Yolande Mugakasana dal genocidio ruandese porta ad Eboli una testimonianza di pace.
La scrittrice Yolande Mugakasana, nel corso dell’intervista moderata e condotta da Giuseppe Avigliano, ha raccontato il suo impegno per la pace, i suoi libri, la sua incredibile vicenda umana.
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI – L’esperienza e la testimonianza di pace della scrittrice Yolande Mugakasana ha lasciato il segno, e in occasione dell’evento tenutosi nella Biblioteca Comunale “S.Augelluzzi”, la partecipazione della comunità ebolitana è stata alta ed emozionante.
L’evento è stato fortemente voluto da Maria Vecchio e Carmine Vignola, che hanno ospitato la scrittrice e reso possibile l’incontro. Giuseppe Avigliano, direttore editoriale di Caffèorchidea, ha moderato l’incontro e curato l’intervista. Fondamentale l’aiuto di Weboli, nella preparazione dell’evento e la sua comunicazione. Il tutto è stato organizzato in soli pochi giorni, con un’ottima sinergia di intenti e determinazione nel portare ad Eboli una testimonianza tanto importante.
L’incontro si è aperto con l’intervento di Stanley Safari, vice Presidente della Onlus Bene Ruanda. Safari, ha ricordato la genesi del genocidio ruandese e ha invitato l’Amministrazione comunale ad aprire un dialogo sull’esercizio della memoria, che parta innanzi tutto dai giovani.
La scrittrice Yolande Mugakasana, nel corso dell’intervista, ha raccontato il suo impegno, i suoi libri, la sua incredibile vicenda umana.
Nata a Butare, città del Sud del Ruanda,Yolande Mukagasana studia medicina ed apre un piccolo ambulatorio. Durante l’eccidio del 1994 vede morire i suoi tre figli (di 15, 14 e 13 anni), il marito, i genitori e tutta la sua famiglia. Si salva in maniera miracolosa dalla furia degli assassini, rimanendo nascosta per tre mesi. Il racconto straziante di questa vicenda è reso nel libro “La morte non mi ha voluto” (La Meridiana Editore). Yolande oggi è madre di 21 orfani, adottati in seguito a quel genocidio. Ha dedicato la sua vita a tramandare la memoria del genocidio, attraverso libri e conferenze in giro per il mondo. Dopo aver vissuto in Europa per sedici anni, è tornata a vivere in Ruanda, dove siede nel “Consiglio dei Saggi” della sua città ed è impegnata nella costruzione di una scuola materna.
Candidata nel 2010 al Nobel per la Pace, ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti di rilievo: dal “Premio Alexander Langer” al “Premio per l’intesa internazionale tra i popoli e i diritti umani” dell’Accademia europea, dal “Premio colomba d’oro per la pace” al “Premio donna del XXI secolo per la resistenza” del centro culturale belga Shaerbeeck, fino alla Menzione onorevole Unesco per l’Educazione.
L’incontro è stato reso possibile anche grazie alla disponibilità del Professore Alfonso Natale, nel tradurre e interpretare le parole della scrittrice dal francese all’italiano.
L’amministrazione comunale, presente all’incontro con l’Assessore alle Politiche Sociali, Lazzaro Lenza ed il Sindaco Massimo Cariello ha mostrato l’interesse e la determinazione nel portare avanti un dialogo proficuo e uno scambio culturale tra i nostri paesi.
Un evento che segna l’inizio di un percorso e che ci invita a una riflessione sulle immense responsabilità del cosiddetto “Primo Mondo”, sulla forza necessaria a farsi messaggeri di Pace e sulla necessità di conoscere e tramandare ciò che è stato.
Eboli, 15 marzo 2016
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