Cardiello(FI) attacca l’amministrazione Cariello sulle società partecipate e le promesse mancate.
Il Capogruppo forzista, denuncia le gravi inadempienze negli atti amministrativi della Giunta sui Consorzi farmaceutico e Area Pip: ”Questa conferenza stampa è soltanto la prima, di una lunga serie di promozioni divulgative.”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Il consigliere e capogruppo forzista Damiano Cardiello, ha convocato in data 17 c.m. una conferenza stampa nel suo studio legale in via Umberto Nobile, per discutere con i media locali, dell’andamento finanziario di due delle rimanenti società partecipate comunali. Ricordiamo che in un recente passato, essendo già la Multiservizi (una controllata al 100%) fallita con sentenza n 63 del 2015 lasciando nell’incertezza economica 33 dipendenti e le loro famiglie, con l’obbligo aggiuntivo della curatela di alienare se fattibile il rimanente dei cespiti; la Eboli Patrimonio srl in liquidazione da qualche mese,la quale dovrà concludere la cartolarizzazione dei beni immobili comunali entro l’anno 2018, cerando al contempo di riconcordare il gravoso debito milionario nei confronti del Monte dei paschi di Siena, la situazione risulta eufemisticamente alquanto incresciosa.
”Voglio sottolineare che questo è solo un primo mio appuntamento su vari temi caldi che attanagliano la città, a cui io ho intenzione di fare presto luce – esordisce il penalista ebolitano – nelle prossime settimane difatti, con i giusti tempi cadenzati ne seguiranno altre, del resto non si sono volutamente rispettati i “compitini” sulle partecipate del Commissario Prefettizio, come risultanti dal Verbale di Deliberazione Commissariale a cura sempre di Vincenza Filippi.”
La prima analisi critica del politico di centrodestra ebolitano, verte sul Consorzio Farmaceutico intercomunale (CFI), composto da sei municipi nel 1998 (Eboli, Scafati, Salerno, Cava, Baronissi, e Capaccio) di cui il nostro comune possiede solo il 16,66 % e risulta da risposta avuta dall’Ufficio Tributi Comunale, il ripiano dei debiti complessivo dell’Ente, consta di un passivo di poco oltre i 367.000 € da ripartirsi in una quota logicamente proporzionale (ex articolo 41 co secondo dello Statuto del Consorzio Farmaceutico Intercomunale), il consigliere azzurro a proposito di tale faccenda chiede esplicito: ”Partendo dalla considerazione che la nostra quota sociale è all’incirca di 150.000 €, avevano annunziato di dismettere la quota consortile entro il 31 dicembre dello scorso anno, mentre entro il 31 marzo anno in corso invece avrebbero dovuto relazionare gli amministratori, ex lege, alla Corte dei Conti ovvero la magistratura contabile italiana, perché questi adempimenti normativi sono ad oggi entrambi inevasi? Il tutto anche in ottemperanza ai dettami di revisione della spesa (Spendig Review) voluta dal governo Monti, che ci avrebbe fatto rientrare finanziariamente con la privatizzazione delle 2 farmacie pubbliche,oltre che uscire da un carrozzone in deficit ed annoverante: 1 dirigente, 5 amministratori, 3 sindaci e ben 86 dipendenti!”
Spedito continua Cardiello : “Ricordo che già nel 2011 ci fu una mozione condivisa dalle opposizioni e firmata anche dal Sindaco in carica, all’epoca dei fatti assiso come me tra i banchi delle opposizioni, mente l’anno successivo il 2102, l’allora capo dell’amministrazione Martino Melchionda, volle rimanere per forza di cose nel CFI, riconfermandone la presenza: un’altra promessa elettorale sbandierata da Massimo Cariello e dopo un anno dai fatti tradita!” Conclude sarcastico sul consorzio: ”Altro che discontinuità con il passato, qui non cambia assolutamente nulla, e mi fa piacere che dopo aver protocollato con n° 14108 una nota che chiedeva lumi al dirigente tributi Cosimo Marmora, in questo momento lupus in fabula, mi arriva risposta: forse perché informato della conferenza stampa convocata ed in corso adeso?!”
Il secondo ed ultimo salace passaggio invece, verte sul Consorzio Area PIP (Piani Insediamento Produttivi, ove il comune eburino possiede una quota del 1,43%) quivi invece di dismettere, lamenta Cardiello: ”Si è proceduti con le nomine del presidente (Emidio Trotta imprenditore di fama del ramo catering) e del suo vice (l’avvocato Carmela Landi), dunque altro che preventivato scioglimento e messa in liquidazione come momenti consequenziali al raggiunto oggetto sociale, a meno che non se ne trovi a ragione e presto, uno nuovo: Signori altra promessa elettorale del Sindaco Massimo Cariello, andata a monte alla faccia della trasparenza! – Prosegue ancora il giovane capogruppo di FI – “Il consorzio sottolineamolo è anch’esso in passivo, infatti annovera perdite per l’ultimo bilancio di esercizio conosciuto di poco superiori ai 100.000 € vidimato nel 2013 e con un organico di: 2 amministratori, 3 sindaci e solo, dico solo, 1 dipendente!”
Altro terreno di duro scontro politico, come facile prevedersi se sarà confermato nelle prossime ore, il consiglio comunale monotematico sulla sicurezza (senza pure il dimissionando Armando D’Aniello assessore al ramo), richiesto fortemente da tutte le opposizioni assise (PD, DxE e FI), il quale dovrebbe tenersi lunedì 23 p.v. alle ore 19 nella sede del Palazzo di Città aula Isaia Bonavoglia.
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In calce la mozione di Cardiello
Al Sindaco di Eboli
Al Segretario Comunale
Al Presidente del Consiglio Comunale
Ai consiglieri comunali
Mozione– ex art. 25 regolamento consiglio comunale
OGGETTO: Iniziative per la dismissione delle quote di partecipazione dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale “CFI”
Premesso che:
con delibera n°3 del 16.01.2012 di Consiglio Comunale, recante “ Ricognizione delle società partecipate dal Comune di Eboli”, ai sensi della Legge n.244 del 24.12.2007 (legge finanziaria 2008) con la quale autorizzava il mantenimento delle seguenti partecipazioni possedute dal Comune di Eboli, in particolare:
- ASIS Salernitana Reti ed Impianti SpA;
- Eboli Multiservizi SpA;
- Società Consortile Mista per l’attuazione del PIP del Comune di Eboli;
- Eboli Patrimonio srl;
- Consorzio Farmaceutico Intercomunale “CFI”.
- dopo il “Piano Cottarelli”, il documento dell’agosto 2014 con il quale l’allora commissario straordinario alla spending review auspicava la drastica riduzione delle società partecipate da circa 8.000 a circa 1.000, la legge di stabilità per il 2015 (legge 190/2014) ha imposto agli enti locali l’avvio un “processo di razionalizzazione” che possa produrre risultati già entro fine 2015;
- il comma 611 della legge 190/2014 dispone che, allo scopo di assicurare il “coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato”, gli enti locali devono avviare un “processo di razionalizzazione” delle società e delle partecipazioni, dirette e indirette, che permetta di conseguirne una riduzione entro il 31 dicembre 2015;
- lo stesso comma 611 indica i criteri generali cui si deve ispirare il processo di razionalizzazione”:1) eliminare le società e le partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante liquidazioni o cessioni; 2) sopprimere le società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; 3) eliminare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni;4) aggregare società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; 5) contenere i costi di funzionamento, anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, ovvero riducendo le relative remunerazioni.
- il comma 612 della legge 190/2014 prevede che i sindaci e gli altri organi di vertice delle amministrazioni, “in relazione ai rispettivi ambiti di competenza”, definiscano e approvino, entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni, le modalità e i tempi di attuazione, l’esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire;
Considerato che:
Il Commissario Prefettizio ha deliberato (del. N. 5/G del 12/05/2015) di approvare il Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate, corredate da relativa scheda tecnica ( in particolare le pag. 16-18) e di disporre in particolare l’avvio entro il 31 dicembre 2015: della definizione delle strategie e modalità per la fuoriuscita del Comune di Eboli dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale, nonché delle modalità anche economiche per la privatizzazione delle farmacie comunali;
Ritenuto che:
- il Sindaco di Eboli, “in relazione ai rispettivi ambiti di competenza”, entro il 31 marzo 2016, aveva l’onere di predisporre una relazione sui risultati conseguiti, ma non ha ottemperato a questa predisposizione normativa;
- anche tale relazione “a consuntivo” doveva essere trasmessa alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e, quindi, pubblicata nel sito internet dell’amministrazione interessata. Ciò nonostante, non è stato dato alcun seguito a quanto previsto dalla legge, visto che la pubblicazione della relazione è obbligatoria agli effetti del “decreto trasparenza” (d.lgs. 33/2013);
Il Consiglio Comunale di Eboli impegna l’Amministrazione a:
- disporre l’immediata fuoriuscita del Comune di Eboli (SA) dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale;
- indire gara ad evidenza pubblica per consentire la privatizzazione delle due farmacie comunali presenti sul territorio;
- predisporre la “relazione sui risultati conseguiti” dopo la delibera n. 5/G del 12/05/2016 a firma del Commissario Prefettizio avente ad oggetto la “piano operativo per la razionalizzazione delle società partecipate dal Comune di Eboli (SA)”;
- inviare tutta la documentazione in oggetto alla Corte dei Conti, come previsto dalla legge.
Eboli, 18 maggio 2016