Tutto liscio in consiglio comunale per i regolamenti, il voto sulle tariffe RCA e la consegna delle chiavi della Città al Prefetto Pansa.
Approvati all’unanimità i vari regolamenti e approvata anche la delibera a sostegno delle tariffe uniche RCAuto. Tutto liscioin aula tranne l’abbandono tra il pubblico dei componenti di Ascolto Cittadino in polemica con la consigliera Cennamo.
di Marco Naponiello
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – E’ passato oltre un mese dall’ultimo appuntamento del consesso politico ebolitano (precisamente sabato 2 aprile), e si riprendono le sessioni con un ricco carnet di lavori costituito perlopiù da doverose regolamentazioni amministrative per attività esterne ed interne, oltre ad un tema scottante vero e proprio piatto forte della serata, ossia le tariffe assicurative per la circolazione di auto e moto veicoli, meglio conosciute come RCA.
Nello specifico il Consiglio Comunale si è dunque riunito alle ore 18.00 per le Interrogazioni ed alle ore 19.00 per discutere in pubblica assise, nell’aula intitolata a Isaia Bonavoglia il seguente OdG, firmato Fausto Vecchio:
- Comunicazioni del Sindaco e del Presidente;
- Regolamento diretta Streaming del Consiglio Comunale. Approvazione.
- Regolamento di gestione ed uso della Sala Consiliare. Approvazione.
- Regolamento per l’installazione di singole giostre e di piccoli complessi di attrazione. Approvazione.
- Regolamento per spettacoli circensi. Approvazione.
- Modifica regolamento Cittadinanza onoraria. Inserimento conferimento onorificenza “Chiavi della Città”. Approvazione.
- Nomina Commissione Toponomastica.
- Tariffe Italia (assicurazioni). Provvedimenti.
Preliminarmente occorre analizzare che i punti in questione dell’OdG insistono sull’esigenza di regolamentare alcune attività amministrative, come (ai punti 2-3) la diretta streaming e l’uso della Sala Consiliare, al fine di cercare d’ottimizzare le risorse con personale interno e magari risparmiando capitali, con contestuale acconcio utilizzo di un proscenio istituzionale. Di contro i punti a seguire (4-5) vertono su esigenze di ordine pubblico ed igiene: gli spettacoli circensi e le forme di popolari intrattenimento, che spesse volte si verificano sul territorio anche in maniera non proprio felice. Il punto sesto invece riguarda la regolamentazione per il conferimento delle cosiddette “Chiavi della Città”, consegnate solitamente dal Sindaco in persona ad una cittadino illustre, anche non residente, che è ritenuto legato alla città per nascita e per il suo impegno od opere. La personalità in oggetto deve essersi pertanto distinta particolarmente nel campo delle attività umane, il tutto avviene appunto, previo apposito regolamento interno. Esse sono un simbolo risalente all’Età di Mezzo, periodo in cui le città europee erano fortificate e protette da solide mura con portoni corazzati,le cui serrature venivano nottetempo chiuse. La simbologia palese è quella di offrire a qualcuno le chiavi della città metaforicamente traslando un potere simbolico e vitale per una collettività ad una personalità erga omnes stimata. Al riguardo il giovane capogruppo di Forza Italia,Damiano Cardiello, ha lamnciato la proposta su di un noto social, che tale onorificenza nei confronti del Prefetto ebolitano, Alessandro Pansa, già direttore dal 1996 al 2000 dello SCO (servizio centrale operativo che coordina le squadre mobili e l’attività investigativa) della CRIMINALPOL 2005-2007 (Polizia Criminale), a seguire Prefetto di Napoli dal 2007-2010, e Capo della Polizia dal 2010 ad oggi. A termine di questa onusta carriera iniziata ad Eboli 41 anni orsono, il nostro concittadino il 29 aprile 2016 è stato nominato capo del DIS, l’ufficio che coordina i servizi segreti interni ed sterni (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), sostituendo l’ammiraglio Massolo.
Sorvolando sul numero sette dei punti in rassegna, ovvero la nomina della commissione sulla Toponomastica, la quale in poche parole riflette l’insieme dei nomi attribuiti o attribuibili alle entità geografiche o toponimi, e quindi la scelta degli stessi, conviene soffermarci sul penultimo oggetto di discussione: la Tariffa Italia inserita nel DDL concorrenza, una norma che dovrebbe eliminare le diseguaglianze geografiche equiparando il premio della responsabilità civile in tutto il territorio nazionale, ed eliminare definitivamente quell’obbrobrio sperequativo che penalizza conducenti virtuosi solo perché ahi-loro residenti (principio della territorialità) in un area “svantaggiata”, come nel meridione. Quivi tralaticiamente si verificano episodi di infortunistica stradale statisticamente superiori alla media nazionale, cosi finendo per incidere ancor più sulle esangui tasche dei meridionali, per mezzo di premi superiori alle altre zone del Paese.
Ma l’iter legislativo di questa norma di civiltà sembra nei fatti già abortito e da più parti si scoccano strali velenosi avverso il PD, colpevole di voler fare cosi un “regalo” alle Lobby assicurative a danno degli utenti corretti. Infatti alcuni esponenti democrat (rimangiando una loro proposta,secondo i grillini e non solo) hanno bocciato in Commissione Industria a Montecitorio, l’emendamento che avrebbe garantito una equanime tariffa unica Italiana per gli automobilisti virtuosi. Al comma 1 (capoverso 1-quater) dell’emendamento in questione al DDL Concorrenza si legge che: “le imprese di assicurazione riconoscono, sia in sede di rinnovo che di nuovo contratto, anche in assenza di esplicita richiesta dei singoli interessati, una tariffa premio ai contraenti o agli assicurati che non abbiano denunciato sinistri negli ultimi cinque anni. La tariffa premio è riconosciuta con l’applicazione del premio più basso previsto nell’intero territorio nazionale, da ciascuna impresa, per la corrispondente classe universale di assegnazione del singolo contraente o assicurato, come risultante dall’attestato di rischio“.
A tal riguardo il presidente dell’assise cittadina, Fausto Vecchio, che nella vita è guarda caso un avvocato, ha lanciato giorni addietro un personale “grido di dolore”, ripreso precipuamente da questa testata: (https://www.massimo.delmese.net/95492/il-presidente-vecchio-sulle-tariffe-assicurative-il-sud-e-discriminato/), accusando senza mezzi termini il partito di maggioranza relativa di una amorale convivenza con le compagnie assicurative, testualmente leggiamo: “Il Partito Democratico ha bocciato in Commissione Industria l’emendamento che avrebbe garantito una tariffa assicurativa unica in tutta la nostra nazione. Eppure la tariffa unica era stata introdotta all’interno del ddl Concorrenza proprio dal PD con un disegno di legge popolare battezzato, appunto,“Tariffa Italia”.
Per onestà intellettuale però, indipendentemente da presunte e/o verosimili responsabilità partitiche dell’ultima ora, corre l’obbligo di rammentare che il meridione del Paese (la Campania segnatamente,ed Eboli non ha fatto di certo eccezione), ha registrato per troppi anni una recrudescenza degli infortuni automobilistici,tanto elevata quanto sospetta, che ha dato luogo in più parti ad indagini,arresti e processi per truffa e vere e proprie lucrose associazioni a delinquere, composte oltre che da cittadini disonesti improvvisatisi stuntman di provincia, da legali, periti assicurativi, medici e carrozzieri compiacenti, consentendo loro di arricchirsi lautamente, in un vero e proprio ampio mercimonio, una insurance connection (nella vulgata campana denominati “babà”), la quale ha danneggiato ingiustamente per lustri i contribuenti onesti delle nostre terre.
Nel 2010 infatti lo stesso presidente dell’Ania (la Confindustria delle assicurazioni) Fabio Cerchiai, nel corso di una convulsa audizione allora in Parlamento, ha raccontato che le truffe perpetrate intorno la galassia “assicurazione auto” sono concentrate prevalentemente in alcune aree del Mezzogiorno, nello specifico in Campania, dove le frodi superavano il 10% del totale da anni ( ed Eboli ribadiamo, in questo losco traffico non era eccezione) e ne traiamo le dovute,amare conseguenze, anche se la tendenza “sinistrosa” meridionale negli ultimi anni, è stata finalmente invertita. Esse difatti causavano a conti fatti una tassa spalmata tout court sui contribuenti onesti che sono una ampia maggioranza mortificata, in aggiunta ad un danno di immagine per tanti probi professionisti del posto ed i rispettivi ordini professionali (a volte a dir il vero apatici),visto che le compagnie assicurative come di prammatica unitesi in cartello e consce dei danni subiti da tali traffici, alzavano per consuetudine in media di un tot annuo il premio da riscuotere in generale, con buona pace dell’Isvap (l’authority assicurativa ora Ivass) che forse come gli ordini professionali, si è “svegliata” un po’ tardi al riguardo, ed il popolo “bue” che ci rimette ancora.
Alle diciannove in punto dunque, dopo l’ora dedicata alle interrogazioni orali e scritte, inizia il primo consesso civico di maggio, il secondo primaverile con ben otto punti in agenda, ma una appendice delle interrogazioni si estende al consiglio, ovvero l’intervento del presidente del comitato “Togliamoci l’amianto dalla testa”, il dott. Adriano Naimoli, che ha ricordato alle forze assembleari, il pericolo di ben 15.000 metri quadrati insistenti alla ex Apoff tra Corno d’Oro e santa Cecilia: una spada di Damocle sulla salute dei cittadini, che anche dopo venti anni possono contrarre malattie respiratorie, auspicando un intervento dei consiglieri o del consiglio in toto, visto che da tempo gli stessi sono stati resi edotti, oltre all’Arpac, ossia l’agenzia dell’ambiente regionale.
Inizia dunque il consiglio con 21 presenti e 4 assenti (Altieri e Rizzo per le opposizioni e Marchesano e Domini per la maggioranza), e i complimenti calorosi del primo cittadino nelle sue dichiarazioni iniziali (primo punto) verso il nostro concittadino, prefetto Alessandro Pansa, nominato a capo del DIS (struttura che regge tutta l’intelligence nazionale), dopo una luminosa carriera nelle forze di polizia del nostro Stato, con l’invito accolto coram populo da tutta l’assemblea di consegnare “Le chiavi della città” al nostro illustre compaesano. Subito dopo si passa alla trattazione del secondo punto nel carnet serale: Regolamento diretta Streaming, assegnato all’unica emittente ebolitana RCE (Radio Città Eboli) senza costi onerosi per le casse erariali, al costo modico (Cariello) di soli 2.000€, con il positivo intento di avvicinare la politica ai cittadini, facendo si che le dirette rimangano per un anno sul portale del comune disponibili all’utenza. Il presidente dell’assise Fausto Vecchio, a tal riguardo fa i complimenti per l’egregio lavoro svolto alla consigliera Cosimina Cennamo (AC-Terranostra), che regge le sorti della commissione affari istituzionali,quando appunto nel momento precipuo in cui il Presidente la ringrazia pubblicamente, d’improvviso la maggior parte della tribuna ,composta da elettori e simpatizzanti di Ascolto Cittadino, lascia silenziosamente e in maniera sincronica l’aula consiliare. Invero si legge tra le righe, un forte segnale di dissenso nei confronti della Cennamo, una protesta pacifica senza precedenti: sarà solo l’inizio di un qualcosa di più complesso? Vedremo nel prosieguo delle cose politiche ebolitane! Ciò non impedisce però l’approvazione unanime della delibera in oggetto.
SI passa poi al terzo punto, approvato anch’esso all’unanimità, riguardante l’uso della Sala Consiliare, con il Presidente,corroborato in seconda battuta dal Sindaco che fa una breve dissertazione a partire dalla ristrutturazione del Palazzo di Città, la casa dei cittadini per dare un decoro estetico e un lustro di immagine al simbolo istituzionale per eccellenza, al contempo ordinando l’accesso allo stesso con appositi passi da consegnare all’utenza per evitare caotici via vai interni. Ed in questa ottica che si sviluppa:”L’uso diverso dalle funzioni istituzionali della sala consiliare, che metteremo a disposizione delle associazioni, comitati e quant’altro,previa istanza ed istruttoria, chiedendone in ricambio solo un simbolico rimborso spese.”
La regolamentazione delle istallazione di giostre e spettacoli circensi (4-5) passate anche questa all’unanimità, tranne il dissenso al punto 5 del capogruppo PD, Antonio Conte, per l’inclusione dell’area adiacente al centro sportivo Spartacus, come sito di istallazioni circensi, considerata troppo vicina ad un plesso scolastico, arrecante per il politico di Santa Cecilia pericoli igienici e di ordine pubblico agli scolari. Molto accorato l’intervento in seguito del presidente della terza commissione, cultura e politiche giovanili, Giuseppe Piegari della maggioranza consiliare, il quale oltre a ringraziare la collega di minoranza Rosa Altieri, che si è battuta in prima persona ed ha perorato tali istanze, ha voluto sottolineare come troppe volte si è registrata una sorta di spiacevole “anarchia” da parte dei gestori di queste attività che urge regolamentare nei confronti appunto dei piccoli spettacoli di paese, con obblighi che se non ottemperati diano luogo a severe sanzioni. Prosegue il giovanissimo politico del N.PSI.: ”Noi siamo favorevoli agli spettacoli circensi come tradizione nazionale, ma non possiamo considerare momento ludico il maltrattamento verso gli animali, documentato in molti video-documentari, un qualcosa di intollerabile ai nostri giorni vista la marcata sensibilità dell’opinione pubblica in questo ambito, citando Ghandi: La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”.
Scivolato rapidamente il numero 6 dei punti in oggetto, ovvero la regolamentazione del riconoscimento delle “Chiavi della Città”, cui il Sindaco Massimo Cariello e le varie forze politiche hanno approvato rapidamente, col comune intento di “battezzare” il riconoscimento aulico al summenzionato concittadino, il prefetto capo dei servizi segreti, dott. Alessandro Pansa, dopo una luminosissima carriera.
Passaggio rapido anche per il penultimo argomento al punto 7: la regolamentazione della commissione sulla Toponomastica, dove le forze politiche si son riconosciute nella necessità di aggiornare le denominazioni, visto che il Tempo e la Storia hanno modificato delle situazioni che oggi appaiono anacronistiche. Si è passati alla scelta dei due consiglieri della commissione, con votazione a scrutinio segreto, che ha dato pacificamente luogo all’ elezione dell’On Antonio Cuomo dei Democratici per Eboli per la minoranza e di Santo Venerando Fido Eboli Popolare, per la maggioranza.
Ultimo in ordine di cronologico, l’ottavo, ma forse il più interessante della serata la questione posta nell’agenda dei lavori, voluta fortemente da Presidente dell’assise Consiliare, ovvero la cosiddetta Tariffa Italia, per le RCA, che nei nobili propositi perequativi ad horas si è arenata al Senato, con la scusante poco credibile delle recenti dimissioni della ministra allo sviluppo economico, Federica Guidi. Senza dilungarci troppo e data l’ampia esposizione nel prologo, l’intento serale dell’assise è quella di deliberare un assunto comune, allargandolo anche ad altre amministrazioni della provincia e non solo, affinché si perori l’approvazione nel DDL Concorrenza di questa norma, che equiparerebbe le tariffe sulle assicurazioni di autoveicoli, con l’apporto anche dei parlamentari locali, Antonio Cuomo (PD) e Franco Cardiello (FI). Fausto Vecchio ha elogiato il parlamentare PD Leonardo Impegno per aver perorato la causa dei cittadini del Mezzogiorno ma allo stesso tempo ha biasimato pesantemente le forze trasversali dei partiti:” Esse ne impediscono palesemente la realizzazione, oramai la sinistrosità al sud è equiparabile a quella del nord del Paese e tale sperequazione, sperando in un intervento dell’IVASS, è vergognosa!” Gli fanno eco per la maggioranza Giancarlo Presutto (N.PSI – RC), che si scaglia contro lo strapotere delle lobby e Carmine Busillo (Moderati di Centro) che ravvede nelle RCA solo una “cartina di tornasole” delle tante sperequazioni, ai danni delle popolazioni del Sud, che fanno da florilegio alla Questione Meridionale dopo oltre 150 anni, ancora in pieno fermento.
Antonio Conte e Giuseppe La Brocca, rispettivamente capogruppo PD e Gruppo Misto, evidenziano da esperti settoriali, come ci sia stata una moria di agenzie assicurative ed uffici sinistri sul territorio, coniugata con una migrazione assicurativa degli automobilisti,verso lidi più a buon mercato, e l’evasione tributaria connessa, che potrebbe causare in caso di infortunistica stradale (vista l’assenza di copertura del rischio), una ingravescenza del Fondo Vittime della Strada. Va ricordato che poi il fondo stesso, si alimenta dei premi assicurativi versati: un vero e proprio circolo vizioso che ha nel cittadino il terminale ultimo e negletto. Tutti questi dati sconfortanti si riverberano in un contesto di impoverimento dei territori, ed entrambi i politici ebolitani sono scettici sulla realizzazione dell’intento, solo per una questione contabile interna alle compagnie, sarebbe un segnale grave. Damiano Cardiello (FI) oltre ad assicurare l’impegno paterno in Senato come cofirmatario della proposta di Paolo Romano senatore NCD, di reinserimento della norma nel DDL Concorrenza, ha avuto parole dure verso tanti avvocati, anche suoi colleghi:” Professionisti questi indegni, che in molti casi erano a capo di vere e proprie organizzazioni delinquere che hanno truffato le compagnie, ma in primo luogo i cittadini, con l’ inevitabile innalzamento dei premi, dovrebbero essere radiati e languire nelle patrie galere.” Anche il parlamentare piddino Antonio Cuomo, oltre a congratularsi per la ecumenicità del dibattito, ha voluto dire la sua in merito chiedendo fortemente di: ”Rendere quanto più possibile pubblico questo atto, contro i poteri forti che ostacolano il cambiamento, dunque coinvolgiamo molti comuni, e mandiamo questa istanza alla Presidenza del Consiglio, l’unione fa la forza! Le nostre zone sono le più svantaggiate e non possiamo permettere che perduri ancora tale scempio!” In calce, di rimbalzo, anche il Sindaco ha auspicato che tali istanze siano portate presto ad un livello istituzionale superiore, affinché facciano da cassa di risonanza delle aspettative territoriali, troppe volte negli anni disattese. La seduta si è sciolta alle 22.30.
Si conclude dunque il primo dei tre previsti appuntamenti consiliari di questo mese, l‘auspicio, che non vuole ne essere sarcastico ne tantomeno sedizioso, è che i prossimi incontri ineriscano delle tematiche più sentite (fatta salva quella assicurativa) dalla popolazione indigena, primi tra tanti:
1- L’ordine pubblico, dato che si registrano al centro e nelle periferie, episodi degni di una antologia penalistica.
2- Il comparto economico nella sua totalità, con decine di saracinesche chiuse e tanti concittadini costretti all’emigrazione forzata, anche oltre la fatidica sogli d’età degli“anta”.
3 -I timori per la sanità pubblica, con il dissolvimento ad horas dell’agognato Ospedale Unico del Sele, (Piano di Rimodulazione e Riqualificazione della Rete Ospedaliera ai sensi del DM 70/2015 della Regione Campania) ed un destino oramai segnato del nostro nosocomio storico, il SS Maria Addolarata, che da baluardo ospedaliero a sud del capoluogo, rischia oggigiorno nella migliore delle ipotesi di diventare un poliambulatorio.
In appendice riteniamo che la nostra amata Eboli, dolce vegliarda con tre millenni sulle spalle, merita in futuro onorevole degno del suo glorioso passato, ma per garantire questo occorre la cooperazione costante di tutte le forze politiche e sociali,insieme alla vigilanza attiva della popolazione ebolitana: la democrazia non dimentichiamolo mai, consta prima di ogni cosa in una grande e decisa partecipazione.
Eboli, 8 maggio 2016
Buonasera, sono stupito che l’unico relatore per il regolamento dello streaming sia stato Cardiello e non i consiglieri di Maggioranza o cosa più grave il Presidente della Commissione ?!?!?!?!
Vuoi vedere che se lo sono fatti scrivere da Damiano???
relatore è stato il presidente del consiglio comunale
Si, confermo quanto sopra.
Comunque, la vicenda di TerraNostra/ac rimane qualcosa di strano da come é stata descritta, a questo punto una seria riflessione in seno a quel movimento va fatta altrimenti rischiano di creare problemi all’intera maggioranza in futuro.
Relazione causa effetto
Vecchio elogia Cennamo
Si alzano contemporaneamente un nutrito gruppo di persone.
Inoppugnabile contestazione politica,chi la nega rischia di offendere le intelligenze