IN PRIMA PAGINA APPARE LA FASCIA NERA A LUTTO, IN SEGNO DI SOLIDARIETA’ DA PARTE DI POLITICAdeMENTE, PER IL GRAVE ATTENTATO DI PARIGI.
Con doppia votazione e doppia valutazione un Consiglio comunale “orbo” decide l’incompatibiltà di Altieri e la compatibilità di Bonavoglia.
La maggioranza consiliare con una valutazione politica frammista a pseudo considerazioni legislative e giuridiche, fra confusione e vendette trasversali, sulle incompatibilità, decide di andare più verso la Corea del Nord che Bruxelles.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Sulla questione delle incompatibilità, POLITICAdeMENTE, sia in questa consiliatura che in quella precedente, ha sempre sostenuto che la sollevazione di posizioni di incompatibilità rilelevate di alcuni consiglieri comunali fosse una prerogativa esclusiva del Consiglio Comunale. Posizione confortata anche dalle varie comunicazioni delle Istituzioni sovra-comunali, non ultima quella della Prefettura di Salerno, che sottolineava senza equivoci come il Consiglio nella sua autonomia potesse intervenire, innanzitutto contestando ai singoli la circostanza, e successivamente prendere le sue decisioni, di certo non quelle che in maniera differenziata ha espresso nella seduta di ieri sera il Consiglio, esercitando appunto, una sua precisa e netta prerogativa “politica” decidendo per la compatibilità del Consigliere Vittorio Bonavoglia da una parte, e della incompatibiltà di Rosa Altieri, dall’altra.
Precisa e netta prerogativa politica che valuta le due condizioni di presunta incompatibilità di Bonavoglia e di Altieri in maniera disambigua, e grazie alla quale disambiguamente si è argomentato “disquisendo” tra le norme e le leggi, giungendo fino a sentenze definitive ed in corso e arrivando anche a ritenere che il pronunciamento della Suprema Corte non fosse sufficiente a supportare le ragioni della compatibilità, facendo apparire in tutta la sua drammaticità come la valutazione sia stata appunto “disambigua“, dal momento in cui si associa le decisioni più all’appartenenza o meno alla maggioranza consiliare che a corpose ragioni giuridico-legislative che hanno spinto i vari interventori-consiglieri ad imitare i Parlamentari nazionali in una discussione in Aula o in Commissione.
Chi lo avrebbe mai detto che l’Italia patria del Diritto e dei diritti, potesse mai consentire che l’interpetrazione legislative potessero contenere elementi di ingiustizia così palesi da far scivolare il glorioso Consiglio Comunale di Eboli più verso la Corea del Nord che verso l’Europa; chi lo avrebbe mai detto che “novelli” consiglieri comunali potessero discquisire, sebbene alcuni sono anche praticanti del Diritto, e spingersi fino a striracchiare norme e diritti con interpetrazioni in “PEIUS“, nonostante nel diritto, quello vero, si tende sempre di andare verso la migliore interpetrazione quella meno invasiva dei diritti delle persone, applicando si la legge ma appunto in “MELIUS“, vieppiù tenendo conto che la decisione pur partendo da considerazioni legislative attribuisce la decisione solo ed esclusivamente alla discrezionalità o meno del Consiglio comunale, si badi non sulla convocazione del consiglio per contestare ai singoli l’incompatibilità ma sulle decisioni che questi deve prendere. Decisioni che potrebbero anche essere solo rispondenti a valutazioni politiche pure e semplici. Di quì sorgono una serie di dubbi che generano altrettante domande.
I Consiglieri Bonavoglia e Altieri, sapevano al momento della loro elezione di essere incompatibili? Si dirà: Ma la Legge non ammette ignoranza, così come non ammette dichiarazioni mendaci. Qualcuno ha spiegato loro che nel momento in cui hai un contenzioso con il Comune scatta l’incompatibilità? E in ragione di questo, qualcuno ha mai spiegato loro che quelle ragioni di incompatibilità, una volta rilevate, sebbene si volesse rimuoverle si potesse giungere alle modalità che ha scelto Bonavoglia con la rateizzazione? Qualcuno ha spiegato mai che quelle motivazioni di incompatibilità di Consiglieri confliggessero al punto tale da rinunciare anche alla Ragione processuale, come nel caso della Altieri? Qualcuno ha mai rilevato per contro che i principi enunciati in quelle famose regole “sapientemente” ripetute dai vari sostenitori del “Si” e del “No” portassero in se elementi di incostituzionalità, poichè non tengono conto di altri riferimenti di legge?
Chi è che avrebbe dovuto spiegare queste semplicissime regole? I Consiglieri comunali più anziani? I consiglieri che hanno studiato e praticano il Diritto? Il Segretario Generale Livia Ladro che nemmeno ha provato a pronunciarsi, passando la “palla” ad altri? Il Presidente dell’Ufficio Elettorale Centrale, dott. Giuseppe Fortunato (vedi Verbale di proclamazione) al momento della proclamazione del Sindaco e dei Consiglieri Comunali eletti nelle consultazioni elettorali del 31 maggio e 14 giugno 2015? Il Dottor Fortunato a sua volta ha controllato le relative compatibilità all’interno della Commissione elettorale che presiedeva?
Anche questa ultima circostanza è una formalità di Legge, come le incompatibilità dei consiglieri comunali, e comunque il controllo o meno di quelle “incompatibilità” doveva esserci perchè importanti, inquanto i singoli componenti determinavano attraverso una serie di valutazioni la validità delle varie procedure e dei risultati elettorali fino a proclamarne, in maniera ufficiale, l’elezione del Sindaco e dei Consiglieri stessi.
Insomma, se si fosse affrontato il problema nei modi e nelle forme giuste, e soprattutto nei tempi opportuni forse non si sarebbe giunti a tanto, e sebbene il Sindaco Cariello nel suo intervento, che preannunciava il voto, lanciava un accorato appello alla concordia, alla collaborazione e all’abbassamento dei toni, non faceva corrispondere il voto all’enunciato, facendo un “distinguo giuridico” che invece aveva tutto il segno di una “esecuzione“, “decapitando” Rosa Altieri, come a dire: “avete voluto andare fino in fondo ed ecco che vi succede”; scrivendo una bruttissima pagina intrisa di vendette e cattiverie, facendo passare i due “malcapitati diversi” come quelli che eludono la legge e ne approfittano del ruolo, anzichè apprezzarne: nel primo caso la volontà di risolvere e rimuovere l’incompatibilità ratealizzando; nel secondo caso la consapevolezza di non voler rinunciare ad un diritto, quello di vedersi riconosciuta una ragione attraverso un processo giusto; a rischio della decadenza, al solo scopo di voler continuare a sedere in consiglio comunale riconoscendo sia l’importanza del ruolo di consigliere e sia il valore istituzionale del Consiglio Comunale.
Chi potrà mai negare che l’unica legge che si è applicata è quella dell’appartenenza? La legge è logica, ma è anche sensibilità e cultura dell’eguaglianza, oltre che il rispetto dei diritti, anche quelli più elementari e spesso talmente scontati che nemmeno ci sembrano tali e la conclusioni che hanno portato alla differenziazione del giudizio non fa giustizia a quella “giustizia giusta” a cui dovremmo tutti tendere.
Eboli, 14 novembre 2015
a link sottostante l’intervento di un illuestre rappresentate di questa maggioranza https://www.youtube.com/watch?v=C0wZtA1npig
UNA VERA VERGOGNA. Questa destra al potere si dimostra più cieca e vendicativa di Melchionda. ARRIDATECE il pessimo Martino!
chiedo lumi a chicchessia sulla incompatibilità per essere eletti. vi prego rispondetemi. io ho capito questo: ce gente che ostenta invece ha dei debiti con lo stato (forse tra di loro ce pure qualche morto di fame) che non può essere eletta . E’ vero? o mi sbaglio??
avvelenata:
art 63 e seguenti tuel,evoluzione del Dlgs 267/00 ossia testo unico enti locali,,ricorda anche di dare uno sguardo alla giurisprudenza che sebbene non vincolante (tranne pronunciamenti delle sez. unite della Cassazione)rappresenta comunque un indirizzo valido per le persone deputate a prendere decisioni in merito: il consiglio comunale il segretario il prefetto etc, buona lettura.
@ marco ò bloggèrrr .
io non so leggere mi potresti illuminare tu?? ho ancora la convinzione che ci sono dei soggetti che ostentano e non pagano le tasse insomma dei morti di fame
avvelenata:
Online il comune dovrebbe editare le dichiarazioni dei redditi dei consiglieri in nome della trasparenza, se sono indigenti alcuni o meno non lo so, di contro so solo che sono stati votati dagli elettori e nel bene e nel male avranno su di loro le conseguenze.