L’ “Identità “ entra nell’era digitale. Dopo un’attesa di 20 anni arriva finalmente la carta d’identità elettronica.
Dall’11 gennaio si potrà richiedere l’ASDI. La disciplina è contenuta nel DL del ministero dell’interno del 23/12/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30/12/2015 n. 302, che fissa le modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica.
di Annamaria Forte
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Dall’11 Ggennaio si potrà richiedere l’ASDI. La disciplina è contenuta nel decreto del ministero dell’interno del 23 dicembre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2015 n. 302, che fissa le modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica. Il progetto della carta d’identità elettronica è in cantiere da quasi venti anni. Ideato nel 1997, aveva registrato varie sperimentazioni e anche il rilascio di alcune carte d’identità elettroniche. Ora il governo Renzi (nel dl enti locali della scorsa estate 2015 sono state anche stanziate specifiche risorse per il rilancio della carta d’identità elettronica). La richiesta di rilascio verrà presentata dal cittadino all’ufficio anagrafico del comune di residenza o al consolato, se residenti all’estero.
Il cittadino maggiorenne, in sede di richiesta al comune di rilascio della carta d’identità elettronica, avrà la facoltà di indicare il proprio consenso, ovvero diniego, alla donazione di organi e tessuti in caso di morte. Nel caso in cui il cittadino intenderà modificare la propria volontà, si dovrà recare presso la propria Asl di appartenenza oppure le aziende ospedaliere o gli ambulatori dei medici di medicina generale o i centri regionali per i trapianti o – limitatamente al momento di rinnovo della Cie – anche presso il comune.
Tante le novità della Carta d’identità elettronica (Cie), rispetto alla tradizionale versione cartacea. Oltre alle impronte e alla possibilità per i maggiorenni di indicare la volontà o meno di donare gli organi, ci sarà un Pin che permetterà l’accesso ai servizi online dedicati. Secondo il Codice dell’Amministrazione Digitale, il microprocessore della carta d’identità elettronica potrà contenere, a richiesta dell’interessato, ove si tratti di dati sensibili:
1. L’indicazione del gruppo sanguigno;
2. Le opzioni di carattere sanitario previste dalla legge;
3. I dati biometrici previsti dalla legge, come ad esempio le impronte digitali con esclusione in ogni caso del DNA;
4. Tutti gli altri dati utili al fine di razionalizzare e semplificare l’azione amministrativa e i servizi resi al cittadino, anche per mezzo dei portali, nel rispetto della normativa in materia di riservatezza;
5. Le procedure informatiche e le informazioni occorrenti per la firma elettronica.
La Cie sarà realizzato con le tecniche tipiche delle carte valori e avrà un microprocessore per la memorizzazione dei dati. Il piano per il rilascio sarà graduale e le tappe saranno fissate da una commissione ad hoc. La grande novità è che la richiesta potrà anche essere fatta sul web attraverso l’apposito portale (Cieonline). Nella carta devono essere inserite l’immagine del volto del titolare, attraverso una foto digitalizzata, e l’immagine delle impronte digitali. Ma anche la firma autografata (nei casi previsti), l’autorizzazione o meno all’espatrio nonchè, ma è facoltativa, l’indicazione sulla donazione degli organi. La consegna della Cie, con i codici Pin e quindi anche Puk, deve avvenire, presso l’indirizzo indicato dal cittadino, entro sei giorni lavorativi.
Ma quando e come si concretizzerà tutta l’operazione? Si parte dai Comuni che hanno già emesso quelle che, a questo punto, diventano le vecchie carte d’identità elettroniche. Le nuove si dovranno basare sulle regole fissate nel decreto appena firmato dal Governo tenendo conto della roadmap stabilita dalla Commissione interministeriale permanente della Cie. Poi si passerà agli altri Comuni, stando alle linee guida del ministero dell’Interno. Tornando alla Commissione, è istituita al Viminale, con il compito di definire gli indirizzi strategici e il monitoraggio delle varie fasi del progetto.
Eboli, 13 gennaio 2016
Rossi Mario Giovanni con quella foto? Finalmente in Italia abbiamo riconosciuto in transgen?
Anche se è una battuta scherzosa, sembrerebbe di cattivo gusto, perchè quella foto l’ho inserita io ed è quella della bravissima Annamaria Forte, ragazza dolcissima e coltissima. Un modo carino di rappresentare in uno il servizio e chi l’ha scritto.
Era uno scherzo. Admin lo sai che sono pazziarulo e non sapevo l’avessi messa tu!! Onore a te!