L’Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle al ministro per le riforme, Maria Elena Boschi.
Con con 129 sì e 373 no la mozione del Movimento 5 Stelle è stata respinta. Hanno votato “si”: Si-Sel, Lega Nord, Fdi-An. Hanno votato “No”: Pd, Area popolare, Conservatori e riformisti, Ala, Scelta civica, Pi-Cd, Psi, Minoranze linguistiche. Forza Italia non ha partecipato al voto.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
ROMA – L’Aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle al ministro per le riforme, Maria Elena Boschi, per un presunto conflitto di interessi a seguito del salvataggio del governo di quattro enti creditizi, tra cui Banca Etruria, di cui suo padre è stato vicepresidente, con 129 sì e 373 no. A favore della mozione oltre al M5S hanno votato Si-Sel, Lega Nord, Fdi-An; contrari invece il Pd, Area popolare, Conservatori e riformisti, Ala, Scelta civica, Pi-Cd, Psi, Minoranze linguistiche. Forza Italia non ha partecipato al voto.
Poco prima del voto Maria Elena Boschi ha difeso a spada tratta se stessa e la sua famiglia in Aula alla Camera. “Se fosse coinvolta la mia famiglia io mi dimetterei. Se mio padre ha sbagliato deve pagare, ma se ha sbagliato non può essere giudicato da un tribunale dei talk show“, ha esordito. “In tutta onestà vorrei chiedere a quest’Aula dov’è il favoritismo nell’aver fatto perdere a mio padre l’incarico come a tutti gli altri membri del cda? Vorrei chiedere in tutta onestà: dov’è il favoritismo nell’essere stato mio padre sanzionato dalla Banca d’Italia con 144.000 euro?“.
“Vorrei che innanzitutto fossero chiari i fatti: mio padre è stato eletto vicepresidente di Banca Etruria, non vicario e senza deleghe, ha accettato questo incarico quando la banca era già in difficoltà. Mio padre è stato destituito con il commissariamento voluto dal nostro governo. Si cerca con malizia di sostenere che il decreto del governo abbia favorito me e la mia famiglia“, ma nessun componente “della mia famiglia ha acquistato o venduto azioni da quando io sono stata al governo, non può esserci stato nessun plusvalore“, ha contrattaccato il ministro.
“E non abbiamo venduto o acquistato azioni né prima né dopo il decreto varato dal governo. Io posseggo, o possedevo, 1.557 azioni di Banca Etruria per un valore iniziale di 1.500 euro. Dopo il decreto di questo governo il valore delle azioni è stato azzerato. Mio padre possiede 7550 azioni; 2013 mia madre, 1847 mio fratello Emanuele, 347 mio fratello Pier Francesco. A un valore inferiore a un euro ciascuna potete fare il calcolo del valore complessivo di questi pacchetti“, ha rincarato la dose.
“Trovo suggestivo che a fronte di questo io sia indicata come proprietaria di Banca Etruria. Dire che Banca Etruria è la banca della famiglia Boschi è funzionale ai titoli sui giornali, ma non corrisponde alla realtà dei fatti. Il provvedimento di novembre non ha favorito la mia famiglia, perché le azioni sono state azzerate come tutte le altre. Né io né i membri della mia famiglia abbiamo comprato o venduto azioni dal momento in cui io sono arrivata al governo. Nessun plusvalore può essere stato realizzato. Ma ragioniamo per assurdo: a seguito del decreto tutte le banche quotate hanno visto aumentato il valore dei propri titoli, e la minusvalenza si è ridotta. Invece di perdere 960 euro avrei perso 500 euro. Stiamo parlando al Paese di 370 euro“, ha detto ancora.
Ha poi messo in chiaro che come ministro è sempre stata dalla parte delle istituzioni, non ha mai favorito la sua famiglia, i suoi amici e alla fine ha sfidato chi ha presentato la mozione di sfiducia. “Non vi consento di mettere in discussione la mia onestà, non ve lo consento io e non ve lo consente la realtà dei fatti che è molto più forte del pressapochismo e della demagogia”. Se c’è stato favoritismo, una corsia preferenziale? “Se la risposta fosse sì, sarei io la prima a ritenere necessarie le mie dimissioni. Fare il ministro a 34 anni forse attira invidia, ma invidia e maldicenze non mi fanno paura“, ha concluso.
Dopo che la Camera ha respinto la mozione di sfiducia al ministro Boschi, Renzi è intervenuto sostenendo che “si è trattato di un “clamoroso boomerang da parte del M5s. Questo governo ha salvato un milione di risparmiatori“, ha affermato, aggiungendo che “il tempo delle leggi ad personam in Italia è finito. Rispetto per tutti e grande determinazione nell’andare avanti con le riforme”.
Roma, 19 dicembre 2015