Sicurezza e ordine pubblico irrompono in Consiglio comunale e dopo un ampio e aspro dibattito si trova l’unanimità.
A seguito delle pressanti richieste delle opposizioni (PD, DxE; FI) si è tenuto un seguitissimo consiglio sulla sicurezza e l’ordine pubblico. Cinque ore di dibattito e si delibera all’unanimità. Il Sindaco Cariello: ”Abbiamo fatto già tanto, ma non possiamo fare miracoli!”
di Marco Naponiello
Per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“Il potere ha solo un dovere: assicurare la sicurezza sociale alla gente“. (Benjamin Disraeli 1808-1881- primo ministro Regno Unito)
EBOLI – Il tema della sicurezza coniugato all’ordine pubblico è diventato da diversi mesi la principale cartina di tornasole del malessere della collettività ebolitana. Sicurezza e Ordine pubblico angosciano pressantemente i pensieri dei concittadini di ogni censo ed età molto di più della diafana situazione economica, della bomba ecologica amianto o della stessa immigrazione che pure quest’ultima ai temi oggetto del dibattito serale nel civico consesso, è intrinsecamente legata.
Da mesi infatti il vasto territorio della città di San Vito (Eboli il comune maggiormente esteso della provincia di Salerno con 138km) è oltraggiato da ripetuti episodi di criminalità che hanno fatto bella mostra sulle pagine di cronaca dei quotidiani locali: furti con scasso ad abitazioni ed attività commerciali, rapine, incendi dolosi ad opifici, prostituzione diffusa sulla litoranea, e spaccio di sostanze stupefacenti nel centro come nelle periferie, scazzottate, risse varie: una vera antologia non speciosa da codice penale sulla pelle di 40.000 cittadini inermi. A farne le spese in particolar modo gli abitanti delle zone periferiche, Santa Cecilia e Corno d’Oro: in specie quest’ultima frazione è negativamente protagonista da settimane, di minimo un episodio criminoso giornaliero che si consuma preferibilmente nottetempo, tanto che i cittadini stanno cercando di organizzarsi in ronde “fai da te” per recuperare la tranquillità del sonno oramai perduta, questa sarebbe se si concretizzasse una palese sconfitta per lo Stato ed i suoi preposti all’ordine pubblico.
Ma neanche le altre zone dell’agro eburino non se la passano affatto bene: difatti registriamo una immigrazione incontrollata con episodi di aggressioni e minacce ripetuti, la quale oltre a far male all’immagine dei cittadini stranieri onesti, inoculano il sentimento velenoso dell’intolleranza verso il “diverso” in quelli indigeni, creando i presupposti per una perniciosa “guerra tra poveri” dagli esiti imprevedibili. Al centro cittadino la situazione non è sicuramente diversa, ne tantomeno serena: quivi pertanto dove “pascolano” indisturbati gruppi di delinquenti in erba, dediti allo spaccio, le risse e le aggressioni son avvenimenti consuetudinari, episodi che non agevolano di certo la vita sociale (movida) od i commerci (nuove iniziative) con un senso di impunità dilagante. Non ultimo pochi giorni fa un accadimento che alzava di tanto il livello di allarme sociale: si son registrati alcuni proiettili scagliati verso l’abitazione di una pregiudicata in località Borgo (nello stabile denominato Alcatraz) e l’automobile di alcuni extracomunitari, frutto le due sparatorie di qualche regolamento di conti derivato da turpi mercimoni illegali, facendo paragonare da alcuni oramai la nostra cittadina ad un Scampia del salernitano.
La recrudescenza del fenomeno criminogeno è stato oggetto meno di una settimana addietro, di una interrogazione parlamentare del Sen. Franco Cardiello (FI) al capo del Viminale ovvero il ministro Angelino Alfano, con una istanza finalizzata a chiedere di potenziare le forze dell’ordine presenti in loco ed un reparto di prevenzione anticrimine, cosa che con modalità diverse anche suo figlio Damiano, vivacissimo capogruppo consiliare di FI, richiede da qualche mese. Ma ad onor del vero le interpellanze in tal senso hanno avuto la primogenitura da parte di due politici delle periferie assisi in consiglio: nelle persone del capogruppo PD, Antonio Conte e del suo omonimo e correligionario Pasquale Infante (DxE), corroborati dai rispettivi colleghi di gruppo, che si son fatti latori del malessere dei cittadini del popoloso agro ebolitano. Essi difatti più volte hanno insistito per un consiglio monotematico e “gutta cavat lapidem“, alfine sono stati accontentati, visto che il procrastinare della discussione sarebbe stato deleterio al civico dibattito politico, nei fatti oramai l’aggravarsi degli episodi criminosi, l’ingravescenza dell’allarme collettivo, non potevano essere edulcorati con laconici comunicati dell’amministrazione in carica, dal sapore vagamente palliativo.
Ultimo colpo di scena le dimissioni (proprio alla vigilia del consiglio monotematico che molte perplessità ha di conseguenza suscitato), dell’assessore delegato Armando D’Aniello in data 18 c.m., il quale dopo l’ennesimo tentativo di esimersi dall’incarico trasmesso al primo cittadino, ottiene il placet inseguito da tempo. Il dimissionario amministratore si è giustificato con una sintetica nota-stampa: “Non ho esitato ad accettare, profondendo tutte le mie energie. Mi sono però reso conto quanto questa attività, mal si conciliasse con i miei ineludibili impegni e doveri professionali». E di rimando il Sindaco Massimo Cariello: “Ha messo a disposizione di Eboli il proprio impegno con trasparenza e serietà”. Le indiscrezioni danno in pole position il capogruppo dei Moderati di Centro, Carmine Busillo, tra i giovani più promettenti del proscenio civico cittadino, ma si sa che queste nomine son certe solo quando ufficializzate.
Dunque lunedì 23 maggio 2016, si è tenuto con 22 presenti e 3 assenti, nell’aula Consiliare alle ore 19.00 in Consiglio Comunale per la trattazione del seguente ordine del giorno:
– Comunicazioni del Sindaco e/o del Presidente;
– Sicurezza ed ordine Pubblico – Discussioni – Provvedimenti
Il Presidente del Consiglio Fausto Vecchio
L’aula consiliare Isaia Bonavoglia per l’occasione monotematica, era insolitamente riempita già dalle interrogazioni preliminari al dibattito nel suo emiciclo destinato al pubblico, fino a saturarsi dopo pochi minuti dall’inizio della sessione in ogni ordine e grado degli spalti, una manifestazione di interesse generale che nel clima anestetizzato intorno la vita politica cittadina, desta un certo positivo scalpore, segno inequivocabile dell’argomento in oggetto. Si inizia con gli elogi corali al dimissionario assessore Armando D’Aniello, uomo probo e valido professionista cui si sono uniti tutti gli oratori, dapprincipio il presidente ed il sindaco, ad eccezione di Damiano Cardiello che lo ha definito testualmente: ”Un fantasma istituzionale.” Questi elogi ecumenici hanno fatto il paio con quelli rivolti al corpo della Polizia Municipale e del suo comandante, il Ten.Col. Cosimo Polito, assiso nei banchi degli ospiti e latore di una copiosa relazione tecnica distribuita solertemente agli amministratori, anch’essa oggetto di elogi.
L’onere di introdurre la serata lo ha avuto il Sindaco Cariello, il quale con una lunga ed articolata relazione dopo i saluti ed i ringraziamenti rituali, ha effettuato un passaggio sulle elezioni del Forum giovanile avvenute il 12 u.s. con mille elettori, rapidamente è passato al OdG vero e proprio: “Auspico su questo tema un percorso condiviso, non possiamo pur nella varietà delle posizioni, rimanere solo su posizioni repressive. Dobbiamo assolutamente migliorare l’inclusione sociale delle classi disagiate degli stranieri in una ottica di legalità e rispetto delle regole, quindi concentrandoci sullo sviluppo di una coscienza ed una educazione civica.” Massimo Cariello ha anche ricordato che il problema della legalità ed i suoi fenomeni sono forti nelle periferie come al centro, ma la pianta sottorganico della polizia cittadina con pochi agenti in strada (4 in media), non aiuta la situazione, la quale dovrebbe essere dipanata con una forte sinergia tra le varie forze dell’ordine presenti sul territorio. “Voglio ricordare il nobile gesto di due agenti della municipale (Dura e Marano), i quali mentre pattugliavano la litoranea, hanno tratto in salvo un uomo da un tentativo di suicidio, questo nonostante gli agenti siano pochi. La nostra azione di riqualificazione parte con allocare al rione Pescara la nuova sede della Polizia Municipale, come di disporre nuove telecamere in numero di 70 sul territorio cittadino. Ci stiamo attivando per censire le abitazioni presenti al centro storico e sradicare fenomeni di sfruttamento verso gli stranieri, costipati a frotte in case fatiscenti, idem per il fenomeno della prostituzione con un’apposita ordinanza approvataci dalla prefettura. Inoltre sul territorio noi stimiamo oltre 5000 stranieri cui dobbiamo aggiungerci minimo un 15% di irregolari. – e conclude – Siamo da appena un anno, ma abbiamo trovato sul tavolo una situazione pessima, nella mia opera ho impedito altri centri di accoglienza pronti per essere aperti, che avrebbero peggiorato di molto la situazione. Son felice che un tale dibattito specifico si sia svolto il giorno del 24° anniversario della morte di Giovanni Falcone, simbolo stesso della lotta alla illegalità.”
Dopo il primo cittadino ebolitano, è toccato prendere la parola al capogruppo PD Antonio Conte, anch’egli molto articolato nel suo argomentare: ”Il PD ha presentato l’istanza, protocollandola il 13 ottobre scorso, di un consiglio monotematico sulla sicurezza. Abbiamo promosso di investire della questione il Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza, vista che la recrudescenza criminale parte da fuori, ha interessi esterni, che si riferiscono al napoletano e all’agro-nocerino, oltre a fenomeni complessi di micro-criminalità. Monitorare il fenomeno è cosa difficile, ma sarebbe un buon inizio sgomberare il lazzaretto-lager della ex Apoff dove si annida da anni criminalità e disperazione e colgo l’occasione visto che è presente l’assessore alla scuola Lamonica, invitandola a convocare una tavola rotonda dei presidi per discutere di prevenzione già dai banchi scolastici. – Conclude Conte –:L’immigrazione è un ghiotto affare per tante aziende fantasma, ecco perché chiedo una sinergia con il commissariato di PS di Battipaglia, che ha per esempio competenza sull’area della litoranea, anche per il fenomeno del meretricio, come lo stanziamento di reparti dell’esercito che so ben addestrati per compiti relativi alla sicurezza pubblica e le regole d’ingaggio della stessa. Sinteticamente, la sicurezza allarma ogni cittadino di qualsiasi categoria sociale.”
Altro esponente che è intervenuto è stato Damiano Cardiello, Forza Italia, il quale con la verve polemica che lo contraddistingue, rimarca il ritardo con cui è stato convocato il consiglio comunale sulla sicurezza e non si accoda ai complimenti verso il dimissionario D’Aniello, ritenendo “eterea” la sua azione di governo, invece plaude all’ ottima opera istituzionale della Polizia Municipale, ed esordisce: ”L’amministrazione ha fallito, ha prodotto zero rispetto alle promesse elettorali, in meno di un anno nessun risultato, mentre il senso di incertezza e la paura tra i cittadini cresce. Ci sono episodi criminosi di vario genere, tra cui il tritolo avverso un imprenditore dell’area PIP, cui va la mia completa solidarietà. – Concludendo con – Siamo in totale balia della criminalità, ci sono zone dove ci sta un vero coprifuoco serale e non vi è alcuna opera concreta di prevenzione e repressione, tutto fuori controllo, dal centro come nelle periferie.”
Ancora per il PD, da segnalare l’interessante intervento di Antonio Petrone, che dopo aver anch’egli sottolineato la complessità del fenomeno che deve essere studiato con cognizione di causa e gli elogi alla Polizia Municipale cui ha esternato profonda ammirazione,in aggiunta ad un personale amarcord sulle lotte congiunte con il sindaco su tali questioni quando entrambi sedevano nelle fila della opposizione, ha affermato: ”Attenzione ad accusare sempre e solo gli immigrati, noi italiani siamo stati un popolo di migranti e non sempre ci siamo contraddistinti per correttezza e serietà all’estero: se pensiamo che la mafia l’abbiamo portata noi negli USA. Una legge varata dalla destra, la Bossi-Fini è stata foriera di immigrazione irregolare e sotterfugi, altro che lotta alla stessa, mi riferisco al Decreto-Flussi, che ha dato la possibilità surrettizia di soggiornare nel nostro Paese. – Termina accorato – Abbiamo un senatore nella commissione antimafia che son certo si attiverà presto in tal senso, ma non dimentichiamoci che l’immigrazione irregolare è un grande e lucroso business per tanti italiani senza scrupoli.”
Nella compagine della maggioranza, il maggiormente preferenziato nella passata consultazione, Santo Venerando Fido, esponente di Eboli Popolare, ha evidenziato la tenuta alta della guardia da parte della giunta come di tutta la società civile per quel che riguarda la sicurezza,con soluzioni proposte ed atti concreti finalizzati in tal senso, considerati gli episodi criminosi uno sforzo primario da debellare dell’ amministrazione in carica, nonostante la crisi funga da subdolo detonatore di tali fenomeni. La squadra di governo cittadino, per l’esponente di Eboli Popolare ha dimostrato una compattezza su tale problematica, ricordando l’operato positivo anche se svolto sottotraccia, del dimissionario assessore: nel centro storico, come sulla fascia costiera senza sottovalutare il censimento finalizzato a fotografare le emergenze.”Il segnale di voler allocare il comando della Polizia Municipale alla 167,stanziando al riguardo una cifra considerevole di 53.000 €, va in questa direzione, come le 70 telecamere di ultima generazione installate,sfruttando le reti moderne wi-fi e i vari punti della rete dislocanti hotspot della Wind,.” Termina il consigliere di maggioranza: ”Dobbiamo chiedere al Viminale una squadra di prevenzione in loco, controllare gli stranieri nullafacenti e censire i fabbricati pericolanti nel borgo antico, anche quelli murati che possano arrecare danno alla pubblica incolumità.”
Poi un fuori programma gradito nella scaletta dei relatori: infatti è intervenuto il dott. Bruno Grimaldi dirigente Asl ed ex amministratore comunale, il quale in tale materia è un vero esperto essendo il funzionario medico che autorizza l’apertura di nuovi centri di accoglienza solo dopo preventivo analisi dei parametri sanitari e la sua giurisdizione copre l’intera provincia. Grimaldi dopo aver protocollato in mattinata la sua richiesta d’intervento, ha avuto l’autorizzazione del presidente Vecchio ed ha cosi esordito. ”Mi occupo di queste tematiche per motivi professionali, i centri insistenti sul territorio sono tre e non due, ma due funzionanti con un totale di 179 ospiti migranti, tra cui ci sono extra comunitari europei, perché non facenti parte della UE,ed altri 1000 entro l’anno verranno nella nostra provincia e quindi anche nella nostra città, che ha dato, sta dando e continuerà a dare molto.” ha chiosato il professionista pubblico, continuando il suo relazionare assumendo un ruolo di privato cittadino: ”Noi naturalmente non dobbiamo fare propri atteggiamenti razzistici, anzi io temo molto più da consociato la criminalità locale, nella fattispecie la microcriminalità che in molti casi imperversa impunita nelle strade, anche con atteggiamenti di bullismo, singoli ed in branco. Questi sono deleteri alla convivenza sociale e creano apprensione. Caro comandante Cosimo Polito, non vedo un impegno fattivo in questo campo, la percezione del cittadino è quella che gli agenti in strada siano meno degli effettivi onestamente pochi, auspico dunque un cambio immediato di mentalità.”
Pasquale Infante dei Democratici per Eboli, sulla stessa falsariga dei predecessori di opposizione, ha evidenziato il senso di insicurezza da coprifuoco che vige nelle periferie, ma al contempo complimentandosi con la sensibilità di tutta l’aula sul tema in discussione poi: ”Caro Sindaco, bene l’ordinanza sulla prostituzione, ora si applichino le multe contro i clienti che alimentano tale traffico, ci giochiamo il vivere civile. Potenziamo dunque la videosorveglianza e le sinergie con le forze dell’ordine presenti, sgomberiamo in breve tempo l’Apoff che è una vergogna assoluta e si dia priorità alla sensibilizzazione delle nuove generazioni, con campagne di promozione scolastica.”
Da segnalare incidentalmente l’intervento polemico di Giuseppe La Brocca del Gruppo Misto, critico verso le posizioni in aula tenute da Antonio Petrone, sottolineando come molte volte gli immigrati siano percettori di assegni-sussidi sociali senza neanche averne i requisiti in senso morale, in barba ai bisogni dei cittadini italiani, auspicando una battaglia condivisa in città tra le varie forze politiche, e leggi più performanti a livello nazionale.
Giancarlo Presutto altro esponente della compagine di governo (Rivoluzione Cristiana) rivendica e condivide il ruolo di monitoraggio fatto sul territorio dalla “sua” amministrazione, come si fregia di essere stato premiato il 10 us a Montecitorio per il suo impegno politico nella giornata della legalità, ove si è riunito il Parlamento della Legalità. Egli in rappresentanza della Città di Eboli, ha presenziato alla manifestazione con il sindaco di Corleone, il Sottosegretario di Stato alla Difesa ed altri esponenti istituzionali, ed ha tenuto a precisare di donare idealmente tale premio alla nostra collettività: “La sicurezza un problema unitario di tutte le forze politiche e sociali, come anche il mondo della scuola – afferma il politico centrista – in collaborazione pure con le altre amministrazioni locali ed il rafforzamento delle sinergie con gli apparati dello Stato centrale. Il vero problema è l’immigrazione incontrollata,come viene percepita dall’uomo della strada ed il nostro sindaco ha bloccato con merito,un nuovo centro accoglienza a san Cataldo, uno in località Prato ed infine un altro che aveva avuto già l’autorizzazione prefettizia sui Monti di Eboli: un gesto di grande responsabilità!”
A ruota e sempre per la compagine di maggioranza ha relazionato Gianmaria Sgritta (Ascolto Cittadino), ponendo l’accento su come si discuta da oltre vent’anni di un fenomeno complesso da ben identificare nella sua poliedricità, un comparto composito, ma che al contempo la Giunta ha dato risposte di non poco conto. Giuseppe Piegari, giovanissimo presidente della commissione cultura e politiche giovanili conclude il filotto della maggioranza, egli ha avuto in animo di sottolineare l’impegno del suo partito, il Nuovo PSI, nella sicurezza e prevenzione, non lasciandolo cosi ad appannaggio della sola compagine piddina e di FI, sagacemente de plano afferma: ”Basta farsi una chiacchierata informale con la gente per strada e ci si rende conto della gravità dello stato dell’arte, ma alla base di una città sicura, ci vuole la preliminare fiducia nelle istituzioni. Non strumentalizziamo la situazione, ci sono episodi di microcriminalità diffusi commessi da ogni tipo di nazionalità, e in tutta questa emergenza un sincero plauso, cui mi unisco, va fatto alla Polizia Municipale che si sforza in modo esemplare nonostante la evidente penuria di organico, fanno egregiamente il loro dovere.”
Il presidente Fausto Vecchio, preliminarmente alla sospensione di rito per approntare la delibera unitaria, tiene a precisare nel suo compendioso intervento che l’appuntamento odierno è soltanto un primo passo su una tale spinosa problematica. “Eboli, una città molto difficile per caratteristiche socio-economiche, geografiche e storiche! Ringrazio Pierluigi Merola, presidente della terza commissione, per l’ottimo lavoro svolto! – Esordisce il presidente dell’assise – Si devono attuare dei protocolli d’intesa, con le altre amministrazioni e con gli organi dello Stato a questo preposti, si deve riallacciare un clima di fiducia, ricostruendo un tessuto sociale il quale negli ultimi anni è andato perduto: ma chiariamo subito una cosa, la sicurezza non è compito del Sindaco, ma è demandata dallo Stato centrale ad un suo funzionario, ovvero il Prefetto,i primi cittadini hanno un ruolo succedaneo. Noi siamo come città un polo attrattivo per tanti immigrati che qui svernano, ma non siamo certamente un far west come alcuni giornalisti ci hanno improvvidamente definito. Quindi le politiche dell’accoglienza sull’immigrazione devono essere bilanciate col giusto rispetto della legalità, al centro come nelle periferie, un problema non relegabile alle sole frazioni.” – Termina Vecchio – ”Stasera si è scritta davvero una bella pagina di politica cittadina, ma non accettiamo delle strumentalizzazioni su tali tematiche!”
La sessione viene interrotta per una decina di minuti, al rientro le dichiarazioni di voto favorevoli di tutti i capigruppo, la soddisfazione palese del Sindaco per l’esito finale e la scontata (22 su 22) votazione unanime. La seduta si è sciolta alla mezzanotte in punto; si replica con il bilancio di previsione sabato 3 giugno p.v.
La questione della sicurezza urbana si appalesa nel nostro paese a partire dagli inizi anni ’90. Una problematica relativamente nuova rispetto ad altre nazioni dell’Europa occidentale, cui segue uno sviluppo molto rapido sulla spinta dei cittadini delle varie realtà locali, che anelano alla sicurezza indirizzandosi sempre più direttamente verso gli amministratori pubblici ed i sindaci, dopo la promulgazione della L. 142/90. Ora l’incontro pubblico con l’amministrazione è stato un passaggio dovuto e civile, del resto non vorremmo che american style, il nostro territorio si trasformasse in un far west della “piana”, dove cittadini esasperati ed auto-armati si fanno giustizia da soli, pur con l’oggettiva ragione di una assenza sconcertante della certezza della pena, si profilerebbe e senza mezzi termini la sconfitta dello Stato di Diritto. Una tutela maggiore per i residenti potrebbe essere dunque, il rafforzamento della videosorveglianza nei gangli urbani ove si verificano statisticamente gli episodi criminosi, ma è innegabile che il sistema della prevenzione non può rimanere de facto solo virtuale con le telecamere, ma abbisogna di agenti in carne ed ossa che presidiano il territorio (ottenendo magari una deroga per nuove assunzioni dal Governo) in adiuvandum a reparti dell’esercito stanziato nel prospiciente comprensorio di Persano, sarebbe un ottimo deterrente.
In conclusione si può pacificamente affermare che ai nostri Sindaci viene attribuita la facoltà di adottare provvedimenti anche temporanei, al fine di prevenire ed eliminare situazioni che minacciano l’incolumità e la sicurezza dei cittadini, da considerali nell’ottica di un “bene collettivo”, preservandole con azioni repressive – difensive nell’ambito delle proprie comunità amministrate, per cercare di non deteriorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani come nelle periferie (vedi Eboli) ed in contemporanea sforzandosi di cementare la convivenza e la coesione civile.
Eboli, 24 maggio 2016