Sabato 7 maggio 2016, seconda giornata di studio della rassegna storico-culturale “Ebolitani Illustri” dedicata a Pietro da Eboli.
Con il convegno “Magister Petrus de Ebulo”, i riflettori sono tutti puntati su Pietro da Eboli: “cronista” e poeta medievale del XII secolo, vicino alla corte sveva, fedele alla politica dell’imperatore Enrico VI e a suo figlio Federico II.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Seconda giornata di studio della rassegna storico-culturale “Ebolitani Illustri” organizzata dal Comune di Eboli in collaborazione con Weboli, portale turistico e culturale della città e con la partecipazione degli Istituti scolastici superiori di Eboli (Perito-Levi, A. Gallotta e Mattei-Fortunato)
Dopo la prima giornata di studio dedicata a “Matteo Ripa“, con cui è stata aperta la rassegna lo scorso 29 marzo e che affonda le sue radici nella storia di Eboli attraverso i personaggi che hanno dato lustro alla Città, il secondo momento di approfondimento ha per protagonista Pietro da Eboli: poeta medievale del XII secolo, vicino alla corte sveva, fu fedele alla politica dell’imperatore Enrico VI, di cui celebrò la conquista della Sicilia nel “Liber ad honorem Augusti“, composto tra il 1195 e 1197. A Federico II o a suo padre Enrico VI, è dedicato l’altro suo poemetto, “De balneis Puteolanis“, che conobbe una notevole e plurisecolare fortuna
PROGRAMMA
Ore 16.30 Chiesa di San Nicola de Schola Graeca
Visita guidata nel borgo medievale a cura del Centro Culturale Studi Storici
Ore 17.30 Piazza del Castello
Attività dimostrative di epoca medievale:
– Esibizione in abiti d’epoca degli Arcieri della Città di Eboli
– Laboratorio di tecniche artistiche e medievali a cura di “Officine Teodora” di Diana Naponiello e Gruppo Archeologico Ebolitano.
Ore 18.30 Auditorium di Santa Maria ad Intra
Convegno “Magister Petrus de Ebulo”
Saluti:
Dott. Massimo Cariello, sindaco di Eboli
Interverranno:
– Dott. Antonio Manzo, inviato speciale de Il Mattino
– Prof. Alessandro Di Muro, docente di Storia medievale presso l’Università San Raffaele di Milano
– Prof. Fulvio Delle Donne, docente di Letteratura latina medievale e umanistica presso l’Università degli Studi della Basilicata
Modera
Dott.ssa Stefania Cavaliere, conduttrice televisiva
Proiezione del trailer “Ego Magister Petrus de Ebulo” realizzazione di Effeunoquattro fotografia.
Intermezzo teatrale tratto dalla rappresentazione “Ego Magister Petrus de Ebulo” a cura della Compagnia di Teatro del Bianconiglio (regia di Bruno Di Donato). Costumi di scena del Centro Nuovo Elaion.
Eboli, 6 maggio 2016
Gli aspetti intrinseci dell’opera e della figura di
Pietro da Eboli sono stati già discussi in questo blog
Forse è il caso di fare un cenno a due aspetti in cui
si svolse l’azione di Pietro : il contesto storico in
cui visse e il suo contributo alla tradizione propa-
gandistica normanna e prima-sveva.
Nel 1189 moriva il re di Sicilia Guglielmo II e per
Enrico VI imperatore romano-tedesco si poneva il
problema della successiva unione all’impero.
Enrico VI era figlio e successore di Federico Barba-
rossa ,aveva sposto Costanza di Altavilla,designata da
da Gugliemo II sua erede ,in assenza di discendenza
legittima.Ruggero II ,duca di Puglia è dal 1129,
principe di Capua ,domina intanto a vario titolo,
la Campania .la Basilicata,la Calabria e la Sicilia.
Può concepire l’ardito disegno di un Regnum.
Nel 1129 convoca a Salerno i piu’ fidati compagni
d’armi e di politica e rende nota la sua decisione
di unificare in un regime i vari ordinamenti locali
( principati,ducati,contee,universitates cittadne).
La corona regale si pose sul suo capo nella notte di
Natale del 1130 nella cattedrale di Palermo-Così
Ruggero II divenne il primo re del Regnum Siciliae-
All’atto dell’incoronazione Ruggero II immagina che
il suo potere derivi direttamente da Dio senza nessu-
na mediazione terrena.Nell’assise del 1140 ,ad Ariano
Irpino, esprimerà un moderno punto di vista nella di-
stinzione tra interesse della corona einteress idella
persona del re.La corona esiste per la giustizia e
la pace sociale.La corona esiste per realizzare e
difendere il bene pubblico.
Pietro da Eboli ,fautore di Enrico VI ,celebrò
l’imperatore ,nel 1195,nel Liber ad honorem Augusti,
in cui narra la conqusta della Sicilia contro il
normanno Tancredi di Lecce.Il governo di Enrico VI,
fu di breve durata,nemmeno tre anni( natale 1194-
settembre 1197).Si realizzò il cosidetto”unio regni
ad imperium”,di Enrico VI.
Pietro contribuisce ,con la sua opera a celebrare
l’ideologia imperiale.come visione del mondo e come
prassi.Sul terreno dell’ideologia si conquista il
consenso,e Pietro da Eboli ,poeta alla corte sveva,
intellettuale che veicola la “persuasione” di cui
l’ideologia imperiale è il vettore che unifica i vari
gruppi sociali della realtà meridionale ,favorendo
il passaggio della coscienza pubblica dalla fase
atomistica a soggetto universale etico-politico,
capace di dare direzione e senso ad una intera epoca
storica.
Il grande intellettuale Pietro scrive in latino ,
ancora capace di ricche possibilità espressive.
La latinità è il fondamento della cultua del regno.
Si tratta certo di un latino medioevale,che non di-
mentica la prosa elegante di Cicerone ,la sintassi
di Cesare ,la musicalità del verso di Virgilio.E cosa
dire di Seneca e di Agostino ,maestri di interiorità.
E Petrarca che scrisse delle epistole commosse rivol-
te agli antichi.
Ma i tempi sono cambiati; non esiste nessuna conti-
nuità col mondo antico. Ma il latino non è morto,
pechè il latino è bello e la bellezza è il volto
stesso della libertà.
Ricordare Pietro da Eboli,significa la necessità di
non disperdere una tradizione,una sapienza che seppe
unificare la penisola italiana .La evoluzione della
res pubblica romana ,in presenza della corruzione,
dimostra che quando la classe dirigente si fa corrom-
pere dal potere ,perde la dedizione alla cosa pubbli-
ca per l’avidità di ricchezza.
Esempi da esaltare che ci vengono suggeriti dal
confronto con i ceti politici italiani che abbiamo
conosciuti e patiti nel secolo scorso e in questo
secolo.
peppe leso 8 maggio 2016