Il Partito Democratico è a brandelli e Ciotti ammonisce e rilancia: “Noi ci saremo con chiarezza e trasparenza”.
Ciotti: “#battipagliadacambiare nella discontinuità è realizzabile solo amministrando la città. Quello che intendevamo ed intendiamo fare, con il Pd ma anche senza”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mes
BATTIPAGLIA – Le vicende politiche battipagliesi, si complicano sempre di più, e a confusione si aggiunge confusione. Il dopo Primarie non promette per nulla bene e se si è sbagliato con tutti quei tentativi pacchiani di non farle svolgere, si è poi sbagliato farle, così come si sono fatte: Indicendole e poi svolgendole; ammettendo tutti i candidati di quella coalizione improvvistata e facendoli confrontare con quelli del Partito Democratico, Pietro Ciotti e Nicola Oddati, ma indebolendoli e consegnandoci un risultato, che sebbene sia favorevole ad Enrico Lanaro, non è corrispondente al popolo democratico, non avvertendo nel vincitore quello spirito di rinnovamento da una parte e quell’appartenenza dall’altra.
Il PD non è nuovo a queste esperienze, e nel corso degli anni ne ha fatte di cose sbagliate, così come ne ha fatte di Primarie che poi a risultati conclamati sono stati annullate, perchè per nulla gradite, o meglio perchè per nulla graditi i vincitori. Il caso eclatante fu proprio quello di Andrea Cozzolino a Napoli, che concorse e vinse sia contro Umberto Ranieri che Nicola Oddati, ma che a seguito dell’annullamento sgretolò il PD napoletano, bruciando anche l’onorata carriera politica di Rosa Russo Iervolino e consegnò Napoli a Luigi De Magistris. Analogo percorso fu fatto in altre realtà e per non andare tanto lontani citiamo solo Scafati, laddove vinse le Primarie, contro ben tre gandidati del PD: Michele Grimaldi, Enrico Donnarumma e Mariarosaria Vitiello; Corrado Scarlato, il quale non fu accettato dalla base e anche in quell’occasione si riconsegnò la Città al Sindaco Uscente Pasquale Aliberti, che al contrario se il PD non si fosse così disintegrato non avrebbe avuto nessuna possibilità di vincere. Capolavori politici che portano un nome e cognome: Le segreterie politiche di Napoli e Salerno con la “regia” di quella nazionale.
E in questo quadro politico, senza mettere per nula in discussione Lanaro, che al contrario si è prodigato e ha vinto le Primarie indipendentemente dalle accuse che gli si rivolge di aver “imbarcato” tutto il “passato remoto” del PD battipagliese, la questione delle questioni, oltre ad essere politica è anche di merito: Politica perchè il PD, ha archiviato l’esperienza dell’Amministrazione Santomauro, senza fare una adeguata analisi politica e senza esprimere un giudizio di merito per far comprendere al suo elettorato e alla Città come l’ha giudicata, se ne ha condiviso i percorsi, ivi compresi quelli relativi all’interruzione forzata con l’autoscioglimento e il successivo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, o se li condanna e ne prende le debite distanze; Di merito, la Segreteria cittadina può mai pensare di cedere in “comodato d’uso” il Partito a chicchessia non avendo potuto svolgere un dibattito ed un confronto interno che ne determinasse poi il rappresentante ufficiale che a sua volta si sarebbe dovuto misurare nelle Primarie con altri esponenti della coalizione? Possono mai pensare i Dirigenti locali e provinciali soprattutto, che il popolo democratico possa essere rappresentato da una personalità per quanto onesta e per bene che nulla a che vedere con i propri percorsi, sebbene questi abbia prevalso sui suoi competitor in svantaggio di fatto dovendo essi misurarsi tra il proprio elettorato? Alla Direzione locale e provinciale viene il dubbio che quell’esperienza riconducibile a Santomauro possa essere in fase di “riesumazione” e che possa rappresentare un semplice ritorno al passato?
E’ evidente, allo stesso modo, che di per se, il giudizio sule persone che sono state indicate come vicine a Santomauro, le quali hanno contribuito, e non poco, in maniera risolutiva all’affermazione di Lanaro, non possono e non devono essere discriminate, proprio perchè il giudizio politico di quell’esperienza è di fatto “sospeso“, ma se il PD accetta quel risultato di fatto ne accetta anche la condivisione, che purtroppo stride con l’a stragrande maggioranza dei battipagliesi, i quali a loro volta, indipendentemente dall’intervento della Magistratura e di tutte le vicende che hanno poi determinato il percoso commissariale, non ne condividevano i tratti politici, finiti in un qualunquismo esasperato e in una transumanza politica veramente sconcertante, fino a far registrare l’adesione ad un partito minimale di ben 10 consiglieri comunali, che a loro volta esprimevano ben cinque Assessori, che facevano parte insieme ad altri che a loro volta venivano indicati come assessori “personali” di singoli o di gruppi di due consiglieri.
Con queste considerazione e questi antefatti sembra che il PD oggi sia più sconquassato di ieri e dell’altro ieri e se c’è che si sfila come sembra abbia fatto Oddati, c’é anche chi rivendica con successo un risultato per “conto terzi” come ha fatto l’imprenditore battipagliese Carlo Vitolo, il quale senza mezzi termini, avendo convogliato il suo “bagaglio” elettorale prima su Nicola Vitolo e poi su Oddati si fa sentire e ritiene di essere il vero vincitore, ma anche l’ago della bilancia che potrebbe far pendere un risultato da una parte anzichè dall’altra, e il PD è servito.
“Il PD è servito” anche per Pietro Ciotti, l’altro candidato che non ha per nulla digerito l’intromissione di quel “bubbone” Santomauro, che il PD non ha mai chiarito che “tumore” fosse, e marca le distanze ma indica anche alcune di quelle che egli individua come responsabilità.
«Vengano fuori le responsabilità di quanti hanno frantumato il PD di Battipaglia, – dice Pietro Ciotti – privandolo della leadership del centro sinistra, per favorire chi? Lanaro – a cui noi riconosciamo il risultato elettorale – che era e resta un civico, che comunque non era e non è espressione del PD.
Vogliono far credere che siamo in fuga. – aggiunge Ciotti – E verso chi? Noi siamo rimasti noi e nel luogo da dove abbiamo iniziato la campagna elettorale, mentre altri, e di gran corsa, sono andanti o stanno andando lì dove tanti del PD erano già andati. La transumanza continua. Noi siamo nel PD, nonostante tutti i tentavi di portarci fuori da esso. Sarebbe un altro grande risultato di ha voluto ed accompagnato la frantumazione del PD. Non l’otterranno.
Si dice che i panni sporchi si lavano in famiglia – prosegue Ciotti – e con abiti puliti si incontrano le persone estranee alla famiglia, perché l’essere e l’apparire, anche in politica, fa la differenza tra chi ci mette la faccia con i cittadini e chi, invece, si nasconde dietro la faccia degli altri. Ma forse è stata solo una mia illusione ottica, guardando al nuovo nel PD locale come luogo possibile di famiglia politica, mentre era sempre più evidente la transumanza di parenti ed affini sia verso le sponde opposte al PD e sia, alle primarie, verso candidati non del PD.
Un gioco al massacro degli uomini del PD battipagliese, – fa notare il Leader dell’Associazione Comunità Storia e Futuro – a cui hanno partecipato autorevoli e rispettabili rappresentanti del PD, ma anche alcuni tranfughi dal PD locale, da tempo collocatisi altrove, che oggi e tutti insieme, mi richiamano alla responsabilità e al dovere di essere presente nella competizione elettorale, come dovere a rappresentare il PD nella coalizione del centro sinistra.
Un dovere che mi sento tutto addosso nei confronti di chi ha vinto le Primarie, nei confronti di quel 26% di elettori alle Primarie che nel venire, una ad una, a votare CIOTTI, hanno scelto di votare per la discontinuità con il passato, con l’aver proclamato la necessità di cambiare le facce e la politica degli ultimi vent’anni. Facce pulite, persone perbene, uomini e donne con spiccate doti umane e professionali.
Questo il popolo di quel 26% di persone che sotto il diluvio della mattina hanno votato Ciotti alle primarie. E’ a queste persone che Ciotti deve dare conto e non certo ai capi partito, che prima hanno frammentato il PD, poi hanno evitato che il PD rappresentasse il centro sinistra e si portasse alla guida della Città. E’ vero, #battipagliadacambiare è realizzabile solo amministrando la città. Quello che intendevamo ed intendiamo fare, con il Pd ma anche senza.
Noi abbiamo dimostrato di volerlo fare mettendoci la maglietta del Pd, – conclude Pietro Ciotti – anche se era già stata bucata e tagliata, e correre per essa. Noi ci saremo con il PD. Se quanti ci attestano oggi responsabilità di rappresentarlo nella coalizione, avessero la dignità di riconoscersi nel vincitore morale del PD alle primarie e si lasciassero guidare per dare voce al popolo del PD libero, potremmo evitare che lo stesso popolo del Pd libero rinunciasse persino al voto. Lo stesso popolo del Pd libero, che ha voglia di cambiare con facce nuove, infatti, non voterebbe mai espressioni di un mondo politico che non gli appartiene, il che favorirebbe o gli uomini del PD collocati altrove o il gonfiare ulteriormente le vele della protesta a 5 stelle».
Battipaglia, 21 marzo 2016