Ripascimento Litorale: Spiragli di luce dalla Provincia per rivedere il Grande Progetto

Disponibilità dal Presidente della provincia Canfora a rivedere il grande progetto di ripascimento del litorale salernitano.

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da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mesee

SALERNO – Il comitato Rinascimare composto dai circoli di Legambiente di Pontecagnano, Battipaglia, Eboli e Capaccio, dal WWF Eboli, Campagna e Battipaglia, da Italia nostra Salerno, da SEL Pontecagnano ed Eboli, dal CAI Salerno, dalle Associazioni Isea Onlus, Ponte nuovo, Cicloecologista di Eboli e Campagna, Eboli Nuova, Movimento Arancione, si batte da anni per la ridefinizione del Grande Progetto di difesa e ripascimento del litorale compreso tra i Comuni di Pontecagnano e Capaccio.

Alla luce delle valutazioni tecniche, ambientali e politiche fatte dalla presentazione del suddetto progetto ad oggi (sono passati tre anni) e a seguito della disponibilità del Presidente Giuseppe Canfora ad aprire un confronto con i Sindaci dei Comuni interessati per discutere della reale necessità della sua realizzazione, il comitato si è incontrato venerdì 22 gennaio con il Presidente Canfora per chiedere, insieme al consigliere comunale di Capaccio Maurizio Paolillo, la rimodulazione del progetto allo scopo di utilizzare le importanti risorse economiche rese utilizzabili dall’UE per riqualificare e riorganizzare un tratto di costa dalle indiscutibili potenzialità turistiche ed ambientali.

Il presidente della Provincia ed il Rup del progetto, preso atto delle istanze del comitato e del consigliere Paolillo hanno dichiarato che se i Sindaci dei comuni interessati manifestassero chiaramente la loro contrarietà, la Provincia sarebbe disposta a non appaltare l’opera.

Pertanto il comitato, dopo aver sensibilizzato tutti i comuni interessati ed avendo riscontrato adesione sia da parte di tante associazioni che da parte della politica, si aspetta che in questo momento ci sia coesione e coraggio a dire NO al Grande Progetto.

Purtroppo la sua realizzazione comporterebbe un’ingente spesa (70milioni di euro) per un intervento inutile e troppo impattante per il nostro territorio (42 barriere per un totale di 1.200.000 tonnellate di pietra calcarea) che per la sua importanza è secondo solo al MOSE.

Nelle altre regioni italiane, tali opere, già realizzate (Lazio, Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria …) hanno evidenziato una serie di aspetti negativi sia dal punto di vista ambientale che turistico. Tant’è che queste regioni stanno sperimentando interventi di riqualificazione.

Le regioni più virtuose hanno invece adottato l’arretramento controllato degli stabilimenti balneari e delle strutture poiché è la migliore opzione per affrontare il problema dell’erosione costiera.

Salerno, 26 gennaio

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