Eboli: I Giovani Dem fanno un “passo avanti” e votano Mattia Zunino

AI Giovani Democratici di Eboli hanno votato alla Segreteria Nazionale Mattia Zunino.

Noi abbiamo sostenuto convintamente Mattia Zunino perché vogliamo fare un passo più forte in avanti con l’organizzazione giovanile.

Giovani DEM di Eboli
Giovani DEM di Eboli

da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese

EBOLI – «Ieri e oggi – Si legge in una nota pervenutaci dai Giovani Democratici di Eboli – si sono svolte le primarie per la scelta del Segretario Nazionale. Sono state due giornate di partecipazione e confronto con i tanti ragazzi che sono venuti al seggio.

Ci dispiace  – scrivono i giovani Dem – che un candidato ha deciso di ritirarsi in questa competizione, poteva essere un ulteriore momento di confronto di diverse visioni dell’organizzazione giovanile.

Noi – conclude la nota dei Giovani Democraticiconvintamente abbiamo sostenuto Mattia Zunino, perché vogliamo fare un passo in avanti per questa giovanile. Un’organizzazione più snella e più vicina ai problemi dei giovani e del Paese, senza parlare solo agli addetti ai lavori. Noi daremo il nostro contributo seppur modesto».

mattia-zunino
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«Quando mi iscrissi ai Giovani Democratici – scrive sulla sua pagina facebook Mattia Zuninoavevo un’idea chiara in testa: io avrei cambiato il mondo. A nulla serviva chi mi ripeteva che il mondo è un posto corrotto, anzi...

Più sentivo quelle frasi più io pensavo che il lavoro che avrei dovuto fare sarebbe stato maggiore, ma che ce l’avrei fatta comunque. Davanti a me ho sempre pensato di avere tutto il tempo del mondo. Non è questo essere giovani? Credere segretamente che tu sarai l’unico nella storia dell’essere umano che vivrà in eterno?

E lo abbiamo ripetuto in tutti i modi, ma uno di questi mi sta particolarmente a cuore: “Chi ha compagni non muore mai.” Sì, perché se anche dovessi morire (cosa che non accadrà… ma questa è un’altra storia) ci saranno persone che la penseranno come me e mi porteranno con loro in ogni azione, in ogni battaglia.

Io,  – scrive Zunino – tu che stai leggendo, i tuoi che dall’altra stanza forse ti dicono che non puoi passare la sera davanti al computer, il tuo coinquilino che nella stanza accanto si “diverte” molto più di te che stai leggendo… beh, tutti noi nella storia non siamo che un mattoncino. Solo che ci sono due muri: uno dell’indifferenza, che sale e cresce ogni giorno, senza domandarsi se reggerà o no, dove l’importante è arrivare in alto, sempre più in alto; e un altro più piccolo, messo in obliquo, come fosse un “cavalletto” che sorregge il primo. Beh, questo secondo è il muro della partecipazione.

Ciascuno nella propria vita sceglie su quale muro vuole stare e noi abbiamo scelto il secondo. Questo ci rende speciali? No. Ci rende migliori? Affatto. Ci dà solo più responsabilità e più lavoro. Ma lo abbiamo sempre fatto volentieri. Tutto questo fino all’inizio di questa campagna congressuale. Sì, perché poi sono arrivati gli attacchi, le ferite, le parole fuori posto e i colpi bassi. E mi sono avvilito. Mi sono sentito un illuso, un inutile sognatore, un cretino. Ma… ma… Poi ho visto le proposte che mi arrivavano, ho visto i compagni che mi scrivevano e ho visto il vostro stupore davanti alla mia stanchezza. Vi chiedo scusa.

Allora mi sono ricaricato e ho capito che qualsiasi cosa sarebbe capitata, sarebbe capitata a tutti, ma sarebbe stata colpa di due persone, due candidati. E poi, oggi, qualcuno l’ha veramente fatta grossa. Perchè minacciare una scissione vuol dire andarsene col pallone e secondo me non merita neanche un commento. Sono convinto che molti, anche tra le persone che non mi sostengono, oggi sono rimasti delusi. Sparare su tutto e su tutti, senza guardare in faccia a nessuno, per ottenere… che cosa?

Il fatto è – conclude – che ad alcuni di cambiare il mondo non gliene frega nulla. E stavo per cascarci anche io, ma un’organizzazione intera mi ha salvato. E allora io voglio parlare a tutti quelli che ancora ci credono, intimamente. Cambiamo questa organizzazione. Facciamolo con lo spirito che ci ha spinto a ripartire nell’ultimo anno. Abbiamo tante idee da offrire e un mondo da prenderci. Ora so dove sbagliavo: non sarò io a cambiare il mondo. Lo faremo NOI e, per farlo, abbiamo tutto il tempo che ci serve. Perchè in fondo chi ha compagni non muore mai, giusto?

Eboli, 14 marzo 2016

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