Sabato 2 dicembre 2015, ore 16,30, al MOA, Abdon Alinovi, “padre nobile” della Città di Eboli presenta il suo Libro: “Rosso Pompeiano”.
L’incontro promosso dal Comitato Organizzatore, in stile sobrio e non celebrativo, come vuole lo stesso Alinovi, per i discutere confidenzialmente con i suoi concittadini degli eventi politici che vanno dagli anni ’50 fino agli anni ’80.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Sabato 2 dicembre 2015, alle ore 16,30, presso il MOA (Museum Operation of Avalance), Via S. Antonio di Eboli, Abdon Alinovi, “padre nobile” della Città di Eboli presenta il suo Libro: “Rosso Pompeiano“.
L’incontro promosso dal Comitato Organizzatore, in stile sobrio e non celebrativo, come vuole lo stesso Alinovi, per i discutere confidenzialmente con i suoi concittadini degli eventi politici che vanno dagli inizi degli anni ’50 fino agli anni ’80.
Il prof. Giuseppe Manzione, il prof. Vincenzo Cicalese, il prof. Giuseppe Fresolone e il dott. Antonio Lioi, Marco Lamonica componenti del Comitato, hanno illustrato ai giornalisti presenti l’opera di Alinovi data alle stampe appena un mese fa e presentata, con grande successo, in prima uscita nazionale il 5 dicembre scorso alla Fiera del Libro di Roma.
Abdon Alinovi è nativo di Eboli anche se da moltissimi anni vive a Napoli. Nel maggio dell’anno 2012 ha ricevuto dall’Amministrazione Comunale di Eboli la nomina di “cittadino onorario ebolitano” per il suo forte impegno politico nato nella clandestinità insieme ad alcuni giovani ebolitani formatisi nella “bottega di calzolaio” del confinato fiorentino Mario Garuglieri, compagno di carcere a Turi (BA) di Antonio Gramsci.
«Da questo nucleo di giovani di cui anche io ho fatto parte – ha dichiarato il prof. Manzione – Nacque la cosiddetta Scuola Politica Ebolitana formata da comunisti e socialisti che, come Alinovi, che tra l’altro ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, poi divennero Dirigenti Politici, Sindaci, Consiglieri Provinciali, Deputati, Senatori e Ministri della Repubblica».
Infatti dagli albori degli anni ’50 e fino agli anni ’80, Eboli fu un punto di riferimento per tutta la sinistra dell’Alto e Basso Sele e spesso egemonizzò le scelte delle Federazioni Salernitane del PCI e del PSI. Quella stagione politica fu segnata soprattutto dall’occupazione dei latifondi da parte dei “braccianti agricoli senza terra”, costruendo così le basi della futura “riforma agraria” e dell’assegnazione dei fondi ai contadini della Piana del Sele.
A guidare quelle battaglie fu “la meglio gioventù” ebolitana dell’epoca incarnata dal compianto senatore comunista Antonio Cassese eletto sindaco della nostra città nel 1952 e fino al 1956 e successivamente negli anni ‘8o (1980/1983), quelli del terremoto.
Il 12 dicembre prossimo, Alinovi desidera un “incontro molto particolare”, non ufficiale né celebrativo e fumoso bensì un dialogo con i suoi concittadini attraverso domande e risposte sui dubbi e curiosità della vita ebolitana del periodo pre-bellico e quello della ricostruzione.
Alinovi in “Rosso Pompeiano” oltre ad affrontare i rapporti tra Eboli, Carlo Levi e Rocco Scotellaro, esamina la nascita dei Partiti Politici, delle Cooperative “della terra” e delle Federazioni del PCI a Salerno e a Napoli. Parla dei suoi rapporti con Togliatti, Amendola, Cecchino e Luigi Cacciatore, Feliciano Granato ed Ignazio Rossi etc… ma anche di spaccati della vita quotidiana in cui emerge la figura di grande educatrice di sua madre, che insegnava nelle scuole primarie del Complesso Monumentale di San Francesco, la signora Assunta Califano nonché le vicende della guerra d’Africa legate al fratello Almo. Alinovi parla anche della gente comune come Sabatiello, Angiolina, Ciccillo e Peppiniello…
Eboli, 11 dicembre 2015
mi sembra giusto riconoscere il titolo a marco la monica
Dobbiamo INNANZITUTTO essere sempre grati a Massimo Del Mese che, grazie a questo ottimo blog, consente a tutti noi di esprimere democraticamente e liberamente il proprio pensiero nonchè ci offre la possibilità di pubblicizzare iniziative e attività politico-amministrative-culturali etc. del nostro territorio.
La presenza sobria e non celebrativa di Abdon Alinovi deve essere un’occasione importante per approfondire la storia della nostra cittadina durante gli anni dell’ultimo dopoguerra.
E con Giuseppe Mazzini,apostolo del Risorgimento italiano ed europeo, vorrei ricordare che
LA STORIA SPECCHIO FEDELE DEL PASSATO E MAESTRA DELL’AVVENIRE FU E SARA’ SEMPRE LA DEPOSITARIA DELLE VICENDE UMANE.