Tra fendenti, battute e attacchi frontali, Motta affronta la Piazza, circondato dai sui giovani “Gladiatori”: La “Banda” i “pericolosi”. E giovedì arriva anche De Luca.
Motta: “Non ho padroni e non ho padrini. Non hanno progetti. È solo un assalto alla diligenza. Mi onoro di essere amico del Presidente De Luca. De Luca dará il suo contributo starà comunque accanto a noi. C’è bisogno della filiera istituzionale per risollevare Battipaglia. E le regole varranno per tutti”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Ed è arrivato il momento anche per il Candidato a Sindaco “sottufficiale” del PD e del Centrosinistra Gerardo Motta del suo primo comizio di ballottaggio. In una Piazza della Repubblica stracolma di supporter e di curiosi si sono accesi i riflettori su quello che si immaginava già, fosse stata l’occasione della risposta alla sua competirot Cecilia Francese, che nei giorni scorsi aveva incassato l’accordo con Ugo Tozzi, riunificando, almeno delle intenzioni, con il “Patto Nobile” per Battipaglia, il centrodestra cittadino, e dopo aver incassato anche l’appoggio di Giuseppe Salvatore esponente provinciale dei Giovani Democratici del PD e dell’Associazione cittadina “Giovani in Movimento“, mostrando il primo in bella vista insieme ai suoi probabili consiglieri comunali nel comizio che aveva tenuto sabato scorso nella stessa Piazza.
Anche Motta dal cando suo, con l’accordo con l’altro competitor, il “candidato in affitto” Enrico Lanaro sostenuto, almeno sulla carta, dal Partito Democratico e dal centrosinistra, ha in qualche modo unificato il centrosinistra, ponendo fine a quella ipocrisia di fondo, che ha caratterizzato questa campagna elettorale, che sin dal primo momento, anzi un bel pò di tempo prima, dal momento che buona parte dell’establishment politico del PD, da Vincenzo De Luca a Franco Alfieri, da Antonio Cuomo a Mimmo Volpe, da Fulvio Buonavitacola a Franco Picarone, oltre una serie di altri leader locali, ha sostenuto Motta nella sua corsa a Sindaco di Battipaglia.
Una ipocrisia politica che ha: da una parte tenuto “lontano” Motta perchè ritenuto di Destra, sebbene egli avesse poi appoggiato alle ultime elezioni regionali sia De Luca come Governatore, che la Lista del PD scegliendo fra i candidati Picarone, il quale non ha fatto mancare la sua presenza al comizio di ieri sera a sottolineare quel legame che di fatto esiste tra Motta e il PD, nonostante le sue liste fossero tutte ispirate al civismo e nonostante il PD locale, spinto nel baratro dall’inflenza politica negativa della Segreteria provinciale del PD, sia il centrosinistra raffazzonato che il PD stesso, affidato in maniera veramente incomprensibile ad Enrico Lanaro vincitore di primarie, dopo aver accuratamente indebolito i candidati interni Democrat.
Ipocrisia politica però che dimenticava che un Partito come il PD, che a suo tempo volle candidato Giovanni Santomauro, e successivamente con i suoi silenzi fosse tra i maggiori responsabili della catastrofe battipagliese, che ha poi subito il Commissariamento per autoscioglimento e poi il Commissariamento del commissariamento per infiltrazioni camorristiche, corresse il rischio con le primarie di coalizione senza prima svolgere quelle di Partito, atteso che non si era trovato un accordo su una personalità che potesse rappresentare tutte le anime del Partito, di affidare, come è avvenuto, ad una personalità per quanto per bene e nuova, intesa come impegno politico, che nulla aveva a che fare con le tradizioni politiche del PD, per nulla riconducibile alle sensibilità politiche che hanno poi costituito il PD stesso.
Il doppiopesismo ha comunque generato il “mostro” nel senso che il risultato ha relegato il maggiore partito italiano a pura e semplice testimonianza, non giungendo nemmeno al 10% dei consensi, e Motta forte di quegli appoggi e forte anche di suo e del suo carattere agguerrito ha avuto gioco facile annettendosi gli elettori ed ora lo si voglia o meno è il candidato a cui il Centrosinistra deve ob torto collo affidarsi, ed in maniera ufficiale, così come ha fatto istintivamente Lanaro offrendogli il suo appoggio, nel silenzio ufficiale del PD provinciale.
E Motta sicuro di questa investitura e di quegli appoggi, ha affrontato la Piazza e lo ha fatto evitando di ripetere la formula che ha usato la Francese. Si è presentato sul Palco da solo e con «Non ho padroni e non ho padrini» ha iniziato il suo discorso in quella Piazza affollata di amici e sostenitori, ma anche di curiosi e di osservatori, che ricordava le migliori tradizioni di altri tempi politici. E giù di li ha affrontato la piazza a suo modo, non trascurando di cercare di colpire al cuore gli avversari, ma rassicurando anche i suoi sostenitori, nel momento in cui egli fa riferimento ai suoi buoni rapporti con il Governatore della Campania De Luca ed il Presidente della Provincia Canfora «C’è bisogno della filiera istituzionale“, a sottolineare di non essere solo e che proprio grazie a quei suoi rapporti, ora venuti ufficialmente a galla, può assicurare quella mole di finanziamenti che una Città come Battipaglia deve necessariamente accedere per attuare i grandi progetti dei quali egli ne sarebbe il portatore.
Non fa mancare alcuni spunti programmatici rispetto al territorio e ai quartieri, così come non sottovaluta l’interesse verso le disabilità, e si mostra più che disponibile alla solidarietà rispetto alla presenza sul territorio di extracomunitari sottolineando la cultura cittadina: «Battipaglia è stata sempre una Città che è cresciuta perché ha saputo accogliere tutti“. Allo stesso modo non sono mancati i fendenti, con battute e attacchi frontali verso i suoi avversari e chi starebbe dietro la sua concorrente: «Questi sono i pericolosi. – dice Motta facendo cenno ai giovani che nel frattempo sono saliti a sua insaputa sul palco – Tutti giovani e qualche anziano. Sono ragazzi che faranno i Consiglieri se non con passione. Questi non hanno interessi e non hanno niente e nessuno dietro di loro non come chi ha interessi per lottizzazioni o archistar». Ricorda ancora la sua vicinanza a De Luca, indipendentemente se viene o non viene e termina il suo discorso circondato dai suoi ragazzi, quelli che lui ironicamente definisce: «Questa è la “banda”. Io li chiamo i miei “Gladiatori“, umanamente e personalmente. Mi hanno dato molto. – E rivolgendosi a loro – Date l’ultima spallata a questo sistema che da anni opera in città mettiamo insieme tutti quelli che hanno voglia di cambiare. – e conclude – C’è chi mi ha detto: “caro Gerardo ti sei l’ultima speranza”. E domenica notte festeggeremo la nuova Battipaglia.»
E notizia dell’ultimo minuto al comizio di chiusura della campagna elettorale di giovedì 16 giugno 2016 il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, alle 20.30 sarà a Battipaglia con il candidato a Sindaco Gerardo Motta.
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Foto gallery in allestimento
Sintesi dell’intervento di Gerado Motta
Non ho padroni e non ho padroni, . Non hanno progetti. È solo un assalto alla diligenza.
Ma purtroppo per loro il risultato non arriverà.
C’è bisogno della filiera istituzionale. Battipaglia ha bisogno di altro. Questi non hanno altro da mettere a tavola se non con la politica.
Noi dobbiamo dare certezze ai battipagliesi. Abbiamo pensato anche alle grandi cose. Ai progetti europei ma penseremo anche alle cose semplici.
Si stanno inventando di tutto per screditare me è la mia famiglia e la mia azienda. Non venderó niente.
Se vince Motta chi sa che succede. Chi ha portato la camorra sono loro, con quelli che hanno dietro.
In vita mia ho avuto solo un carico pendente se non quella per aver dato del cretino ad un parlamentare.
Non ho un solo carico pendente.
La città deve essere rivisitata, con parcheggi interrati per modo di conciliare gli interessi dei commercianti e quello dei cittadini.
La squadra che metto in campo sono persone straordinarie che devono dare una mano al Sindaco.
Abbiamo saputo che anche l’ex sindaco Santomauro vota per la Francese.
Dobbiamo dare dignità a questa città è toglierci di dosso l’infami della camorra.
Bisogna dare fiducia e noi daremo il nostro impegno le persone vogliono coraggio.
Battipaglia è la città dell’accoglienza sono arrivati 300 extracomunitari, persone che non hanno più niente se non la speranza. Noi abbiamo anche problemi di sicurezza ma non dobbiamo mescolare le cose. Per Battipaglia c’è tanto da fare, è in corso un progetto importante dalla provincia e noi daremo il possibile per vigilare. Dobbiamo risvegliare nei battipagliese il senso dell’appartenenza, partiamo dalle comprese, Battipaglia deve ridiventare quella che era: una Città attiva, economicamente avanzata; dobbiamo dare fiducia ai giovani pensare al lavoro e a percorsi lavorativi, ma dobbiamo pensare anche ai disabili eliminando barriere e costruendo abitazioni loro dedicate.
Bisogna riqualificare ogni angolo della Città pensando anche alla riqualificazione del mercatino.
A Belvedere dobbiamo spingere per rendere quel quartiere normale non un dormitorio.
Questi sono i pericolosi.
Tutti giovani e qualche anziano. Sono consiglieri che non faranno i Consiglieri. Questi non hanno interessi e non hanno niente e nessuno dietro di loro non come chi ha interessi per lottizzazioni o archistar. Ragazzi che stanno insieme per passione e si dedicano con passione.
A me dispiace proprio per quello che rappresentano. Io sono già la. Il Candidato che ha fatto il patto nobile il papà ha detto che vota francese perché fra sei mesi cade e il figlio si potrà ricandidare.
Questa è una banda come dicono e questo è il capobanda Cairone.
Noi abbiamo voglia di appplicarci e ascolteremo tutti.
Ai tanti quartieri mi dedicherò al quartiere turco, li ci sono nato.
Quando parlo di regole ad alcuni da fastidio.
Noi siamo in attesa di altre notizie che vi dirò.
Mi onoro di essere amico del Presidente De Luca e non me ne vergogno. De Luca dará il suo contributo e viene e non viene starà comunque accanto a noi, e ora che qualche personaggetto si faccia definitivamente da parte, ma parlare di questi, è superfluo.
Le regole saranno applicate per tutti, amici e nemici.
I nostri antagonisti hanno l’ansia della vittoria perché devono per forza andare a governare, perchè nella vita non hanno fatto mai un’ora di lavoro.
Ringrazio i miei gladiatori, mi sono arricchito, umanamente e personalmente. Mi hanno dato molto.
Date l’ultima spallata a questo sistema che da anni opera in città mettiamo insieme tutti quelli che hanno voglia di cambiare.
Ce chi mi ha detto caro Gerardo ti sei l’ultima speranza. E domenica notte festeggeremo la nuova Battipaglia.
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Battipaglia, 15 giugno 2016