Agricoltura, la ricetta di Etica per il Buongoverno: Un “Marchio” Piana del Sele.
Cecilia Francese propone un «consorzio con i comuni della Piana e un marchio che garantisca valorizzi le produzioni locali».
da POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – L’agricoltura è la grande scommessa per lo sviluppo futuro della Piana de Sele. Una scommessa e al tempo stesso una certezza per i tanti imprenditori impregnati nel settore agricolo e zootecnico. Proprio l’agricoltura è al centro del programma di governo proposto dalla candidata a sindaco di Battipaglia per Etica per il Buon Governo Cecilia Francese.
«Il settore agroalimentare ha retto alla grossa crisi economica e finanziaria del 2007 – dice Cecilia Francese -. Lo ha fatto grazie alla bravura e alla caparbietà degli imprenditori locali. Abbiamo visto crollare il tessuto industriale di Battipaglia con la chiusura di tante fabbriche. Ma l’agricoltura è rimasto un settore che ha retto».
E per lo sviluppo di questo settore c’è l’idea della creazione di un marchio “Piana del Sele”.
«E’ una proposta che già fu avanzata per quello che riguarda la mozzarella – continua la candidata a sindaco -. Ma dalla Regione fu bocciata. Volevamo differenziare le mozzarelle prodotte nel casertano con quelle prodotte nella Piana del Sele. Ben prima dello scandalo diossina. Noi ora vogliamo riproporre questo marchio allargato a tutti i prodotti della zona sia agricoli che zootecnici».
Il piano di sviluppo prevede che non si vada avanti da soli ma con gli altri comuni.
«Ormai bisogna parlare di vasta area della Piana del Sele – afferma la Francese –. Dobbiamo creare un consorzio con gli altri comuni. Con Pontecagnano Faiano, con Capaccio, con Eboli, con Bellizzi. Se non dovesse essere accettata la proposta dalla Regione siamo pronti a partire con un marchio Doc, denominazione di origine comunale».
E poi si dovrà mantenere alta l’attenzione sul settore creando occasioni di confronto con l’amministrazione comunale.
«Lo statuto comunale, all’articolo 42, prevede la possibilità di istituire una commissione per l’agricoltura – spiega l’endocrinologa battipagliese -. La politica è rimasta sempre sorda a queste esigenze del mondo dell’agricoltura. In questa commissione si potrà avere un confronto e una programmazione con la partecipazione degli imprenditori, degli agronomi e delle organizzazioni di categoria».
Sono tanti e tali i prodotti dell’agricoltura locale che è impensabile che non ci sia una vetrina permanente per sviluppare e far conoscere le produzioni.
«Rilanciamo la proposta del Polo agroalimentare o una fiera permanente. La nostra produzione tipica e va incentivata e promossa – continua la Francese -. La questione del Polo agroalimentare è stata lasciata cadere dalla Regione Campania. C’è anche la possibilità di istituire un Polo florovivaistico. Molti imprenditori producono fiori nella Piana del Sele. E’ impensabile che debbano raggiungere Nocera Inferiore per esporli e venderli. Dobbiamo venire incontro a questa imprenditoria. Rilanciare la produzione nel nostro territorio, dei prodotti nostrani. Organizzando percorsi di degustazione, percorso dei vini, delle carni. Basta crederci, basta volerle le cose. Si può fare. Bisogna crederci ed andare avanti».
Per parlare di sviluppo agricolo non si può prescindere dalla difesa del territorio.
«Il terreno agricolo va valorizzato, va difeso. Noi siamo stati l’unica forza a opporsi al nuovo Puc con 4000 mila alloggi proprio nella fascia costiera e nelle zone rurali – afferma ancora Cecilia Francese -. Consumo zero del suolo agricolo. Questo è il nostro impegno. Va recuperato anche culturalmente il rapporto con il mondo agricolo. Bisogna recuperare le masserie storiche. In consiglio comunale presentammo due mozioni che riguardavano la Masseria Farina e il complesso San Mattia. Inutile dire che furono bocciate. Noi abbiamo una storia. Lo dico a chi parla di programmi. Non ce lo inventiamo ora come molti. Noi partiamo da un passato di iniziative e di proposte. Noi siamo orgogliosi di partire dal 2009».
Oltre al recupero culturale e storico delle zone rurali bisogna anche pensare alle condizioni di vita in quella zona di Battipaglia.
«Dobbiamo valutare anche le condizioni di vita in cui si vive nella Piana. Bisogna effettuare una mappatura dei bisogni della popolazione delle zone rurali – dice la candidata di Etica -. Dare servizi, illuminazione, una condotta idrica efficiente, un vero sistema fognario, trasporto pubblico. Ci sono molte cose da cambiare. Un battipagliese deve sentirsi uguale al centro e in periferia. No ai battipagliesi di serie “a” o di serie “b”. Si parte dalle periferie. Battipaglia è solo una».
Battipaglia, 27 aprile 2016
Buon giorno Cecilia sono pienamente d’accordo con te per tutto quello che proponi spero che i Battipagliesi capiscano l’importanza della tua proposta ti auguro di essere eletta a Sindaco con la speranza che tu possa attuare le tue idee che ritengo molto utili per Battipaglia.
FORZA CECILIA NON MOLLARE.
Io purtroppo non posso votarti perchè vivo fuori Battipaglia