Il M5S ha illustrato in conferenza stampa la proposta di legge sulle Nomine in Sanità, e scrive a Mattarella: “intervenga a tutela della salute”.
Il Movimento 5 stelle si preoccupa delle nomine, temendo si usi il sistema che applica Equitalia, mentre si sono chiusi Ospedali. Chiusi, trasferiti, accorpati reparti, tagliati posti letto, ridotti servizi e prestazioni, favorito i privati, mantenuti gli sprechi della sanità napoletana e casertana.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Continua il “pressing” del Movimento 5 Stelle sul Governatore Vincenzo De Luca e le Nomine nella sanità campana. Immediatamente dpo la conferenza stampa nella quale hanno illustrato la loro proposta di legge in materia si è annunciato di voler inviare una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “perché – si legge nella nota del M5S – è il garante istituzionale e deve tutelare i diritti costituzionalmente garantiti dalla Costituzione”.
Il Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Campania non ci sta – e sebbene il Governatore De Luca in più di un’occasione ha tenuto a precisare non ci sarà nessuna nomina nel corso di questa campagna elettorale, senza però voler rinunciare a scelte che non siano lunghe e farraginose che impediscono ai Direttori Sanitari di poter lavorare lontani da pressioni e in fretta il M5S prosegue nella sua azione di opposizione di contrasto, ritenendo che le stesse saranno il frutto di provvedimenti “lampo” che sarebbero stati sottoposti in tutta fretta all’attenzione prima della Commissione e poi del Consiglio che dovrebbe a sua volta discuterne oggi – e nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il deputato Roberto Fico ha illustrato la missiva indirizzata al Capo dello Stato e sottoscritta dai sette consiglieri regionali del M5S per porre l’attenzione sulla proposta di legge in materia di nomine in campo sanitario “arrivata in fretta e furia prima in Commissione Sanità e poi in Consiglio”.
“Dopo 5 mesi De Luca rinnega una sua stessa legge e, con un colpo di mano, domani porta in Consiglio regionale una proposta di legge che gli consentirà di effettuare nomine nella sanità poco trasparenti – attacca Valeria Ciarambino, presidente della Commissione Trasparenza – Nell’aula del Consiglio si istituzionalizza la lottizzazione seriale delle nomine. Dal direttore generale a scendere tutto sarà deciso senza uno straccio di trasparenza”.
“La cosa più grave è che questa proposta di legge non solo modifica una legge di 5 mesi fa dello stesso De Luca in fatto di nomine – sottolinea – ma arriva a pochi mesi dall’entrata in vigore del Decreto Madia che noi contestiamo ma che va nella direzione di una preselezione più accurata del personale da nominare ai vertici”.
“Abbiamo scritto al Presidente della Repubblica e ai rappresentati della sanità – prosegue ancora – per denunciare questa grave anomalia. La Campania cambia verso nel senso che l’Italia andrà da una porte e la Campania da un’altra, verso il Medioevo”.
“Con la nostra lettera – ha detto Tommaso Malerba, capogruppo M5S – chiediamo che il Presidente della Repubblica vigili sul rispetto dei diritti previsti dalla Costituzione, il diritto alla salute è tra questi. Crediamo che con questa fretta e poca serenità si commettano azioni che non vanno a vantaggio né del servizio sanitario pubblico né dei cittadini utenti. Poi c’è un dato politico preoccupante: la maggioranza in Consiglio è al soldo di De Luca o meglio predisposta a scambi di favori”.
“Tutti vogliono mettere le mani sulla sanità – ha sottolineato il parlamentare Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai – Conosciamo il business che gira intorno alla sanità in Campania e se le nomine vengono fatte in assenza di trasparenza e di merito va a finire che le cose continueranno a funzionare nel modo in cui conosciamo: male. In questo De Luca è uguale a De Mita, Bassolino è uguale a De Luca e Bassolino è uguale a De Luca. Insomma non è cambiato niente negli ultimi trent’anni”.
Bene fa il Movimento cinque Stelle a scrivere a Mattarella, ma la lettera dovrebbe occuparsi più di Sanità che di nomine, atteso che il Piano sanitario Nazionale per la razionalizzazione delle spese dovrebbe essere di tutt’altro tenore, e oggettivamente tenere conto sia dei servizi che delle prestazioni da erogare ai cittadini. E il gruppo regionale più che incaponirsi a presentare una proposta di legge regionale, a quanto pare alternativa è priva di maggioranza in Consiglio regionale, avrebbe dovuto prestare più attenzione nella formulazione del Bilancio 2015, specie nella parte che riguardava il fantomatico “pareggio di bilancio” della Sanita in Campania. Bilancio della Sanità redatto senza che fosse stato ancora approvato il Piano sanitario regionale. Piano tuttora vigente che privilegia gli sprechi e falcidiato servizi e prestazioni. Piano che chiude Ospedali, taglia drasticamente posti letto e sopprime, accorpa e trasferisce inopinatamente reparti ma, guarda caso, senza attenersi agli standard di cui alla Legge Nazionale e mantenendo in vita tutti gli sprechi del napoletano e del casertani, e cosa più grave favorendo con le soppressioni e i trasferimenti di determinate specialistiche le strutture private, in talune aree monopolizzate da gruppi economico-politici.
I Direttori Sanitari, i dirigenti medici non sono nominati per concorso, come magari è accaduto alla Ciarambino per l’Equitalia, ma sono ad incarico fiduciale e questi, in ogni caso devono rispondere a determinati requisiti, e di sicuro non uguali a quelli a cui si è rifatta l’Equitalia, e sebbene i primi siano incarichi tecnici e i secondi professionali, entrambi sono discrezionali e il Governatore o il Commissario di governo della Sanitá, utilizzano le loro prerogative che la Legge stessa gli attribuisce, fermo restando sempre i requisiti. E’ evidente che, requisiti a parte ci farebbe piacere fossero bravi, qualità questa che prescinde dai requisiti di fatto.
Conseguentemente per quanto attiene la Sanità il problema delle nomine è sicuramente un momento importante e determinante per la Sanità, ma questi in ogni caso devono devono rispondere alle leggi e le leggi sono di precisa prerogativa degli amministratori e dei politici, così come non da meno sono le attenzioni che si devono riporre agli ospedali, ai distretti, gli ambulatori, ai servizi, alle prestazioni, alle cure e all’assistenza alle persone anziani o disabili, queste sono le cose su cui si deve riporre attenzione, queste sono le cose che andrebbero potenziate e migliorate oltre che apotenziati.
Napoli, 31 maggio 2016