Il Piano Sanitario Regionale ha cancella l’Ospedale Unico della Valle del Sele. La denuncia è il Dirigente PD Mario Di Donato.
Di Donato: “Il sindaco Cariello convochi un tavolo tecnico con i comuni del comprensorio e chieda il ripristino del decreto 49. L’accesso all’assistenza sanitaria sul territorio e l’ospedale di Eboli, devono essere tutelati”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – E’ notizia di qualche ora fa che la Regione Campania sia arrivata a stilare una prima bozza del piano di riorganizzazione sanitaria sul territorio regionale e quindi anche provinciale. “L’Ospedale Unico della Valle del Sele è completamente cancellato – afferma il dirigente PD Mario Di Donato – Il sindaco di Eboli Massimo Cariello convochi un tavolo tecnico con i comuni del comprensorio e si chieda il ripristino del decreto 49. L’accesso all’assistenza sanitaria sul territorio, l’ospedale di Eboli, devono essere tutelati”.
Il documento elaborato dalla struttura commissariale retta da Joseph Polimeni, ex direttore generale dell’ASL di Lucca, secondo i nuovi standard previsti dal D.M. n. 70 del 02/04/2015 (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera) avrebbe l’obiettivo di far uscire la Campania dal piano di rientro sia dal punto di vista dell’equilibrio finanziario sia dal punto di vista dei livelli essenziali di assistenza (LEA).
“Il piano ospedaliero elaborato dalla nuova amministrazione regionale parte dal Decreto Balduzzi – incalza Di Donato – facendo riferimento ai posti letto realmente attivi al 1° gennaio 2013 pari a 18.924 (1.950 per acuti e 1974 per post-acuti). A gennaio 2015 invece i posti letto in Campania erano 18.356 pari al 3,13 per mille abitanti per acuti e allo 0,33 per riabilitazione e lungo degenza. Per la provincia di Salerno, che conta 1.105.485 abitanti, corrisponderebbe una dotazione di 3.877 posti letto. Il piano ne prevede 3.722 pari a 3,37 posti letto per mille abitanti facendo registrare un leggero incremento rispetto a quelli esistenti che invece sono pari a 3.665. Ora, se il parametro dei 3,7 posti letto per mille abitanti viene rispettato, in Campania si dovrebbero avere complessivamente 21.719 (di cui 17.610 acuti e 4.109 post-acuti). Il piano del commissario Polimeni prevede 20.584 posti letto pari al 3,5 per mille, il che significa che rispetto 2013 dovrebbe esserci un numero di posti letto aggiuntivi pari a 1.660 mentre rispetto al gennaio 2015 un incremento pari a 2.048 posti letto. L’Ospedale di Eboli, nel 1971 deteneva 611 posti letto qualificandosi come punto di riferimento assistenziale per una vastissima area geografica inglobando grandi professionalità oltre che reparti specialistici, negli anni ’90 veniva classificato come DEA di I livello con circa 300 posti letto, ora diviene presidio ospedaliero di base con 158 posti letto”.
Il piano sanitario mantiene l’ospedale di Eboli nella rete delle emergenze-urgenze insieme agli ospedali di Sarno, Polla, Sapri, Mercato San Severino, Cava de Tirreni, Oliveto Citra, Battipaglia (che si vede potenziato il punto nascite e riconosciuto come sede PST nella rete traumatologica). “Il Maria Santissima Addolorata di Eboli – sottolinea il dirigente PD – dovrebbe vedersi potenziate le discipline chirurgiche e mediche oltre a essere riconosciuto come hub di I livello nella rete cardiologica essendo dotato di emodinamica. I nosocomi di Eboli e di Battipaglia hanno registrato, solo nel 2015, oltre 40 mila accessi al pronto soccorso ciascuno. Il Maria Santissima Addolorata e il Santa Maria della Speranza, quindi, restano entrambi all’interno della rete dell’emergenza, il primo orientato all’area cardiologica il secondo all’area chirurgia materno-infantile”.
Secondo Mario Di Donato resta, ed è purtroppo marcata da casi e testimonianze sempre più frequenti, l’inefficienza complessiva della rete ospedaliera pubblica legata al cronico blocco del turnover quindi alla carenza di personale e di figure qualificate mentre permane e si alimenta il grave fenomeno della dilatazione impropria dell’ALPI.
“I piani di riorganizzazione – afferma – tendono a un risparmio che sa di beffa: di quale risparmio parliamo se continueremo ad avere, parlando solo ed esclusivamente dei 4 presidi che avrebbero dovuto confluire nell’Ospedale Unico della Valle del Sele, quattro direttori sanitari, quattro direttori amministrativi, quattro direttori di farmacia, quattro primari per ogni reparto attualmente esistente e comunque doppioni, e così via…? Nel frattempo però, rispetto alle ormai millantate ipotesi dei reparti previsti nell’Ospedale Unico, scompaiono reparti importanti per i cittadini del nostro comprensorio come ad esempio Gastroenterologia, Oncologia e Pneumologia, non previsti nei quattro ospedali oggi classificati come presidi ospedalieri di base”.
Il dirigente Pd Mario Di Donato lancia una sfida agli amministratori locali affinché si facciano portavoce in Regione: “E’ necessario incidere affinché all’ospedale di Eboli venga attivata la rete spoke ictus, che è indispensabile per una pluralità di motivi. Innanzitutto perché la contemporanea presenza della rete emodinamica – recentemente oggetto di un rafforzamento grazie all’acquisizione del software ALLURA a supporto dell’apparecchiatura Philips in dotazione per lo studio dei vasi sovraortici – permette lo studio vascolare cerebrale. La vicinanza con il centro Ictus della azienda Ospedaliera San Leonardo permette, inoltre, una rapida comunicazione in viabilità per il trasporto dei pazienti. Per di più, la vasta area della Valle del Sele, che ha un alto indice demografico (anche vista la grossa presenza di extracomunitari nelle aziende di allevamenti oltre che nei campi), ha un elemento probabilistico maggiore di eventi accidentali che interessino la zona vascolare e cerebrale molto più alto rispetto alle zone interne. La presenza del reparto di Neurologia in sinergia con altre branche specialistiche (UTIC – Emodinamica – Nefrologia e Dialisi) permette, poi, un’adeguata diagnosi ed un trattamento immediato di eventuali complicanze dei pazienti.
L’ospedale di Eboli poi – spiega ancora il medico ebolitano – è già collettore di fatto della rete ospedaliera limitrofa per quanto riguarda, appunto, varie emergenze specialistiche come cardiologia, nefrologia e dialisi.
Il sindaco di Eboli Cariello – conclude Di Donato – e la sua amministrazione si facciano promotori di un tavolo tecnico con i sindaci dei comuni del comprensorio attrezzando in tale sede una bozza di documento integrativo da presentare alla regione in relazione al Piano Sanitario in corso di elaborazione chiedendo inoltre che venga rispettato quanto previsto dal famoso decreto n. 49 del 2010. Occorrono fatti, non parole”.
Eboli, 4 maggio 2016
Promotori di cosa???
Ma se alcuni Gruppi Consiliari si riuniscono nei vari Ristoranti cittadini solo per programmare quale assessore SILURARE.
Ma per cortesia di cosa stiamo parlando.
Prima davamo la colpa a Caldoro e ai suoi collaboratori. Ora invece di rivolgerci a De Luca che a Eboli ha ottenuto un plebiscito elettorale, si pretende di fare intervenire il Sindaco, ben sapendo che DE LUCA ha pensato e pensa, attaccato al campanile, solo a Salerno.
Chi lo ha votato e sostenuto si rivolga a lui e pretenda con forza di rivedere il Piano Sanitario del territorio del SELE.