Primarie del Centrosinistra a Napoli, cinque nomi in campo: Bassolino, Valente, Sarracino, Marfella e Ranieri (sub iudice).
I ricorsi si possono presentare antro mezzanotte del 6 febbraio, il 7 febbraio parte ufficialmente la campagna delle primarie. Inizia così la battaglia tra il “nuovo” e il “vecchio”, chi vince se la vedrà con De Magistris, il M5S e la Destra.
NAPOLI – Per il momento sono quattro i candidati che si confronteranno alle primarie di coalizione del centrosinistra, per la scelta del candidato sindaco di Napoli.
Alla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature del Partito Democratico, alle 12.00 di oggi, sono state ufficializzate le candidature di Antonio Bassolino, Marco Sarracino e Valeria Valente, mentre la commissione di garanzia non ha ammesso la candidatura di Umberto Ranieri, poichè a sottoscriverla sono stati prevalentemente semplici elettori e non tesserati del Partito, come invece prevedeva l’articolo 3 del Regolamento delle primarie.
Mentre Bassolino e Sarracino avevano già presentato le loro firme nei giorni scorsi delle quali: l’ex governatore 700 firme; Sarracino 627; la Valente invece 834. Oltre ai tre candidati del PD, il PSI ha lanciato in campo la candidatura dell’oncologo Antonio Marfella.
Tutte le candidature, intanto, sono al vaglio della commissione di garanzia che è presieduta da Giovanni Iacone, la quale dovrebbe esprimersi entro oggi stesso per consentire una rapida risoluzione. Eventuali ricorsi, come pare si appresterà a presentare Ranieri, possono essere presentati alla commissione antro la mezzanotte del 6 febbraio, per modo che dal 7 febbraio possa partire ufficialmente la campagna delle primarie.
La consultazione si terrà il prossimo 6 marzo, ma non sarà un mese tranquillo. Si preannuncia una campagna elettorale al cardiopalma, una lotta all’ultimo sangue che sicuramente coinvolgerà le varie segreterie, da quella regionale a quella nazionale. Quest’ultima non nasconde una contrarietà alla candidatura Bassolino, candidatura osteggiata fino all’ultimo momento contrapponendogli tutto il “nuovo” del renzismo. Bassolino combatterà contro tutti e dovrà superare anche quella distratta distanza che anche Massimo D’Alema, il suo amico storico ha inteso manifestare nell’occasione della sua visita salernitana.
Insomma se vince Bassolino, il “renzismo” subirà un freno e non è detto che non vi siano anche ripercussioni sul referendum costituzionale. Se al contrario dovesse vincere il “Nuovo” allora Bassolino sarà definitivamente “rottamato” e comunque il candidato si dovrà confrontare con Luigi De Magistris e il M5S.
Napoli, 4 febbraio 2016