri di Centro Destra, l’altro ieri di sinistra, oggi Dem e contemporaneamente con Motta. Coloro che ho dietro non sono come Mimmo Volpe sindaco di Bellizzi, che si sta interessando pesantemente della vita politica di Battipaglia. Ha fatto finta di appoggiare Lanaro, a cui va la mia personale e sincera solidarietà. Sbugiardato da Vito Lucia ha fatto votare Gerardo Motta già nella prima fase di questa campagna elettorale. Volpe è un altro straniero traditore di se stesso e dei suoi compagni di viaggio. Nessuno dei miei è Picarone che da Salerno si è affiancato da subito a Gerardo Motta contro le scelte del proprio partito maturate con le primarie. Nessuno dei miei è come il sindaco di Agropoli. Franco Alfieri: altro straniero dei tanti che si affollano dietro Motta, anche lui fintamente allineato nelle primarie alle scelte di partito – tradendole da subito.”
Sempre la Francese: “Alfieri è un uomo volgare che è venuto nella nostra piazza Madonnina a offendere la città di Battipaglia: mi ha definita una morta di fame. Io sono un medico noto e stimato che fa un mestiere difficile. Tu invece chi sei? cosa hai fatto? da dove vieni? Questi sono gli stranieri di cui dovremmo preoccuparci,e poi una morta di fame avrebbe sbarrato il passo al governatore?” Di seguito l’intervento sulla questione De Luca. “I Carabinieri hanno smentito che vi fossero motivi di ordine pubblico – dice ancora -. De Luca non è venuto perché da governatore ha compreso che non sarebbe stato coerente con la sua alta funzione istituzionale se non avesse salutato anche la sottoscritta”. Poi la stoccata ai vecchi della politica cittadina. “Motta, Liguori, Vicinanza e D’Acampora, sono stati tra quelli che hanno contribuito all’attuale dissesto finanziario di oltre 24 milioni euro – attacca Cecilia Francese –“ Quelli che hanno determinato la destabilizzazione delle varie amministrazioni. Quelli che hanno gestito i vari sindaci che si sono succeduti. Che li hanno fatti eleggere e poi cadere allorquando non erano più allineati alle proprie scelte. Motta intimo di Alfieri che dice di essere vicino al governatore De Luca non ha garantito Battipaglia. Non ha fatto sentire la voce dei battipagliesi. Alfieri è venuto qui ad offenderci invece che ad annunciarci una integrazione del piano di riparto regionale. Motta e questi suoi amici facevano e fanno altro evidentemente. Motta non lavora per Battipaglia”-chiosa la candidata- “Io non ho nulla contro gli “stranieri” per bene, Battipaglia è cresciuta grazie a tantissimi immigrati attratti dal lavoro. Questi sono gli stranieri che sono figli della nostra terra. Gente che la mattina si alza per lavorare. Con chi si sono messi invece i mestieranti della politica? Con quelli che di politica vivono, che nella loro vita non hanno mai lavorato. Quelli che usano la politica per i propri interessi. Questi hanno scelto di stare con chi ha avuto la spudoratezza di affermare che dietro di me c’è la camorra. Che ci sono gli usurai. Che se non vinco non potrò mettere il piatto in tavola. Stiano a casa loro i buzzurri e i cafoni. Di arroganti a Battipaglia già ci basta e ci avanza Gerardo Motta”.
Poi alcuni passaggi innovativi: “Vi ho già informata che il direttore generale che ho prescelto e che mi onora della sua adesione è il dottor Camillo Valitutti,manager conosciutissimo – afferma dal palco –“ Con lui il comune di Battipaglia realizzerà la svolta. Il secondo personaggio di altissimo profilo che intendiamo portare a Battipaglia è il dottore Alfredo Greco (confermando un appoggio successivo dello stesso), non abbisogna di presentazioni. Gli abbiamo chiesto di aiutarci a portare Battipaglia fuori da questa emergenza,ex procuratore a Vallo, famoso per la lotta incessante alla criminalità organizzata, negli anni del suo altissimo ufficio. Con la sua comprovata indipendenza dovrà controllare anche gli atti amministrativi che noi comporremo a garanzia dei cittadini e di tutti gli amministrati. Non è un uomo che fa parte della mia squadra. È una personalità autonoma che il nuovo consiglio comunale eletto con me, tutta gente pulita che cambierà il volto all’assise pubblica, chiamerà a garantire la correttezza amministrativa nella nostra città. Invece di creare confusione, mi sarei aspettato che Gerardo Motta avesse affermato che anche lui avrebbe confermato in questi ruoli il suo gradimento circa queste personalità.” Tuona la Francese – “Battipaglia con noi torna normale Battipaglia metterà alla porta chi estorce e minaccia, chi usa il potere per i propri comodi. Battipaglia aprirà di nuovo le porte ad una stagione di sviluppo”.
Poi a seguire, uno spedito passaggio si punti programmatici, i quali vanno dalla sburocratizzazione della macchina comunale (pratiche e certificati on-line), ed efficacia ed efficienza nell’azione amministrativa, rimodulazione della pressione fiscale e delle aliquote della Tari, non più al metro quadro ma a quanto effettivamente consumato, all’ ottimizzazione delle risorse con il Baratto Amministrativo,passando per la modifica del Piano Ospedaliero Regionale, e la maggiore accortezza per i tanti bisognosi di un serio welfare. Ma i punti continuano con la costruzione del teatro comunale, i fondi per l’agricoltura, l’utilizzo pomeridiano delle scuole da parte delle associazioni e la trasparenza dell’amministrazione (una casa di vetro, ipotizza la Giunta ed il Consiglio comunale, la pasionaria Cecilia), la quale si dice disposta ad ascoltare tutte le istanze dei cittadini, senza dimenticare che per far questo occorrerà un riordino dei comitati di quartiere e dei metodi elettivi. La candidata auspica al contempo, che le misure allettino nuovi investimenti dall’esterno e start up interne, ovvero nuove imprese in particolar modo di giovani,quei giovani che lasciano la città anche per scopi meramente ludici, ed ecco che a tal proposito il funzionamento del depuratore di Belvedere e la riqualificazione ambientale della fascia costiera, sarà potenzialmente il volano della crescita futura del settore turistico, ed infine un occhio al completamento degli impianti sportivi pubblici ancora in corso d’opera.
Sul limitare dell’intervento Cecilia Francese, cita persino l’apologeta latino Tertulliano ed una sua frase, icastica espressione dello spirito indomito suo e dei suoi accoliti:” Plures efficimur, quotiens metimur a vobis: semen est sanguis Christianorum” (Più numerosi diventiamo, ogni volta che da voi siamo mietuti: è semenza il sangue dei Cristiani), ed un appello finale alle donne a sostenerla, a non continuare ad essere come da tradizione, una maggioranza silenziosa, a far si invece che essa possa divenire il primo sindaco donna di una grande realtà del salernitano. Per questo motivo, la candidata con una tensione ideale che instilla un fremito tra la sua gente, conclude il comizio con una esortazione :”Noi ci siamo e ci saremo, anzi noi siamo un’altra cosa, ossia la Battipaglia che onestamente lavora, la città migliore e più numerosa, sento che il 2016 è l’anno della svolta, del cambiamento, i nostri avversari gettano fango perché hanno paura, avvertono adesso che gli vien meno il terreno sotto i piedi, dunque insistiamo coi nostri concittadini al voto, loro lo fanno, sino a domenica un ultimo sforzo, date un voto utile,io ci credo ora o ma più, W Battipaglia!”
Battipaglia, 18 giugno 2016