M5S: Il “Direttorio” scarica Pizzarotti e lo sospende. E’ follia “democratica”

Il Sindaco di Parma Pizzarotti “sospeso” perché indagato. Esplode la “Follia a 5 Stelle”. Il grillismo è sempre più “buoio”.

Pizzarotti: «Fango contro di me» è accusa Di Maio e Fico i “ventriloqui” del blog di Beppe Grillo sul quale a sua volta posta l’editto di “scomunica” «La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle».

Federico Pizzarotti
Federico Pizzarotti

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – “Fango contro di me” – dice Pizzarotti, accusando a sua volta il “direttorio” di assenze politiche gravi. Ma fango a parte Federico Pizzarotti è sicuramente il simbolo del grillismo di secondo livello, quello che il blog è la Casaleggio Associati fa difficoltà a controllare, ecco perché sorge il sospetto che Grillo e la Casaleggio non ha nessuna intenzione che il movimento si radichi nelle Città con propri Consiglieri comunali risultando difficile influenzarli, facendo già fatica a “indirizzare” i deputati, i Senatori e i Consiglieri Regionali, ecco il motivo della non “certificazione” delle Liste da parte della Casaleggio Associati.

Una follia democratica che ci fa convincere sempre di più che le “ombre” sulle reali volontà di questo Movimento sono molto più persistenti che mai. Un Movimento che pratica una “democrazia selettiva” che salva solo il “pensiero unico” al quale sono ben radicati Luigi Di Maio, Robero Fico e tutti gli altri “ventriloqui” del blog, quelli che fanno bene attenzione a non sconfinare, mollando senza pietà chi cade in disgrazia: homo homini lupus; sembrerebbe questo il motto a cui si ispirano i Grillini, non escludendo di occultare che la selezione è la sicurezza della permanenza nel movimento e per tutti gli attivisti va bene fino a che non la sperimentano sulla loro pelle quella finta democrazia esercitata così pacchianamente da un blog e da una “Casaleggio Associati”.

beppe-grillo
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Sospeso perché sapeva di essere indagato ma ha taciuto. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma indagato per abuso d’ufficio, è stato scaricato dal Movimento 5 Stelle. “La trasparenza – si legge nell’editto di scomunica apparso sul blog di Beppe Grilloè il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle”.

E lui si difende: “Fango su di me. Luigi Di Maio qualche responsabilità ce l’ha”.

I pentastellati contestano il fatto che Pizzarotti sapesse dell’indagine da febbraio ma non abbia avvisato il Movimento. “Solo ieri – specifica il post – si è avuto notizia a mezzo stampa dell’avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico”.

Il primo cittadino di Parma è indagato insieme all’assessore alla Cultura Laura Ferraris per la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. Altri tre membri del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Regio all’epoca della nomina, nel gennaio 2015, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti sono stati iscritti nel registro degli indagati per lo stesso reato.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio

I grillini accusano il sindaco anche di non aver fornito copia degli atti della magistratura: “Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese – accusa il blog di Grillodi avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi – prosegue Grillo – non è giunto alcun documento”.

Dura la replica di Pizzarotti allo staff del blog di Beppe Grillo: “Ad una mail anonima non fornisco nessun documento“, scrive. “Inoltre, voi da mesi non rispondete alle mail in cui chiediamo chiarimenti” sul consiglio comunale della città. “Per altri chiarimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi di Maio”, conclude.

Pizzarotti, primo sindaco grillino d’Italia, è stato a più riprese in rotta con Beppe Grillo, per la sua declinazione eterodossa dell’idea Cinquestelle e la sua disinibizione nel cercare il dialogo con le altre forze politiche. La posizione scomoda di indagato lo ha messo nella condizione di essere facilmente scaricabile.

Roberto Fico
Roberto Fico

Hanno gettato per mesi fango su di noi. Io non rispondo a email anonime, pensiamo di governare l’Italia con l’anonimato?”, si è difeso Pizzarotti sulla sua sospensione da parte del Movimento 5 Stelle e pubblicata sul sito di Beppe Grillo attorno alle 15. E poi l’accusa a Luigi Di Maio: “Di Maio per almeno un anno non ha fissato un incontro che avevamo richiesto. Qualche responsabilità ce l’ha. A Fico ho mandato decine di messaggi”, ha aggiunto.

Io continuo a rappresentare lo spirito vero del Movimento 5 Stelle. Mentre altri stanno danneggiando il movimento. Ho saputo dell’indagine a febbraio ma prima dovevo mettermi a disposizione della magistratura. Siamo sempre stati contro alla spettacolarizzazione. Alla fine il comportamento è stato molto diverso rispetto a Nogarin. Il confronto è stato sempre negato. Pretenderei che chi si dice pronto a governare deve essere disposto a metterci la faccia. Come facciamo sempre, ogni giorno, noi. Il direttorio si è dimostrato irresponsabile nella conduzione del movimento. Ci vuole rispetto delle persone, si deve poter essere chiamati e avere un confronto”.

#Pizzarotti nel nascondere per settimane l’avviso di garanzia ha commesso un grave errore. La trasparenza è la stella polare del #M5S”: così il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, in un tweet ha commentato la sospensione del sindaco di Parma decisa oggi dal M5s.

Roma, 14 maggio 2016

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