Battipaglia è con le “pacche” nell’acqua. Un disavanzo milionario. Una Città in ginocchio. Le lezioni alle porte. Le elezioni alle porte.
La Commissione straordinaria ha approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015 del Comune: accertato un disavanzo di €. 14.763.843,29. Ridotto il disavanzo complessivo di circa il 55%. E chi sono i responsabili e/o i colpevoli?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Giovedì scorso 12 maggio, – si legge in una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Battipaglia – è stato approvato, dalla Commissione straordinaria composta dai Commissari Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, il rendiconto della gestione finanziaria del Comune di Battipaglia, relativo all’esercizio 2015, che ha accertato un disavanzo di amministrazione pari a €. 14.763.843,29.
E’ stata registrata, pertanto, – continua la nota – una notevole riduzione dell’esposizione debitoria dell’Ente rispetto al dato di partenza dell’anno 2012 che risultava essere pari a €. 22.929.818,14, al quale si sono aggiunti gli oltre 10.000.000,00 di euro emersi dall’accertamento straordinario dei residui passivi effettuato lo scorso anno.
L’azione di risanamento dei conti – conclude la nota di Palazzo di Città – ha consentito, pertanto, una riduzione del disavanzo complessivo di circa il 55%».
Presentati i conti: Dichiarato il danno. E già è qualcosa.
Sappiamo di sicuro che Battipaglia è un Comune con le “pacche” nell’acqua, e che nonostante vi sia stata una azione di risanamento delle finanze comunque si chiude una partita con ben 14.763.843,29 euro di debiti. Debiti che ovviamente ci riconducono alla gestione dell’Amministrazione Santomauro, ma anche a quelle precedenti, atteso che lo stesso Santomauro, nei primi tre anni di amministrazione riuscì a risparmiare circa 2milioni di euro all’anno, riducendo all’osso i servizi e tutti gli interventi manutentivi della Città, ricordando tutte le “piroette” amministrative di scomposizione di “Alba Nuova” i due società “sospendendo” verso la stessa i debiti dell’Ente, ma mai chiarendo la fonte dei debiti e mai intervenendo per il recupero. Debiti, tra i quali si registravano anche mancati incassi provenienti dagli oneri urbanistici. Sarebbe interessante sapere se quegli oneri siano stati mai recuperati e restituiti alle casse della Città.
Così come conoscendo i debiti del Comune di Battipaglia, ci piacerebbe anche conoscere quali siano le implicazioni e quali i personaggi, oltre gli affari per i quali si è giunti allo scioglimento postumo del Consiglio Comunale di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche, che come si ricorderà si era già autosciolto con le dimissioni di 21 consiglieri comunali, e perchè mai si è proceduti al Commissariamento del Commissariamento. La Città deve necessariamente sapere chi è o chi sono le persone, le imprese, i politici, gli amministratori e i funzionari, che sarebbero a vario titolo coinvolti in quelle pratiche per le quali poi la Commissione di accesso agli atti ha ritenuto di individuare come “pericolose” al punto da commissariare il Comune di Battipaglia per ben tre anni, azzoppando una Città già lungamente azzoppata da una cattivissima gestione amministrativa.
E’ vitale si giunga ad un chiarimento, atteso anche l’imminenza della scadenza elettorale, che in ogni caso, a posizioni invertite presenta tra i concorrenti agli scanni comunali, una bella quota di ex amministratori della passata e delle passate amministrazioni. Un chiarimento è doveroso anche alla luce degli allarmi che in più di una circostanza sono stati lanciati, da uomini delle Istituzioni, come il Procuratore della repubblica Nazionale Franco Roberti, quando a suo tempo dirigeva l’ufficio di Salerno, ritenendo attenzionabili molte attività operanti nella Piana del Sele, dichiarazioni che indussero il Senatore di FI Franco Cardiello a presentare una Interrogazione Parlamentare al Ministro dell’Interno per conoscere i particolari dell’allarme.
Sarebbe bene, abbandonando le abitudini italiote, che individuati i danni causati all’Ente, si individuassero anche le responsabilità e per chiudere il cerchio si individuassero anche le colpe di chi conniveva con il malaffare organizzato, e così in uno si potrebbero recuparare i soldi e assicurare alla giustizia i responsabili. Purtroppo sia nell’uno che nell’altro caso non si intravedono spiragli di luce che vadano in quella direzione, così come al momento sembra che non vi sia nessun indagato collegabile a quelle vicende che hanno determinato la decisione di sciogliere il Comune di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche, tranne che non siano secretate.
Intanto fra 17 giorni si vota. Auguri a Battipaglia
Battipaglia, 19 maggio 2016