Tre anni di ordinaria gestione volgono a termine, la Politica si organizza, e gli imprenditori come si apprestano a vivere il Post commissariamento?
Una domanda che POLITICAdeMENTE cerca di affrontare facendo un “viaggio” nel mondo produttivo battipagliese per cogliere valutazioni e proposte iniziando dall’imprenditore Carlo Vitolo patron del Gruppo San Luca di Battipaglia.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La lunga fase commissariale a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche volge al termine. Nella prossima primavera si svolgeranno le elezioni amministrative e il ricordo dell’ultima amministrazione comunale guidata da Giovanni Santomauro sebbene siano trascorsi tre lunghi anni sembra essere dietro la porta, anche perchè fatta qualche dovuta eccezione, pare che i protagonisti di allora siano in gran parte gli stessi.
Tre lunghi anni che hanno mortificato una Città tra le più attive della Campania, del Mezzogiorno, d’Italia. Tre lunghi anni che hanno visto di tutto, perfino il Commissariamento del Commissariamento, con la sostituzione del Commissario Prefettizio Mario Rosario Ruffo, nominato subito dopo l’autoscioglimento del consiglio comunale a seguito delle dimissioni volontarie di 21 consiglieri comunali, con la terna, e non “triade” commissariale, come spesso erroneamente si è chiamata accostando i tre integerrimi funzionari Gerlando Iorio, Carlo Picone e Ada Ferrara all’organizzazione criminale cinese, dimenticando che gli stessi sono venuti per contrastare la Camorra o le Camorre che nel frattempo si erano, come sembra, impossessate diffusamente della macchina comuanle e ne determinavano scelte e semmai anche i risultati politici.
Tre anni però che non hanno fatto chiarezza di quella macchia ma che al contrario, con quel handicap, ha frenato lo slancio di questa Città, naturalemte protesa per collocazione geografica, per propensione e per lo spirito propositivo dei sui cittadini, ad eccellere in tutti i settori della produzione, trainando nei suoi successi e nella sua florida economia l’intero comprensorio, e meritandosi lo “scettro” di Città capofila della Piana del Sele. Tre anni che non hanno favorito una comunità che al contrario si è dovuta accontentare, nonostante gli sforzi dei tre commissari, di una ordinaria amministrazione, la quale escludeva un comprensorio di circa 100mila abitanti, come quello di Battipaglia e della vicina Eboli, entrambe commissariate, e le tagliava fuori dai processi decisori, ricordando poi i danni che ne sono venuti con la esclusione delle rappresentanze nella costituzione della Nuova Provincia e la scarsa determinazione nelle scelte politiche in riferimento alla Sanità, ai trasporti e alla mobilità, ai rifiuti e all’ambiente, alla scuola, ai servizi, abbandonandola a se stessa.
Ancora qualche mese e ci sarà il passaggio dall’Amministrazione “controllata” della Commissione Straordinaria a quella che uscirà fuori dalla competizione elettorale. C’è da dire, oggettivamente, che tra l’imprenditoria battipagliese e le varie Amministrazioni comunali non c’è stato mai un buon rapporto, e sebbene convivessero utilizzavano canali e binari diversi, e quella imprenditoria, avvertiva il disagio solo quando si incontrava, ob torto collo con la politica, tuttavia per anni quei percorsi paralleli hanno consentito all’economia cittadina di organizzarsi e crescere per propri meriti e senza nessun apporto che venisse dalla politica, nel metre una classe politica mediocre faceva scempio della Città e regalava di tanto in tanto una gestione commissariale e come i granchi se faceva un passo avanti, poi ne faceva due indietro.
Tre anni che sembra abbiano lasciato un segno, ma che è interessante sapere come li hanno vissuti gli imprenditori e come si apprestano a vivere l’era post-commissariale, sebbene sembra non ci siano affatto elementi di novità che provengono sia dal settore politico che si richiama al così detto Centro-destra, e sia l’altro versante, quello che ci ricvonduce al Centro-sinistra, non escludendo le Associazioni e i movimenti ivi compreso il M5S.
Ritenendo che la sfida elettorale sebbene si presenti sotto sigle diverse ha tra gli sfidanti, a giudicare dai nomi buon a parte degli stessi protagonisti che sono stati attori del passato e quindi ci si ritroverebbe nella condizione di cambiare tutto per non cambiare nulla. E se dalle parti della destra cittadina tra i candidati si annoverano Gerardo Motta, Ugo Tozzi, Cecilia Francese, Fernando Zara, dalle parti della sinistra vi sono Pietro Ciotti, Nicola Vitolo, Enrico Lanaro, Carmine Galdi, e pare stia scaldando i muscoli Egidio Mirra, POLITICAdeMENTE intende effettuare un “viaggio” tra l’imprenditoria battipagliese, per cercare di comprendere come hanno vissuto la gestione commissariale e come immaginano il futuro post commissariale, iniziando dall’’Imprenditore Carlo Vitolo, all’anagrafe Carlo Alberto Vitolo, Patron del Gruppo San Luca di Battipaglia, e animatore di numerosissime altre iniziative imprenditoriali che spaziano dall’Edilizia, all’agricoltura, dagli allevamenti Bufalini al Banquetting, alla produzione vitivinicola e ai Servizi in Italia e all’estero.
Vitolo da un passato politico di Amministratore di questa Città negli anni ottanta, per anni si è tenuto fuori dalla politica sebbene di recente gli sono stati riconosciuti per la sua vivacità e variegata attività imprenditoriale meriti e attrbuiti ruoli come membro del Consiglio dei delegati del Consorzio di Bonifica in destra del fiume Sele, è un ulteriore riconoscimento nel Luglio scorso, nel ruolo prestigioso di componente del Comitato per la Legislazione presso la Camera dei Deputati, presieduta dall’On. Aniello Formisano. Iniziando da Vitolo cercheremo di offrire un ulteriore contributo al dibattito politico che si sta svolgendo in Città cercando di comprendere come il mondo imprenditoriale osserva ed interagisce con la politica e il territorio e soprattutto come vede le varie fasi di questo dufficile momento.
D – Dottor Vitolo nel suo ruolo di imprenditore come ha vissuto questi lunghi anni di commmissariamento?
R – Un commissariamento é sempre una sconfitta per una città. Non solo per la classe politica, ma per l’insieme della comunità, per le forze produttive, per le forze sociali, per tutti i cittadini. Si tratta di una sospensione della democrazia, e questo in sé é un male.
D – Ritiene siano stati dannosi per l’economia locale?
R – Penso che i commissari abbiano operato bene. Tuttavia è ovvio che non hanno potuto pianificare e progettare, ma solo gestire al meglio l’ordinario. Battipaglia così ha gettato al vento anni preziosi. Penso in particolare ai fondi europei e ai grandi progetti di trasformazione urbana e di ammodernamento produttivo. E poi c’è stato un indiscutibile danno di immagine che è caduto sulla Città e conseguentemente sul mondo produttivo.
D – In Primavera ci saranno le amministrative ritiene siano decisive per la Città?
R – Si, sono elezioni decisive. Non possiamo più permetterci di sbagliare. C’è una nuova giunta regionale, un Presidente molto operativo. Dobbiamo scegliere una classe dirigente all’altezza, ambiziosa, coraggiosa, innovativa e competente. E soprattutto onesta, che voglia pensare al bene della città e non al proprio tornaconto personale.
D – Coglie in questa prima fase elementi sostanziali di novità?
R – Alcuni candidati hanno lo sguardo rivolto al passato e riproporrebbero antiche divisioni. Poi ci sono le primarie del PD, anche se penso che il partito che guida la Regione e l’Italia dovrebbe fare uno sforzo unitario e lavorare per soluzioni condivise di alto profilo.
D – Cosa ritiene sia determinante per cambiare veramente pagina dopo il commissariamento?
R – Intanto occorre non solo un buon sindaco, ma una buona giunta è un buon consiglio comunale. Poi ci sono grandi temi da affrontare: dare sostegno all’impresa, migliorare la qualità dei servizi pubblici, investire risorse e competenze in cultura e sapere.
D – Quali sarebbero i primi provvedimenti che una amministrazione dovrebbe adottare?
R – Una seria pianificazione territoriale, il sostegno alle fasce deboli, l’incremento delle opportunità di lavoro, il miglioramento dell’utilizzo degli spazi urbani. Le cose da fare sono tante. Da imprenditore penso che dobbiamo innanzitutto migliorare la qualità della formazione dei nostri giovani, e dare loro possibilità di crescita.
D – Sulla base delle candidature che si profilano chi riterebbe più capace, più affidabile politicamente e quale coalizione ispirerebbe più fiducia?
R – La mia risposta sarebbe ovvia e scontata, anche per ragioni affettive. Però io penso che occorra ancora uno sforzo per individuare il profilo migliore. Battipaglia ha bisogno di una nuova classe dirigente politica che sappia parlare con tutti e sappia avere una visione, una strategia. Penso che bisogna cercare ancora soluzioni, non accontentarsi. Ma questo sarebbe il compito della politica e dei partiti. Io faccio impresa, e penso che senza visione e intuito le imprese falliscono, e fallisce pure la politica.
D – Cosa si sentirebbe di suggerire ai candidati e cosa ai partiti?
R – Suggerisco di parlare di cose concrete e di mostrare coraggio. L’era delle chiacchiere è finita. E poi ognuno dovrebbe guardare dentro di se e rispondere a questa domanda: sono la persona giusta per affrontare questa sfida difficile?
D – Se fosse sindaco per un giorno cosa farebbe per prima?
R – Chi mi conosce sa che tra i miei difetti non c’è la presunzione. A volte non bastano cinque anni, figuriamoci un giorno.
D – E da imprenditore cosa chiederebbe?
R – Da imprenditore chiedo regole. Regole chiare e uguali per tutti. Il male più grande per l’economia di un territorio come il nostro è l’arbitrio, la discrezionalità. Le regole naturalmente devono essere frutto della partecipazione, della discussione e della condivisione. Ma una volta stabilite devono valere ed essere rispettate da tutti.
Battipaglia, 14 gennaio 2016
Lo dico senza problemi, collaboro con una delle aziende più importanti del Gruppo Vitolo, uno dei tanti e da tanti anni.
Viviamo un tessuto socio/economico prossimo alla depressione, nonostante ciò la famiglia Titolo, il Dott. Carlo Titolo ha messo in piedi una complessa rete di aziende creando un gruppo capace di essere avanguardia nazionale. Possiamo fare ancora meglio.
Vitolo un faro della buona imprenditoria meridionale,merita i giusti elogi ed emulazioni positive,tanto di cappello a chi crede,cresce e da dignità agli altri.
OTTIMA INTERVISTA all’imprenditore battipagliese Carlo Alberto Vitolo che, nonostante le attuali difficoltà di mercato, riesce a gestire in maniera dignitosa il Gruppo San Luca.
Battipaglia sta per uscire da un periodo buio della propria storia amministrativa, tuttavia la vocazione imprenditoriale di questa cittadina non sembra essere stata mortificata da tre anni di commissariamento prefettizio.
Dell’intervista mi è piaciuta in particolare l’ultima risposta del dott. Vitolo. Egli chiede sopratutto REGOLE CONDIVISE che dovranno essere rispettate rigorosamente da ognuno. E’ questo, al contempo, un cardine della democrazia ed un fattore imprescindibile per uno sviluppo economico armonico e scevro da qualsiasi condizionamento malavitoso.
Personalmente credo che Battipaglia non meritava questi altri tre anni di fermo politico-amministrativo: le gestioni commissariali non hanno fatto mai bene a nessuno e le motivazioni giuridico-legali su cui si è basato lo scioglimento del Consiglio Comunale appaiono,oggi, davvero molto labili.
Ma, a volte, i POTERI FORTI che si nascondono dietro tali accadimenti restano nell’ombra dei tanti misteri della nostra Repubblica.
Ci dobbiamo solo augurare,come cittadini ebolitani, che la nostra sorella Battipaglia sappia, alle prossime amministrative, eleggere un sindaco ed una giunta all’altezza della situazione.
Buon lavoro a tutti.
VINCENZO CICALESE