L’artigiano-artista Donato Naponiello dona ufficialmente al Comune di Eboli la sua riproduzione lignea dell’Amerigo Vespucci.
Cerimonia ufficiale di consegna della versione in scala del veliero-nave scuola della Marina Italiana, in mostra già da un anno al MOA, alla presenza del presidente del museo Giuseppe Fresolone e del consigliere comunale, Antonio Petrone.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
«Non chi comincia ma quel che persevera » motto dell’Amerigo Vespucci
EBOLI – “Non consideratemi un artista, – dice Donano Naponiello al mondo Bebè Naponiello – ma solamente un semplice artigiano che coltiva da decenni un hobby, che auspico sia tramandato alle nuove generazioni“.
Il ragioniere Donato Naponiello coltiva da oltre mezzo secolo una nobile passione, quella del modellismo navale statico, che lo ha portato nel corso degli anni alla creazione di strutture in scala degne di pubbliche esposizioni, coronate come nei fatti dimostrato, di un giusto interesse popolare e mediatico. L’ultimo suo capolavoro oggetto di attenzioni, è l’Amerigo Vespucci, ovverosia la riproduzione lignea del veliero nave scuola della nostra Marina Militare (ed ancor prima della Regia Marina militare) che prende il nome dal navigatore ed esploratore fiorentino che ha dato a sua volta l’appellativo al cosiddetto nuovo mondo: le Americhe.
Nella cerimonia consumatasi nel salone delle feste del MOA, presso il cuore antico della nostra città, oltre ad un folto gruppo di amici, semplici curiosi ed appassionati (che hanno ammirato per svariati minuti in religioso silenzio la perfezione stilistiche e le rifiniture dello scafo e delle vele, in aggiunta ad una perfetta luminescenza), hanno presenziato all’evento il direttore del museo, Giuseppe Fresolone, il quale ha consegnato ben due attestati di benemerenza all’autore ed il consigliere del partito democratico Antonio Petrone, in rappresentanza istituzionale del primo cittadino Massimo Cariello.
Il Veliero Vespucci (classe A5312), come ha abilmente esposto Naponiello al pubblico presente, il quale in un remoto passato per la precisione storiografica, aveva avuto un suo omonimo ma con funzioni invece di incrociatore sempre sella Regia Marina Militare: «venne ideata nel 1925, e fu progettata insieme alla sua “gemella” molto conosciuta anch’essa come una storica imbarcazione della Marina, la Cristoforo Colombo, nel 1930 nei nostrani cantieri navali di Castellammare di Stabia (Napoli), riprendendo i progetti del Monarca, l’ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie,” – prosegue l’artigiano-artista – La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia dalla figlia del comandante marittimo Oscar Cerio, la giovanissima Elena e subito partì il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la su prima bandiera di combattimento».
A tutt’oggi, vi è da aggiungere la funzione di nave scuola dell’Accademia della Marina Militare Italiana, ha come naturale pilastro un duro addestramento classico che si svolge con delle campagne specifiche, ovvero crociere d’istruzione effettuate dal varo in poi già 71 volte, con rotte marittime che configurano sempre itinerari diversi: Nord Europa 37 volte, 20 in Mediterraneo, 4 in Atlantico Orientale, 7 in Nord America, 1 in Sud America e 1 circumnavigando il Globo, e negli ultimi anni ha svolto v’è da dire con onore, la funzione di vero e proprio ambasciatore della cultura e della storia italiana e sempre trattata alla stregua di una vedette, in ogni porto ove essa attraccasse.
Naponiello ha anche illustrato agli astanti le caratteristiche tecniche del modello: una base di compensato con 19 ponti, 2 piani, lunga oltre 2 metri, alta 60 centimetri e larga 40, e cosa fondamentale fonte di sacrifici e di notti insonni ora che libero da impegni lavorativi, coltiva la sua passione nel buen retiro di via Enrico Perito un suo negozio riconvertito in una bottega artigianale in senso stretto; difatti quivi per ben un anno intero (questo volitivo signore classe 1930), ha dedicato tempo ed energie alla sua creatura navale ora in esposizione, che presto sarà seguita dalla gemella, ovvero la Cristoforo Colombo, destinata pur’essa magnanimamente alla donazione a favore della collettività.
L’artigiano-artista Naponiello ha poi tenuto a precisare che questa cerimonia si sarebbe dovuta svolgere il 9 gennaio dell’anno corrente, ma che per fastidiosi motivi di salute è stata procrastinata sino alla data odierna, proseguendo poi nella sua serrata narrazione: «Io non mi considero un artista, ma un modesto artigiano che coltiva l’hobby del modellismo, ed in questo campo ho avuto molte soddisfazioni, invero son stato recentemente contattato dalla MSC crociere per complimentarsi delle mie creazioni, come anche da diverse città, anche del nord come Torino, ove appassionati del settore, i quali avendo visionato precedentemente sugli organi di stampa i miei lavori, hanno gradito delle delucidazioni in merito; nella mia carriera di modellista infatti ho riprodotto diverse tipologie di veicoli: il monomotore del grande italico aviatore Francesco Baracca, un Mig russo, le frecce tricolori e persino un caccia-bombardiere americano, ed alla inaugurazione della mostra permanente della mia collezione privata, avvenuta l’8 agosto 2014 sempre in via Enrico Perito, alla presenza dell’assessore alla cultura della passata amministrazione Liberato Martucciello, ebbi con somma soddisfazione una grande rispondenza di pubblico, effettivamente ben in 418 visitarono la mia esposizione ed contemporaneamente lasciarono un ricordo tangibile sul registro delle presenze, con un numero ahimè maggiore di forestieri rispetto ai compaesani, forse alla cosa meno appassionati. – e conclude lanciando un accorato appello – il mio auspicio, lo manifesto altresì agli esponenti istituzionali presenti, e che ad Eboli si crei una scuola specifica con persone qualificate che coltivino questa sana passione per il modellismo, in linea con la naturale inclinazione artigianale ed artistica del nostro popolo, un testimone ideale che attuo stasera dinnanzi a voi, trasferendo queste opere in dono perenne alla mia cara città che vuol essere un legato di memoria e di passione per i posteri, ricordando che il modellismo è comunque una forma di cultura, augurandomi al contempo che il buon viatico di stasera porti presto frutto,un grazie a voi tutti!»
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Eboli, 5 dicembre 2015
1 commento su “La Nave “Amerigo Vespucci” in esposizione al MOA di Eboli”