Una “Combriccola” di amici incapace, assente e arrogante, ha decretato la morte della serricoltura nella Piana del Sele.
Petrone (SAP): «Un regolamento scellerato, aberrante, rappresenta solo un freno allo sviluppo della nostra fiorente agricoltura, per cui è possibile solo: La revoca immediata del nuovo Regolamento».
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «Il lupo e l’agnello. Vi ricordate la favola del lupo e dell’agnello? – esordisce con una favola di Esopo il Presidente dell’Associazione “Sviluppo Agricoltura Progresso” Daniele Petrone in una lettera aperta che ci è pervenuta, nella quale egli affronta la questione del Regolamento degli Impianti Serricoli approvato dal Consorzio di Bonifica Destra Sele, e chiede a sua volta l’immediato ritiro ritenendo l’Ente Consortile e la sua Dirigenza, “la Combriccola“, “inadeguata” di compito per il quale il consorzio stesso è stato demandato per statuto e per questo responsabile di tutti i disastri causati alla Piana del Sele, all’Agricoltura, alle imprese agricole, all’ambiente – Il lupo si abbeverava a monte mentre l’agnello a valle, il lupo pur di mangiare l’agnello l’accusò di avergli intorbidito l’acqua. A nulla valsero le giustificazioni dell’agnello, che stando a valle di certo non poteva avergli intorbidito l’acqua a monte.
Questo – spiega Petrone – è quanto sta accadendo oggi tra il Consorzio di bonifica in destra del Sele e la “povera” agricoltura della piana del Sele. Infatti a nulla sono valse a tutt’oggi le giuste proteste del mondo agricolo e delle Istituzioni Locali, per bloccare il nuovo regolamento sugli impianti serricoli, funzionali allo sviluppo delle attività agricole.
Difatti – prosegue – per chi si appresta a decretare la morte della serricoltura nella piana del Sele non c’è giusta difesa che tenga. Il Consorzio esplica funzioni e compiti che gli sono attribuiti da leggi Statali e Regionali necessari per il conseguimento dei propri fini istituzionali, infatti l’articolo 4 dello statuto del Consorzio provvede:
- La sistemazione e l’adeguamento della rete scolante, la captazione, raccolta, provvista, adduzione e distribuzione di acqua, nonché la sistemazione, regimazione e regolazione dei corsi di acqua di bonifica ed irrigui e dei relativi manufatti; ecc.ecc.
- La sistemazione idraulico agraria e la bonifica idraulica; ecc.ecc.
Per Daniele Petrone – E’ sufficiente ribadire solo queste funzioni attribuite statutariamente al consorzio per poter affermare il fallimento di una classe dirigente inadeguata e incapace per non aver saputo governare e leggere i nuovi scenari che si affacciavano all’orizzonte di una agricoltura sempre più moderna, efficiente e fatta di eccellenze.
L’assenza e l’incapacità a non aver saputo mettere in atto strumenti idonei di programmazione e regimentazione delle acque di scolo – va giù duro nelle accuse Petrone – è il frutto tangibile del consociativismo di Coldiretti e Confagricoltura, bravi nella spartizione di potere nella gestione degli Enti Consortili, ma molto meno bravi nel saper programmare, ammodernare ed adeguare una rete scolante obsoleta e che risale al ventennio fascista.
Oggi, con arroganza, vorrebbero farci credere che ciò sia solo il frutto di eventi climatici e non il frutto di insipienza e di inerzia programmatoria.
Il non aver saputo leggere ed interpretare le profonde evoluzioni di una agricoltura sempre più dinamica e qualificata, – per Daniele Petrone è una colpa grave per il Consorzio e i sui dirigenti – con l’aggravante di erogare acqua inutilizzabile per fini irrigui sulle produzioni di quarta gamma poiché maleodorante e distribuita a singhiozzi, è l’ulteriore dimostrazione dell’incapacità dell’Ente Consortile a garantire servizi essenziali alle imprese agricole.
Pertanto, – aggiunge – mi rifiuto di entrare nel merito di un regolamento scellerato quanto aberrante, poiché rappresenta solamente un freno allo sviluppo della nostra fiorente agricoltura, per cui, nessuna osservazione se non la sola possibile: La revoca immediata del nuovo Regolamento.
Per non parlare di quello che scritto non c’è, ma che si sottintende, e cioè l’azione speculativa che si potrebbe configurare attraverso la zonizzazione di aree preesistenti a discapito di altre aree agricole, dividendo ancora una volta la polpa e l’osso dell’agricoltura della nostra Piana del Sele.
Dire che ciò dovrebbe avvenire solo attraverso una seria programmazione e regolamentazione anche dei cultivar, nonché attraverso una razionalizzazione del suolo agricolo ancora da investire a serricoltura è da “esproprio proletario” mentre spacciare privilegi e speculazione è da intendersi come “benessere per pochi“.
E’ indubbio che l’immensa cloaca di cementificazione selvaggia, sviluppatasi lungo la direttrice viaria che dall’agro Nocerino-Sarnese giunge fino alla porte della nostra fiorente “Piana del Sele” e che i mutamenti climatici in atto, con i quali dobbiamo sempre più fare i conti, impongono scelte coraggiose ed all’altezza dei tempi.
Dunque, – prosegue ancora Petrone – si tratta di operare scelte coraggiose e quindi di impedire che una “combriccola di amici” possa avocare a se in modo arbitrario e tracotante, scelte urbanistiche e predestinare l’uso del suolo agricolo, pur non avendone competenze.
Ecco perché la Regione in primis deve attivare una scelta all’altezza dei tempi e cioè: lo scioglimento di vecchi carrozzoni inadeguati e forieri di interessi privati.
In conclusione – termina la sua lettera aperta il Presidente dell’Associazione Sviluppo Agricoltura Progresso Daniele Petrone – la Regione, sciogliendo i Consorzi di bonifica e di irrigazione, non solo farebbe giustizia di enti inutili e tarati nel tempo, ma avrebbe altresì la possibilità di razionalizzare la spesa pubblica e di assumere a sé la gestione di un bene pubblico».
Eboli, 24 marzo 2016
sono desolato e angosciato!!! ho scoperto un ex comunista ( e forse lo è ancora) poco rispettoso dell’ambiente, vocato al antropizzazione e alla industrializzazione del settore primario. lo fa per politica? lo fa per dire “ehi ci sono anch’io”? una cosa è certa che dice solo fandonie. Er Sandro Bondi de noi artri!!
Gentile sindacalista Petrone può ricordare al folto pubblico di questo blog un motivo del suo operato, dico uno solo , per cui lei può essere ricordato alla pubblica opinione? ovviamente compreso il tempo trascorso alla dirigenza della CIA. Ci faccia questa cortesia ci indichi un solo motivo con date e circostanze . Le saremo grati. Grazie. L’avvelenata
Alcune precisazioni:
1 – Petrone dice:” povera agricoltura”. Voglio portarvi a conoscenza che l’agricoltura della Piana del Sele non è “povera”, ciò lo dimostra le auto degli imprenditori.
2 – Petrone dice :” classe dirigente inadeguata e incapace”. Voglio ricordarvi che Nunzio Punzi, Eustacchio Zottoli, Marcello Capacchione, Luigi Rago, Terralavoro, Michele Paolillo, Adolfo Galdi, Gioacchino Majone, Vito Busillo, etc. sono degli ILLUMINATI ED ECCELLENTI IMPRENDITORI, e sono coloro che Petrone definisce inadeguati e incapaci. Cari lettori se volete posso raccontarvi ciò che costoro hanno costruito , purtroppo per mia dimenticanza o mia incapacità intellettiva non riesco a raccontarvi ciò che Petrone ha costruito da sindacalista
Di solito, a commenti anonimi, non rispondo.
Per rispetto ai tanti lettori del blog e a Massimo che gentilmente ha ritenuto di dovermi ospitare, ritengo utile alcune precisazioni.
Non intendo minimamente rispondere ad attacchi personali in quanto essi sono solo il frutto di frustrazioni personali, la mia storia politica e sindacale è facilmente dimostrabile, essa mi appartiene e solo il fatto che se ne parli è il segno del suo riconoscimento, io una storia politica ce l’ho altri non saprei.
Se il comparto agricolo dovesse essere valutato dalle auto possedute dagli imprenditori agricoli come unico indice di ricchezza dell’agricoltura, non solo saremmo miopi, ma davvero l’agricoltura “risulterebbe povera”.
Ogni opinione, ogni pensiero, ogni libertà di parola va rispettata e dobbiamo batterci affinché ognuno si senta libero di esprimerla, per tanto le mie accuse non sono rivolte alla “persona” bensì all’incapacità progettuale di un Ente che non ha saputo leggere ed interpretare i mutamenti in atto nel comparto agricolo e non ha saputo ammodernare, adeguare e potenziare una rete scolante risalente al ventennio fascista. Come se ciò non bastasse, l’Ente Consortile, e questa non la chiamerei incapacità, si appresta attraverso un proprio regolamento a decretare chi può puntare all’ammodernamento della propria impresa agricola e chi deve soccombere, ma questo per Avvelenata ed Incazzato è arabo.
L’occasione mi è particolarmente gradita per formulare a tutti i lettori del blog i miei più sinceri Auguri di Buona Pasqua.
Azz!!!! e comm scriv bell!!! pure la punteggiatura esatta. Giusto per cronaca: “combriccola di amici”, “classe dirigente inadeguata” , sono pensieri espressi nel TUO, e ripeto Tuo, comunicato. Mi fa piacere che ti sei ravveduto o meglio corretto, dopo l’offesa fatta a : Punzi, Zottoli, Majone, Rago, Capacchione, Terralavoro, Amendola, Busillo, etc. etc.
caro daniele facciamo un piccolo esercizio storico: ci dici quante tessere e quanti dipendenti aveva la CIA quando hai preso la dirigenza e quante tessere aveva la CIA , nonché dipendenti , quando l’hai lasciata? è un esercizietto semplice semplice . Se non ricordi ti do un aiutino.
scrivi talmente bene che ci vedo lo zampino di qualcuno. Non dirmi che ti fai scrivere gli interventi!!
avvelenata,scusami, son ben altre persone degne di strali e di facezie semiserie non il dott petrone,mi sembra la tua un fumus persecutionis, se penso agli stipendi principeschi di tanti dirigenti confederali, ai danni dei politici, al sonno della collettività, la tua mi appare una gratuita cattiveria!
@ veleno. Intanto credo che Petrone non sia dottore, spero di sbagliarmi, ma credo che sia così. Sono arrabbiato perché tutti e dico tutti stsnno parlando di qeusto benedetto regolamento dando visibilità a busillo, che non la merita, e accusando dei bravi imprenditori che hanno firmato un documento senza conoscerne l’esatto contenuto (sbagliando) . Però la cosa che più mi rode è che parlano persone che hanno solo avuro dal settore e non hanno dato niente , anzi, hanno creato anche dei danni. In ogni caso io resto in atesa di conoscere la CIA quantidipendenti e tessere aveva nell’era Petrone e quante ne son rimaste dopo.