Ciotti conferma la sua distanza dal PD e ricorda a tappe, tutti i percorsi politici che lo hanno legato alle decisioni di un PD remissivo.
Smentisce ogni voce Ciotti e dichiara a conferma del suo immutato impegno per la Città: “Ricostruzioni subdole e strumentali ma che non servono ad indirizzare il nostro cammino, perchè risponde ad un solo obiettivo #battipagliadacambiare”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Nessuna defenestrazione, ma solo tradimenti dell’ultima ora. Il cocktail della propaganda politica è sempre spendibile. – si legge in una nota a chiarimento di alcune “indiscrezioni” apparse sulla stampa circa la possibile collocazione di Pietro Ciotti, tutto il suo staff e tutti quei battipagliesi che si erano mobilitati con Comunità Storia e Futuro, immaginando di disegnare un futuro migliore alla Città di Battipaglia – Ricostruzioni subdole e strumentali possono avere un loro valore, e lo comprendiamo, ma non servono ad indirizzare il nostro cammino che, come tutti sanno, è stato e sarà chiaro, perchè risponde ad un solo obiettivo #battipagliadacambiare.
Le conseguenti scelte saranno solo in ordine a questo. – precisa Pierino Ciotti aggiungendo – Le disattenzioni, che hanno avuto tanti e solo grazie a piccoli aiutini hanno superato, non vanno confusi e strumentalizzati con il percorso politico e con la legittimità di indicare, con determinazione, l’esigenza per Battipaglia di segnare una netta discontinuità con la vecchia politica. E allora ecco un po’ di storia, un po’ di verità documentata, per mettere fine alle bugie e alla disinformazione di queste ore, a chi tenta di denigrare, in quale modo, un percorso chiaro, limpido e trasparente.
Era il #2007 – inizia il suo racconto fatto di una sequenza di circostanze, tutte riconducibili a percorsi politici che poi hanno caratterizzato l’impegno di Ciotti per i Democrat. Impegno che parte da lontano e giunge fino agli appuntamenti elettorali ultimi, ivi compreso quello del prossimo 5 giugno. Appuntamenti che disegnavano un suo legame a doppia mandata con il PD locale al punto da individuarlo in più occasione come punta di diamante, non ultimo ancora allorquando dirigenti e militanti locali lo indicarono come candidato di area alle elezioni regionali, ricordandoci anche la sua esclusione sempre per motivazioni burocratiche, che costò al PD un osto in meno nella Lista e alla Piana del Sele di avere tra i democratici un suo candidato – quando fui chiamato dall’allora segretario della Margherita, Crudele: mi chiese la disponibilità alla candidatura. Accettai. Mesi di lavoro, incontri e definizione di linee programmatiche convergenti. Così, tutti i partiti del centro sinistra firmarono un documento (e lo leggete in allegato, nomi e partiti). Subito dopo il Presidente Villani e responsabile della Margherita, per mantenere equilibri in Provincia, fece un accordo con l’Udeur (con Zara in coalizione in provincia), E la Margherita, che mi aveva chiamato e proposto, costruendo la candidatura, si spostò sul candidato Sindaco Zara.
L’accordo – prosegue ancora nel suo racconto Ciotti – fu stracciato, dopo mesi di lavoro e a 24 ore dalla presentazione del candidato Sindaco del centrosinistra, cioè io. Non vi fu nessuna alternativa a Ciotti, candidato unitario del centro sinistra, candidato che non esisteva più, perchè l’accordo venne barattato. E con esso la coalizione del centro sinistra. Vi furono altre candidature, con storie diverse, che non furono un’alternativa a Ciotti candidato del centro sinistra, quindi, come più volte viene strumentalmente rimarcato dal giovane e molto valido giornalista locale della Città.
Nel #2009, – rispolvera ancora nei ricordi Ciotti – fui chiamato da Santomauro (vi fu un solo incontro) e, dinanzi amici e testimoni, mi chiese di fare il suo vice e tanto altro. Ringraziai e declinai l’invito perché non interessato a quella competizione elettorale. Quindi, nessuna competizione e nessuno ha scelto tra me e quello che poi diventò il candidato sindaco del centro sinistra.
Nel #2015 – prosegue ancora Ciotti – fui chiamato nelle ultime ore per firmare l’accettazione della candidatura alle Regionali. Il solo motivo per cui ero andato alla sede del PD di Salerno era quello di firmare l’accettazione della Candidatura al Consiglio Regionale della Campania. Andai solo per firmare la candidatura. Ero andato per questo e solo per questo. Di quel modulo firmato, unico motivo per cui ero stato chiamato e per il quale mi ero recato a Salerno da Battipaglia, si persero le tracce.
Le verità politiche sono queste. – conclude la nota di Pietro Ciotti con la quale ha voluto sottolineare come in ogni circostanza vi sia stato più di qualche varaiabile fino al punto di sancire un suo allontanamento da quel Partito Democratico che oggi si comporta da “Patrigno” rispetto ai suoi figli fino a farli sentire “figliastri“, mentre al contrario è disponibile a qualsiasi concessione per quelli che “adotta” immotivatamente. – Le disattenzioni burocratiche, in cui incappano tutti, possono essere al pari di notizie non riscontrate, non veritiere, possono sembrare pacchiane o nascondere altri fini. Noi continuiamo, nonostante tutto, a pensare alla buona fede di tutti, nella speranza che gli altri siano come noi».
Considerazioni quelle di Pierino Ciotti che confermano quanto sia distante da questo PD che ormai fa tutto il possibile per allontanarsi dalla sua identità confondendo i suoi elettori e fa di tutto per spogliare una eredità, quella dei democratici, dei liberal-democratici, della tradizione socialista e degli eredi del PCI-PDS-DS che insieme hanno pensato di essere il baluardo contro gli attacchi alla società democratica e alle radici delle identità politiche ancora fortunatamente esistenti che a stento ancora riescono a resistere alla valanga qualunquistica. E confermano che il suo impegno e quello dei suoi non potrà incrociarsi, almeno in questo momento con un PD spogliato di ogni sua identità e una classe dirigente provinciale e nazionale che senza vergogna mostra il “corpo” nudo di un nuovo Partito che è fatto di eredità parentali e di ubbidienza, lontano mille miglia da quello che il corpo elettorale proprio vorrebbe.
Battipaglia, 13 maggio 2016