Denuncia di Venosi: ”Registriamo ad Eboli una preoccupante mancanza di informazione!”
Conferenza Stampa del coordinamento referendario per il No di Eboli alla Riforma costituzionale Renzi-Boschi.
Incontro programmatico all’Hotel Grazia di Eboli sulle prossime iniziative a favore del NO al referendum costituzionale di ottobre da parte del Coordinamento Cittadino di Democrazia Costituzionale: ”La nostra proposta non è contro il governo Renzi, ma bensì a favore della nostra amata Costituzione!”
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Si affilano le armi in vista del Referendum di ottobre sulla riforma costituzionale e la nostra cittadina non fa certo eccezione; il primo a muoversi è stato il comitato per il NO che ha tenuto il cinque febbraio scorso una assemblea pubblica nell’aula consiliare per smontare le argomentazioni riguardante il DDL Boschi – Renzi. Ora sempre nel medesimo solco i è la volta del Comitato di Democrazia Costituzionale, il quale ha tenuto all’Hotel Grazia sempre ad Eboli, una concisa conferenza stampa di presentazione delle sue proposte con acclusa un prossima raccolta firme pubblica per dire NO, a quella che chiamano la “deforma” costituzionale e congiuntamente per l’abrogazione delle norme della legge elettorale 52/2015, denominato icasticamente”Italicum”, che a loro dire mortifica la rappresentanza popolare senza apportare benefici economici di sorta.
Come funziona praticamente il suaccennato referendum costituzionale?
La legge costituzionale 1/1997 statuisce che esso viene indetto in un lasso di 3 mesi dalla pubblicazione sulla G.U., ne facciano richiesta un quinto dei membri di una Camera o 500.000 elettori o 5 consigli regionali, inoltre non sono soggette a Referendum le leggi approvate in seconda deliberazione, bene specificarlo, con la maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, ma non è la risultanza del DDL Boschi – Renzi. Cosa opportuna sta il sottolineare che a differenza di quello del 17 u.s., detto “Sulle Trivelle” di stampo abrogativo, il Referendum Costituzionale invece, prescinde dal quorum del 50% +1, ossia si delibera dopo il conteggio dei voti validi espressi ed indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione popolare la maggioranza degli aventi diritto al voto.
Elenchiamo i dieci “comandamenti laici” del NO:
Non supera il Bicameralismo perfetto, rendendo confusi i ruoli tra le due Camere e conflitti di competenza tra Stato e Regioni Non esemplifica nulla, creando anche in questo caso confusione e moltiplicazione di procedimenti legislativi.
I tanto conclamati costi della politica, vedi Senato, che scendono solo di un quinto non avranno sensibili deflazioni, meglio sarebbe stato ridurre il numero dei parlamentari a Montecitorio.
Non vi è traccia di innovazione della macchina statale, anzi si ritorna alla centralità della politica romana a danno delle autonomie locali.
Rende difficoltosa le iniziative di partecipazione popolare, ampliando la base da 50.000 a ben 150.000 per le sottoscrizioni. Una riforma astrusa anche nella sua elaborazione scritta, è di difficile comprensione. Una legge tecnicamente illegittima perché varata da un parlamento eletto con una legge, il Porcellum, dichiarato incostituzionale.
Non rispetta l’autonomia del parlamento, perché etero – diretta dal Governo. Non garantisce la sovranità popolare, difatti l’Italicum rischia con la scusante della stabilità, di regalare la maggioranza parlamentare, con un premio elettorale arrivando all’ obbrobrio del “Partito Unico”, non garantendo la rappresentanza alle minoranze.
Non garantisce l’equilibrio tra i poteri costituzionali, perché mette la Presidenza della Repubblica e la Consulta in mano ad una maggioranza di Governo.
Ritornando ad Eboli, nell’ampio porticato dell’Hotel Grazia, si è tenuta la conferenza stampa del Coordinamento cittadino, per la Democrazia Costituzionale, con vari esponenti di realtà politiche diverse, un movimento politico si ma sopratutto apartitico, come in tutta la Penisola, che oltre ad accumunare varie sigle della galassia di sinistra (SEL, PCDI, PRC, Possibile), ha in seno anche Forza Italia e il Movimento 5 Stelle.
Ha esordito la rappresentante di Rifondazione Comunista, Maria Rosaria Ciao, la quale oltre a ricordare il pregresso appuntamento tenutosi, come sopra detto, nell’aula consiliare il cinque di febbraio scorso, ha anch’ella voluto stigmatizzare la valenza apartitica del progetto referendario, che mira solo a tutelare la “carta fondamentale” italiana: ”La nostra forza consiste nell’essere in tanti anche se appartenenti ad aree politiche diverse, ci stiamo attivando sui territori per scongiurare, con una raccolta firme di sensibilizzazione”- afferma la giovane dirigente- “una vittoria del SI ad Ottobre, su questi quesiti di cui due sull’Italicum. In poche parole, chiediamo l’abolizione del voto cosiddetto bloccato e del premio di maggioranza, con ballottaggio senza soglia. Questa riforma contrasta con quella voluta dai Padri Costituenti” – continua la Ciao- “Difatti se leggiamo l’art 48 della Costituzione, notiamo che tale precetto è messo in pericola dalla riforma governativa, che in tal modo con questo “Porcellum camuffato”, avrebbe sotto il suo controllo anche gli organi di garanzia dello Stato, come il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale, senza un vero superamento del Bicameralismo o di risparmio per l’Erario. Voglio informare che il nostro Coordinamento rimane aperto fino ad ottobre, avvalendosi anche di una pagina sul noto social network Facebook (https://www.facebook.com/Comitato-democrazia-costituzionale-Eboli–1165064086845019/?fref=photo.)” La dirigente della sinistra paventa al contempo un aumento dei costi dei futuri senatori con rigonfiamenti di rimborso spese e diarie varie, e cosa ancor più grave,non si sa in base a quali regole di democrazia indiretta, questi rappresentanti verranno scelti (dato che saranno nominati dai consigli regionali), con la temuta mortificazione delle autonomie locali, maggiormente dipendenti dallo stato centrale, ”in barba” al Titolo V.
A seguire ha espresso la sua opinione il dirigente di SEL e membro del BerlinguerLab, Massimiliano Curcio, che ha sottolineato come se pur il superamento del Bicameralismo perfetto fosse un “cavallo di battaglia” storico della sinistra nazionale, sottolinea in contemporanea che: ”Con questo premio di maggioranza si rischia la dittatura morbida di un Partito Unico e senza rappresentanza come nel sistema proporzionale, per altri movimenti, partiti, insomma per un popolo di milioni elettori che la pensa soltanto diversamente!” Gli fa sponda la dirigente dei Comunisti d’Italia, Dina Balsamo, la quale con un arguto quanto ardito parallelismo, subodora in tale innovazione sulla legge elettorale, un grande rischio:” Mi ricorda la Legge Acerbo (legge 18 novembre 1923, n. 2444) la quale fu all’epoca calorosamente perorata da Benito Mussolini per assicurare al PNF una solida maggioranza parlamentare,e le firme per leggi di iniziativa popolare si triplicano da 50.000 a 150.000, mortificando la volontà dei cittadini. Noi per questo ci attiviamo in città nei prossimi giorni per raccogliere delle firme con appositi gazebo” conclude la dirigente comunista: ”Si può sottoscrivere per chi fosse interessato sino a metà mese prossimo nelle sedi del BerlinguerLab in via Umberto Nobile e di PRC al corso Garibaldi, sperando di sollecitare la nostra come le altre amministrazioni al riguardo, si tratta di una battaglia d’educazione civica!”
Luca Carbone, esponente del Movimento 5 Stelle, sulla stessa lunghezza d’onda, teme che tutto l’impianto istituzionale sia una sorta di Cavallo di Troia 2.0 e che non arrecherà né benefici economici collettivi, né un ammodernamento burocratico: ”Unico fattore positivo, lo ravvisiamo nell’abolizione del CNEL (Consiglio Nazionale Economia – Lavoro) un carrozzone costosissimo, fuori dal tempo che non è servito quasi a nulla. Ai cittadini ricordiamo poi che questa maggioranza parlamentare è stata eletta con una legge elettorale, il Porcellum famigerato, voluto da Calderoli dichiarata incostituzionale, la quale per conseguenza logica dovrebbe travolgere gli atti susseguenti licenziati dalla maggioranza stessa, ma a quanto pare si continua a voler umiliare lo Stato di Diritto. Non siamo contro una persona od un Partito, sia chiaro da subito, ma soltanto a favore della nostra bella Costituzione, che va salvaguardata.”
Tra i partecipanti e relatori annoveriamo anche un illustre scienziato prestato alla politica, ovvero il prof Erasmo Venosi, esperto in energie alternative docente universitario, in passato ha lavorato per diversi enti pubblici e ministeri in qualità di consulente, vicino da sempre alle posizioni dei Verdi e del WWF, candidato nella scorsa tornata elettorale alla carica di primo cittadino con i 5 Stelle. L’insigne esperto senza mezzi termini ha tuonato avverso il DDL Boschi – Renzi : ”Siamo passati ex abrupto, da un Federalismo di tipo competitivo secondo i dettami della Lega-Nord e del berlusconismo rampante, ad uno di tipo accentratore, ove c’è da aspettarselo se dovesse passare la riforma, governeranno degli impersonali tecnocrati, i quali risponderanno agli interessi delle lobby e non di certo a quelli dei cittadini. Pertanto avremmo una oligarchia al comando nella contingenza più sfavorevole della globalizzazione: per il nostro Paese sarebbe senza riserve una iattura in piena regola!”
Venosi ha poi elogiato pubblicamente il nostro Blog POLITICAdeMENTE per la costante sensibilità dimostrata sempre verso ogni forma di proposta politica-sociale nella nostra città, constatando al contrario che: ”La libertà d’informazione ad Eboli è quasi assente, denoto con rammarico, che essa è subordinata alla convenienza del momento o al politico di turno, con alcuni yesman che si limitano ad imbrattare alla bisogna delle pagine di pseudo informazione, il tutto a discapito della libertà d’ogni cittadino di essere sempre correttamente informato. Io pur rispettando ogni forma di comunicazione” – termina lo scienziato- “ preferisco l’antico contatto con la gente, le famiglie, la società, dal quale si può evincere lo stato di salute di una intera comunità.”
L’Italia ha certamente tanti difetti, non è forse una democrazia debole ma neanche compiuta. Vero è che regolari elezioni vengono svolte periodicamente e in maniera pacifica ed Il Presidente della Repubblica è chiamato a officiare il suo ruolo in maniera completamente autonoma, perché sganciato il suo mandato dalla durata della legislatura, pur con limiti notarili e costi alti di tutto l’apparato. La Corte Costituzionale funziona da settanta anni, anche se in futuro sarebbe meglio che il parere dato,sia preventivo e non successivo alle leggi, per evitare “navette” legislative. Inoltre essa non pare subire condizionamenti di sorta, viste le sue molteplici pronunce spesso contrarie all’orientamento del governo in carica, ma che se in futuro dovesse essere eletta quasi completamente dall’esecutivo, come paventato da alcuni studiosi, verrebbe tale nobile autonomia automaticamente a mancare. Per non parlare dell’addio al principio di sussidiarietà (il Titolo V della Costituzione), le regioni, che sono oggettivamente centrali di sprechi, verrebbero dopo tutto esautorate in buona parte delle competenze; allora cosa si è parlato sinora, abbiamo scherzato di Federalismo? Il refrain delle riforme Boschi- Renzi è semplice: consiste in un’ allettante maggiore stabilità pronosticata ma tutta da verificare, ovvero lo scongiurare che con un tessuto sociale ed economico così frammentato, non si riesca ad eleggere una maggioranza in grado di governare almeno per una legislatura.
Ancora vivido è il ricordo sconfortante, dello stallo successivo alle elezioni avvenute nel vicino 2013, e verrebbe su queste basi, la “voglia” d’ appoggiare la suddetta riforma, considerando pure che la stragrande maggioranza degli oppositori al DDL Boschi-Renzi sono anche contrari alle grandi intese dal sapore sgradevole d’ inciucio, ma queste novità per quanto interessanti (senza ripetere le argomentazioni di cui sopra) sollevano moltissimi dubbi di reale trasparenza ed economicità.
Sarebbe opportuno da parte del Premier-Segretario Renzi, di non esagerare nel personalizzare la consultazione autunnale (come consigliatoli da Napolitano) mettendo da parte toni apocalittici dal tono“Dopo di me il Diluvio” in caso di vittoria del diniego, e sensibilizzare invece gli italiani nel merito, come stanno facendo da mesi alacremente i sostenitori del NO,ed anche in maniera esaustiva . Tutto quello che l’Italia adesso non abbisogna è proprio una nuova guerra di religione, l’abbiamo avuta per vent’anni tra i pro Berlusconi (Homo Novus) e gli “anti”, e non vorremmo un patetico bis in salsa toscana, i “Guelfi ed i Ghibellini” lasciamoli ai libri di Storia.
Eboli, 14 maggio 2016