Mercoledì 2 dicembre 2015, ore 18.30, libreria Edicolè di Eboli, presentazione del libro “Roma Brucia” di Pietro Orsatti.
Uno spaccato sul processo Mafia Capitale, dopo che si è consumato l’affaire Marino, è importante che non si spengano i riflettori su una città che si appresta a celebrare il Giubileo in un clima di crisi sociale e politica senza precedenti.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Mercoledì 2 dicembre alle 18.30, presso la libreria Edicolè di Eboli (Salerno), Pietro Orsatti presenterà il libro “Roma brucia”, (Imprimatur editore). Ai tempi del processo su Mafia Capitale e dopo che si è consumato l’affaire Marino, è importante che non si spengano i riflettori su una città che si appresta a celebrare il Giubileo in un clima di crisi sociale e politica senza precedenti.
Giuseppe Avigliano e Luca Onesti, della casa editrice Caffè Orchidea, intervisteranno l’autore, giornalista di inchiesta che si occupa da anni di mafie e resistenze alle mafie, a Roma e non solo, già autore, insieme a Floriana Bulfon, del libro Grande Raccordo Criminale, e dell’ebook L’Era Alemanna.
Roma ha tremato per mesi. E ora è tentata dal colpo di spugna. Il processo avrà il suo corso, ma nella profondità del grande budello racchiuso nel raccordo anulare tutto sembra già dimenticato. Roma, e tutto ciò che rappresenta, prova a metterci ’na pezza, ancora una volta. Far passare la nottata, le inchieste, le retate, il Giubileo. Roma brucia. (Dalla prefazione di Marco Damilano)
Dopo le inchieste sul sistema di Mafia Capitale, lo scioglimento per mafia del X Municipio e il parziale commissariamento del Campidoglio – negato, ma nei fatti è stata questa la scelta del governo – la città è in ginocchio. Tutti i servizi primari sono al collasso: dal trasporto pubblico fino alla gestione dei rifiuti, dalla manutenzione della città ai cantieri aperti e mai chiusi. Ed è al collasso la politica, alla sbarra nei processi e incapace di rinnovarsi.
Intanto le consorterie criminali si stanno riorganizzando, stringendo la città in una morsa, anche con la violenza. Ci sono tutte, dalla ’ndrangheta alla camorra, da Cosa nostra siciliana alle organizzazioni straniere. I Casamonica e quello che resta della Banda della Magliana,che non è mai morta. E poi la minaccia delle organizzazioni eversive di destra, di quei Nar a cui appartenevano Massimo Carminati e altri protagonisti di questi anni. Tornano le ombre di un passato, quello della strategia della tensione, dove mafia, eversione, massoneria coperta, pezzi della politica e apparati deviati dello Stato giocarono sulla pelle della Repubblica e della democrazia. Ci vorrebbe una Primavera di Roma, un movimento che metta insieme le energie migliori della società e della politica, della cultura e dell’arte, per affrontare la drammatica situazione della Capitale. Ma tracce di questa Primavera non se ne vedono.
Pietro Orsatti, nato a Ferrara, è cresciuto e ha trascorso gran parte della sua vita a Roma. Ha lavorato e collaborato con numerose testate giornalistiche fra cui «il manifesto», «Diario», «Liberazione», «Left/Avvenimenti», «Nuova Ecologia», «Terra», Radio Popolare, Rai, Arcoiris, ag Dire, «Micro Mega», «Antimafia Duemila» e «I Siciliani/giovani». Fra i primi in Italia a puntare sull’informazione aperta sul web e giornalismo partecipativo, ha realizzato e diretto più di venti documentari e ha scritto per il teatro e per progetti audiovisivi. Ha pubblicato A schiena dritta (2009), L’Italia cantata dal basso (2011), Segreto di Stato (2012), Grande Raccordo Criminale (con Floriana Bulfon, Imprimatur 2014) e alcuni ebook (Roma, L’Era Alemanna, Il Lampo verde, Utopia Brasil).
Eboli, 30 novembre 2015